Autore Topic: Lotito: Siamo noi la storia della città  (Letto 1107 volte)

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oizaL

Lotito: Siamo noi la storia della città
« : Domenica 7 Novembre 2010, 09:53:51 »
Dal CORRIERE DELLA SERA di oggi, domenica 7 novembre (intervista a firma Alessandro Capponi)


«L’Aquila non la fanno volare, eh, ma io vorrei piazzarla sotto la Nord, e per novanta minuti. Ci riuscirò, ah ah». E sorride in un modo, Claudio Lotito, con un’espressione così ingenua che potresti vederla sul viso di un bambino all’Olimpico durante il volo di Olimpia. Magie del rapace che pare abbia cambiato l’atmosfera dello stadio, forse. O forse è vero che è cambiato anche lui, il presidente. Così contestato - «finché vivrò odierò Claudio Lotito», cantavano i tifosi. Ridotto a macchietta dalle imitazioni televisive. Criticato da alcuni presidenti che però, va ricordato, prima lo irridevano e poi l’hanno copiato (tetto sugli ingaggi, prestiti onerosi con diritto di riscatto...).

Forse è cambiato anche lui, adesso: a Palermo, per dire, era allo stadio col figlio Enrico, un bimbo con la sciarpa biancoceleste al collo. A fine partita si sono abbracciati, padre e cucciolo, offrendo a telecamere e fotografi una scena inimmaginabile fino a qualche mese fa. Quest’anno, però, sembra tutto diverso: bene la squadra, bene il titolo, atmosfera serena allo stadio. Quasi la normalità per una squadra di calcio: ma questa è la Lazio, non confondiamo. In ogni caso, adesso, in questi giorni, sono tutti in coda per chiedere biglietti. Non i tifosi, che quelli pagano per andare allo stadio.

A Villa San Sebastiano, venerdì, va avanti per tutto il pomeriggio la processione di commessi di potenti che vengono a ritirare i tagliandi per la partita. Fax della Camera, autisti di chissà chi, scorte: tutti, arrivano e ripetono quella frase. «Devo ritirare una busta per...». Seguono cognomi noti (Antinori, La Russa), o altri di studi legali, appartenenti alle forze armate. Tutti pronti a salire (gratis) sul carro della Lazio. A sera, arriva il presidente. Per parlargli, bisogna dribblare i questuanti e aspettare ancora un po’.

Lotito, scusi la domanda: ma è vero che lei era romanista come Paolo Di Canio ha raccontato a Chiambretti?
«Non scherziamo, so’ laziale da quando ho cinque anni. Per via di una tata e del suo fidanzato, una vita fa».

Ricostruiamo tutto. Lei nasce a Roma, in una clinica dei Parioli. Poi? Si racconti: da quale mondo proviene?
«Poi vado a vivere sulla via dei Laghi, con la mia famiglia. Mamma professoressa di Lettere e papà carabiniere. Ecco, mio padre: lui mi ha sempre insegnato che il patrimonio non è fatto di denaro, ma di intelligenza, educazione, cultura. Mamma molto cattolica, suo padre autore di libri, avvocato senza esercitare, aveva terre e bestiame. Per sintetizzare: c’era lo spirito romantico, ottocentesco, di papà e quello più pratico di mamma. E questi due mondi hanno partorito ’sto soggetto, che so’ io. Anche se poi io penso di rappresentare bene il carattere delle regioni che ho nel sangue: di buon cuore come i laziali, permaloso e ospitale come gli umbri, orgoglioso e di parola come i calabresi, tenace come gli abruzzesi, dedito al lavoro come i marchigiani, profondo come i pugliesi».

Presidente, veramente a Roma si dice che i marchigiani siano anche un po’ tirati sui soldi... E girano certi luoghi comuni, su di lei: in città si dice «sei impagabile come dice sempre Lotito...».
«Sinceramente: contano i fatti. Zarate, Hernanes, tutti gli investimenti degli ultimi due anni. Ho preso una società con 1.070 miliardi di lire di debiti e quasi nessun giocatore...».

La prima volta che entrato negli spogliatoi e ha dovuto parlare alla squadra.
«Eh, mica semplice: c’erano ragazzi che non m’avevano mai visto, e non pivelli, c’era Peruzzi, per dirne uno. Comunque io entro e dico: voglio dodici gladiatori. Mi guardavano pensando che non sapessi neanche in quanti si giocava...».

Invece lo sapeva?
«Ma io vado allo stadio da sempre, scherziamo? Ho detto dodici perché considero imprescindibile il contributo dei tifosi».

Racconti la prima assemblea di Lega. Che anno era?
«2004. Ma ciò che tengo a dire è che adesso io, in rappresentanza della Lazio, sono uno dei sette membri del comitato di presidenza della Figc».

E però, presidente, lei nel corso dei primi anni nel calcio non ha fatto altro che parlare in tv? Non considera eccessiva quell’esposizione?
«Sì, certo: ma io volevo cambiare le cose, e l’unico modo era quello. Non arrivare in punta di piedi».

I primi anni nel calcio sono stati difficili?
«Sì, e avvincenti. Dormivo un’ora a notte, forse due. E poi c’era l’assalto alla diligenza, tutti i creditori che venivano...».

I telefoni squillano in continuazione. Alcune chiamate sono di giornalisti d’economia, gli chiedono dei rialzi continui del titolo Lazio. E lui risponde che «era strano prima, non adesso. Ora ci sono risultati sportivi e bilanci sani, la gente crede nella Lazio e investe: di che vi stupite?».

