Terzino sinistro, così lo ricordano quasi tutti: ma per lui il ruolo che lo avrebbe consacrato definitivamente fu un punto d'arrivo.
In precedenza aveva giostrato anche sull'altra fascia, in virtù di una qualità nella quale aveva pochi rivali: l'essere perfettamente ambidestro.
Il rigore calciato nella finale di Italia '90 potrebbe fornire un indizio su quale fosse il suo piede preferito.
Secondo lui, invece, il destro era il piede che riservava ai tiri dal dischetto, niente di più.
Quantità e qualità, cross precisi in serie, ma anche un'imprevedibilità al tiro dalla media distanza degna di un Pavel Nedvěd.
Che lo rese fondamentale, forse ancor più del maggiormente celebrato Matthäus, nell'Inter dei record.
Notizia che mi ha toccato sul piano emotivo, anche perché rimanda a un calcio che ci piaceva decisamente di più.
Che la terra gli sia lieve.