Autore Topic: Lazio, Auronzo è freddina: serve nuova passione per...  (Letto 240 volte)

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Lazio, Auronzo è freddina: serve nuova passione per...
« : Giovedì 13 Luglio 2023, 22:01:18 »
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C'era una volta Auronzo di Cadore. L'nizio di tutte le favole che si rispettino parte così. Un percorso che sa di binomio con la Lazio, quando la stagione deve ancora iniziare. L'avvio dei sogni e delle aspettative da 16 anni incastonati nella cornice delle tre cime di Lavaredo. Discese e risalite fra le alture delle Dolomiti. Il buon auspicio che inizia dalle temperature miti e dell'accoglienza calorosa. Un dettaglio questo però, che negli anni sembra essersi leggermente dissipato.Tanti avvenimenti studiati e allestiti nel programma che accoglieva la Lazio. Dalla presentazione al Sindaco alla notte biancoceleste, per passare all'attesa serata al palaroller per la presentazione della squadra. Negli anni questi eventi si sono riplasmati, modificati. A volte la scelta di dare più chance ai tifosi di partecipare ha pagato e il fascino differente del campo Zandegiacomo rispetto al PalaRoller alla fine non ha pesato sul cambiamento. A volte invece la consuetudine ha riassorbito l'evento mondano. Questo è il caso della notte biancoceleste evaporata negli anni e rimasta solo negli annali del ritiro auronziano, sotto la voce "esperienze che furono". Peccato verrebbe da dire, perché l'ospitalità alla fine parte dalle piccole cose. Come le vetrine colorate di quel bianco e celeste, che da queste parti sapeva semplicemente di "benvenuto". Poche bandiere con l'effige dell'aquila a campeggiare. Poche scritte volute dal comune per ribadire agli amici di sempre, che non esiste stagione calcistica che si rispetti senza Auronzo di Cadore nel destino. Insomma un clima freddino, rigido, apparentemente più distaccato che da qualche tempo caratterizza la liaison consacrata tra la Lazio e il Cadore. Chissà, sarà stata colpa di quel: "Dateve da fa e trovate i sordi..." pronunciato beffardamente dal presidente Lotito, davanti ai membri del comune, durante la prestazione del ritiro estivo un anno fa. Oppure Chissà, saranno state le lamentele di Sarri, non contento del manto erboso offerto ai biancocelesti la scorsa stagione. Tuttavia ad oggi Lazio e Auronzo appaiono vicine (hanno un contratto appena firmato di 2 anni + 1), ma anche lontane. È un rapporto umano che nel tempo si è rimodellato, transitando dal calore 'romano e laziale' all'aplomb delle Dolomiti. Nulla di problematico certo, ma differente quello si. Eppure quest'anno le cose sono migliorate, come il campo: finalmente in perfette condizioni. Insomma tutto è bene quel che riparte bene, come il sodalizio saldo fra Lazio e Auronzo. Servirebbe solo un pizzico di passione degno della più stimolante delle ripartenze, più che di una tediosa abitudine.

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