Le piace la popolarità garantita dal calcio?
«Non la popolarità, mi piace l’umanità delle persone che mi si avvicinano. Quella è la vera ricchezza, entrare in contatto ogni giorno con sconosciuti».

Squilla di nuovo il telefono, voce maschile, probabilmente domanda un lavoro. E Lotito: «Mi dispiace, niente. Ma vuoi i biglietti per il derby?». Il disoccupato, ignaro della coda dei potenti a caccia dell’entrata al derby, dice di no.

Lotito, parliamo della squadra. Qual è il suo giocatore favorito? Dica la verità però...
«La verità è che da Floccari a Dias, da Hernanes a Zarate, da Biava a Bresciano a tutti gli altri: sono bravi ragazzi, incarnano lo spirito della Lazio, mi rendono orgoglioso. E non sto parlando dei risultati. Ma di ciò che, spero, si possa insegnare ai bambini che vengono allo stadio. Noi siamo la prima squadra della Capitale, siamo la storia del calcio a Roma, la nostra società professa meritocrazia e sacrificio. E non si tratta solo di sport: il giovane di oggi sarà il futuro cittadino».

Presidente, è giorno di derby: la differenza più vistosa con la Roma.
«Noi nella gioia non siamo mai sguaiati, e affrontiamo la sofferenza con dignità e compostezza. Ma sono troppe, le differenze...».

Derby in campo. Ha scaramanzie?
«No. Confido nella divina provvidenza». (Sia chiaro, Lotito forse è cambiato ma non in tutto: parla spesso in latino, cita Bacone, Dante, Manzoni, Platone, più volte Aristotele. Chi si occupa di calcio racconta che lui si diverte un mucchio a fare sfoggio di cultura alle riunioni di Lega. La leggenda vuole anche che il boss del Palermo, Zamparini, una volta l’abbia insultato. Dicono che Lotito gli abbia risposto così: ma statte zitto tu, che neanche capisci ciò che dico).

Offline sassoxsasso

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #1 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:07:22 »
La leggenda vuole anche che il boss del Palermo, Zamparini, una volta l’abbia insultato. Dicono che Lotito gli abbia risposto così: ma statte zitto tu, che neanche capisci ciò che dico).

a' zampari' mavattelapijanderku!!!  ;D


grazie oizaL!
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

superaquila

Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #2 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:13:58 »
       Grazie  oizaL


       Zamparini e' il clone perfetto del difettoso...

jumpingjackflash

Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #3 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:18:18 »
grazie Ozzy
bah sempre molto più sensato e pacato, ma ci manca il latinorum in presa diretta  ;D

zorba

Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #4 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:18:36 »
Grazie oizaL.

Un dubbio mi assale ogni volta che leggo queste interviste al presidente Lotito: ma domande normali, ogni tanto, questi giornalisti potrebbero farle al presidente o è proprio un fatto di inconciliabilità tra mass media e Claudio Lotito? ? ?

Non so, sarà un'impressione sbagliata ma sembra sempre che i giornalisti avvicinino il presidente come farebbero gli spettatori di un circo da strada nei pressi della gabbia in cui è rinchiuso il 'fenomeno da baraccone'......  ::) ::) ::) ::)

en_rui

Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #5 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:43:59 »
Dal CORRIERE DELLA SERA di oggi, domenica 7 novembre (intervista a firma Alessandro Capponi)




Presidente, è giorno di derby: la differenza più vistosa con la Roma.
«Noi nella gioia non siamo mai sguaiati, e affrontiamo la sofferenza con dignità e compostezza. Ma sono troppe, le differenze...».
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E' Laziale e' laziale, se fosse romanista questa frase non solo non l'avrebbe detta, ma neanche capita.

Offline fish_mark

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #6 : Domenica 7 Novembre 2010, 10:47:15 »

Derby in campo. Ha scaramanzie?
«No. Confido nella divina provvidenza» ...

Ormai possiamo dirlo: sono il suo ghost writer. Bravo, presidè ...  :P :P :P
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

paoletto

Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #7 : Domenica 7 Novembre 2010, 11:00:44 »
«Noi siamo la prima squadra della Capitale, siamo la storia del calcio a Roma, la nostra società professa meritocrazia e sacrificio. E non si tratta solo di sport: il giovane di oggi sarà il futuro cittadino». :band6:
e forza LAZIO

Offline LaLazioMia

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #8 : Domenica 7 Novembre 2010, 11:05:18 »



«Noi nella gioia non siamo mai sguaiati, e affrontiamo la sofferenza con dignità e compostezza. Ma sono troppe, le differenze...».
Ancora na vorta Claudie'  gli hai fatto male , vero paletta der quarticciolo?
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline MCM

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #9 : Domenica 7 Novembre 2010, 11:25:02 »
impareggiabile...lo amo...

Offline Fabio70rm

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #10 : Domenica 7 Novembre 2010, 13:12:21 »
Bella intervista, da applausi in certe dichiarazioni.

Certo pure questi giornalisti, cambiassero certe domande ogni tanto...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Matita

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Re:Lotito: Siamo noi la storia della città
« Risposta #11 : Domenica 7 Novembre 2010, 14:38:41 »
Sempre orgoglioso del mio Presidente.

Sempre al suo fianco.

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)