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Trentasette imputati, tra cui Beppe Signori, Stefano Mauri, l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, Sergio Pellissier, Cristian Bertani, Stefano Bettarini. Oggi si apre il processo sul caso calcioscommesse, presso il Tribunale di Cremona, davanti al collegio presieduto dal giudice Maria Stella Leona. Agli atti, per l'ex capitano biancoceleste pesano 400 telefonate con Alessandro Zamperini: secondo l'accusa è lui uno degli uomini principali della trama ordita dagli "zingari".
Pesano anche le accuse di Hirstiyan Ilievski, il capo degli zingari - fuori dall'inchiesta dopo il patteggiamento.
Per truccare Lecce-Lazio, secondo le testimonianze di Ilievski sarebbero serviti 330 mila euro per i giocatori del Lecce, 60-70 mila per Mauri, 30-40 mila a Zamperini - intermediario tra il laziale e lo zingaro - e 50 mila euro per Paolo Gervasoni.
"Dopo la buona riuscita di Lazio-Genoa, Zamperini mi ha chiamato dicendomi che si poteva fare altrettanto con Lecce-Lazio, che ci sarebbe stata la settimana successiva", aveva dichiarato Ilievski.
Ma il legale di Mauri, Amilcare Buceti, non ci sta all'accusa avanzata nei confronti del suo assistito, ritenuto "il regista del calcio scommesse": "Noi energicamente protestiamo l'estraneità di Stefano: non ha contribuito a manipolare nulla, non è il regista di alcunché", sono state le sue parole durante l'udienza di rinvio a giudizio davanti al gup, come ricordate dall'edizione online del
Messaggero.
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