Autore Topic: IL DUELLO - Milinkovic vs Pjanic, centrocampisti moderni: qualità diverse, stesse responsabilità  (Letto 400 volte)

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Due tipi di centrocampista moderno, due modi di giocare il calcio. Sergej Milinkovic-Savic e Miralem Pjanic rappresentano gli uomini che possono spezzare Juventus-Lazio. Calciatori diversi, prima di tutto fisicamente: Un metro e 91 per quasi 80 chili il serbo, 1,80 per 70 chili il bosniaco. Poco importa? Altroché, è proprio da qui che nasce la diversità di scelte nell'interpretare una situazione, un ruolo o un'intera partita. Milinkovic-Savic fa della prepotenza fisica (in senso buono ovviamente) la sua arma migliore. Imbattibile con la palla in aria, educato con la sfera tra i piedi: un 'Hulk' dal piede dolce, che con una rapidità di gambe ancora più elevata diventerebbe ‘Incredibile’, giusto per restare in tema. Dall'altra parte l'intelligenza tattica e la classe sopraffina di Miralem Pjanic, dalla mezzala alla trequarti, Allegri lo ha riadattato: il risultato non cambia, l'ex Roma segna e fa segnare. In totale sono 7 le reti nella stagione in corso, due in più di Milinkovic, a quota 5. Non pochi, se poi si aggiungono gli assist, 4 per il laziale e addirittura 9 per lo juventino. Numeri che portano ad altre considerazioni e ad un punto in comune a livello tattico: capacità di inserimento. Pjanic spesso si incunea tra le linee, riceve palla rasoterra, rifinisce o finalizza; Sergej è più ariete, pronto a sfruttare cross e lanci lunghi, come in occasione del gol al Genoa in Coppa Italia. La partita di oggi può dipendere anche dai loro piedi, la prepotenza contro la regia: serve ancora un guizzo in più per non perdere treni da Champions o da Scudetto.

SERGEJ MILINKOVIC SAVIC – A proposito di Champions: “Voglio il terzo posto, adoro questa città", parola di Sergej. Milinkovic-Savic ha bene in testa in tenta gli obiettivi: sintomo di una determinazione unica che lo ha portato in un anno ad imporsi in Italia, diventando uno dei centrocampisti più forti della Serie A. Per Inzaghi è sempre più indispensabile. Difende, gestisce, rifinisce e finalizza: centrocampista a tutto tondo. Da domenica a domenica, è stata la sua settimana: prima il gol all’Atalanta, poi al Genoa. Ora vuole chiudere alla grande, contro quella Juve di cui tanto si parla in ottica di mercato: “Nessun contatto, resta alla Lazio”, più che chiaro è stato l’agente del serbo. Contro i bianconeri c’è una sfida di quelle che piacciono a lui, maschia e complicata: serve il Sergej migliore.


MIRALEM PJANIC – A Torino attendono risposte. Da tutta la squadra, ma in particolare da Miralem Pjanic. Ha segnato tanto e ha fatto segnare ancor di più: proprio per questo dalle parti di Vinovo tutti si aspettano che sia lui a prendere in mano una squadra che a centrocampo sta faticando e non poco. La qualità non è quella di un tempo, Pjanic è un playmaker in una terra di incontristi: Marchisio e Khedira parlano la sua lingua, gli altri masticano un calcio più pratico e meno elegante. Contro la Lazio non è una partita qualunque, ma nemmeno un derby. Ai biancocelesti sa fare male, 1 gol e 3 assist in 9 incontri totali, bilancio equilibrato: 3 vittorie, 3 sconfitte e 3 pareggi. Pjanic è pronto per prendersi la Juve sulle spalle: serve un suo sprint per cambiare il trend della squadra di Allegri. 

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