www.corrieredellosport.itLeggi il commento del Corriere dello Sport-Stadio sulla vittoria dei biancocelesti a EmpoliIl ritorno a casa ha premiato Sarri che da due mesi non riusciva più a vincere in trasferta. Il terzo en plein lontano dall’Olimpico va accolto con moderata soddisfazione, il ritorno nella parte sinistra della classifica è un traguardo che all’inizio della stagione pareva roba da straccioni e oggi invece appare come un buon risultato. Pur arrancando dopo l’uscita di Immobile e Luis Alberto, più che altro per la sorpresa e la preoccupazione, la Lazio ha condotto in porto il successo - indispensabile per non precipitare nella voragine di una crisi profonda e vedere sfumare i sogni di Champions - con una condotta saggia, umile, come aveva raccomandato Sarri prima della partita. Compattezza, palleggio rapido, contropiede nel secondo tempo, che poi è la manovra più gradita dei giocatori. L’umiltà e la buona disposizione al sacrificio sarebbero stati però inutili se Provedel non avesse strozzato le grida, provocato il languore nei tifosi toscani, che il portierone avevano ammirato in maglia empolese per due anni (2027-2019). Tre parate strepitose (prodigiosa quella su Cambiaghi) hanno protetto l’1-0, allontanando le ombre di una rimonta che i biancocelesti spesso hanno subito quest’anno. Alla destra del portiere, sul podio, sale Matteo Guendouzi, ventiquattrenne con i polmoni d’acciaio e i piedi educati. Il franco-marocchino ha travolto il suo custode e connazionale Maleh, facendo lo stantuffo fra la propria area e quella empolese, portando in vantaggio la squadra e preparando il terreno del secondo strappando una palla a centrocampo e servendo Zaccagni.
Lazio, una difesa a prova di urtoCol ritorno di Patric, l’inserimento di Pellegrini, un mancino finalmente a sinistra, e il ritorno di Marusic a destra (ma non riposa mai?) la difesa è apparsa più ordinata, i tiri più pericolosi degli empolesi sono arrivati da fuori. L’attacco primavera dell’Empoli, 65 anni in tre, l’ha impegnata a fondo, con l’ex Cancellieri autore di una prima mezz’ora frenetica. La freschezza dei 20 anni di Baldanzi non è riuscita a capovolgere i valori in campo. L’Empoli ha pigiato sull’acceleratore nei primi dieci minuti della ripresa, poi di fronte alle prodezze di Provedel è sgonfiato. Sarri, saggiamente, ha giocato di rimessa (l’umiltà), il secondo gol di Zaccagni lo ha messo al sicuro, gli sprechi di Castellanos e Kamada hanno negato il terzo. Passi avanti nelle due fasce di Zaccagni e soprattutto Felipe Anderson, ancora poco lucido Kamada. Sarri ha messo in campo tutti i nuovi acquisti, lontani però dal rendimento di Guendouzi. Pur annacquata dal doppio infortunio dei due giocatori più rappresentativi, la vittoria equivale comunque a un sospiro di sollievo. Un Empoli al giorno leva il medico di torno: nelle ultime dieci sfide, otto vittorie e due pareggi. Andreazzoli è un altro totem: non ha mai vinto contro la Lazio, neanche sulla panchina della Roma. Poi qualcuno dice che il calcio non ha i suoi tabù.
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