Oggi leggendo l'ennesimo articolo sul caso "Scazzi" mi sono venuti dei dubbi.
Quando un avvocato (che sia esso d'ufficio o privato) difende una persona accusata di un crimine, qual'è la prima domanda che gli fa? Io se fossi un avvocato, per esempio, gli chiederei di essere sincero con me.
Ma supponendo che il cliente a quel punto confidasse, (sempre prendendo per esempio il caso della cugina di Sara accusata di aver partecipato all'omicidio), di aver partecipato effettivamente all'omicidio all'avvocato in questione, cosa dovrebbe fare costui avendo saputo la verità? Come si dovrebbe comportare? Continuerebbe a difenderla? Quale strategia userebbe? Cosa dice la legge in merito? E' solo una questione di coscienza?
Scusate l'ignoranza totale. So che qui ci sono dei netters più o meno esperti e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano a riguardo.
Grazie in anticipo per l'attenzione!