www.LaLazioSiamoNoi.itdi Antoniomaria Pietoso
Se il 28 maggio la commozione per l'addio al calcio di Radu era un po' un segnale del tempo che passa, ora i tifosi della Lazio devono fare i conti con una separazione dolorosissima da digerire. Sì, perché la cessione di Sergej Milinkovic Savic all'Al-Hilal è un po' come quando si verifica quella cosa negativa che tu avevi volutamente ignorato. La domanda imprevista all'esame, la tua ex che esce con quello che "Tranquillo è solo un amico" o la persona cara che si trasferisce lontano per lavoro.
Insomma una separazione improvvisa ma di cui un po' tutti avevano un po' fiutato l'aria. Le estati del 2018 e del 2019 erano state vissute con ansia giornaliera fino alla chiusura della sessione in Inghilterra, segnale che le big di Premier non avrebbero fatto il grande passo per strappare Sergio alla sua gente. Poi il rinnovo contrattuale, la pandemia e le voci che si fanno sempre più lontane. Milinkovic è sempre al suo posto e la minaccia esterne sembra sempre più lontana. Il Sergente si prende la Lazio e allontana i rumor di mercato. Uniti più che mai, segno che i loro destini e le loro strade dovevano incontrarsi a ogni costo. Già, perché Milinkovic è arrivato a Roma che aveva appena 20 anni dimostrando di amare la Lazio già prima di indossare la maglia con l'aquila sul petto. La Fiorentina gli avrebbe garantito più soldi, ma lui si era impuntato fino alle lacrime: "Voglio solo la Lazio".
Era stato accontentato e la gente laziale lo ha amato dal giorno uno. Quel fisico imponente e quel viso da eterno bambino hanno conquistato tutti. Per tutti era diventato Sergio, molto più della giovane promessa serba ma un vero e proprio idolo.
Lazio, Milinkovic e le dediche social
I gol, le giocate, le esultanze e quel dito a indicare lo stemma dopo i gol nei derby hanno fatto il resto. Non solo perché la foto sul ponte davanti al Colosseo, i post social firmati Sergenti hanno fatto vivere alla gente laziale momenti indimenticabili. Un'intera generazione si è affezionata alla Lazio anche grazie a Milinkovic. Il 21 sulle spalle e la fascia da capitano al braccio a fare le veci di Immobile quando Ciro alzava bandiera bianca. Lo stop di petto in area, le esultanze e quelle urla dopo i gol sono le immagini che sfogliando l'album dei ricordi sono come coltellate al cuore.
Manca ancora l'ufficialità dell'operazione che arriverà dopo le visite mediche del giocatore con il club saudita, ma i tifosi della Lazio si stanno preparando al grande distacco. Il pericoloso antagonista è arrivato addirittura dal Medio Oriente, portando con sè un'offerta a cui non si è potuto dire di no. Convincente sicuramente dal punto di vista economico, ma dolorosissimo umanamente parlando. Il tifoso non è un commercialista ed è normale che il sentimento predominante sia il dispiacere. Un cerotto strappato via di colpo che porta via non solo pelle e peluria ma anche il cuore. Non potendolo salutare dal vivo, i sostenitori hanno scelto i social per augurare buona fortuna al loro Sergio.
La frase scelta nella maggior parte dei casi è presa dalla canzone Ridere dei Pinguini Tattici Nucleari. Una canzone che parla di un amore finito, ma che lascia ricordi indelebili. Il primo amore, unico che non si scorda mai. Le immagini del Sergente sono accompagnate da parte del testo del singolo che recita: "Però tu fammi una promessa, che un giorno quando sarai vecchio, racconterai a qualcuno cosa siamo stati noi"
Però tu fammi una promessa, la scelta della frase e il significato
Wikipedia scrive: "Il brano è un riferimento a tutto ciò che resta dopo la fine di una storia d'amore: dai ricordi delle vacanze passate insieme a tutti i momenti di felicità e normale quotidianità, fino ai sentimenti provati prima e dopo la rottura del rapporto. Nella canzone si chiede all'ex partner di non dimenticare i momenti passati insieme, nemmeno durante il periodo della vecchiaia quando si potrà raccontare a qualcuno "cosa siamo stati noi", dimostrando che il vero amore non deve essere mai rinnegato". Parole che calzano a pennello nella storia d'amore tra il ragazzo di LLeida e la Lazio. Esattamente quello che chiedono i tifosi della Lazio a Milinkovic. Sergej parlando dei sostenitori biancoceleste ha detto a Pardo qualche mese fa di essere contento quando "la mia gente è contenta". Parole che fanno ancora più male ora che si sta per definire quello che si spera possa essere solo un arrivederci (sì, i più nostalgici sognano un ritorno a Formello dopo i tre anni in Arabia). E il finale della canzone suona come un invito al giocatore a non dimenticare quanto fatto con l'aquila sul petto: "I tuoi occhi, i tuoi nei che non sono più i miei. Ma alla fine ti giuro che lo rifarei. Che lo rifarei". E noi con loro, buona fortuna Sergio.
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