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La Lazio di Maurizio Sarri chiude la stagione con 74 punti. Abbattuto così il muro dei 70 punti, come era accaduto soltanto tre volte prima della stagione attuale nella storia biancoceleste: la prima volta nella storica annata scudettata 1999-2000 con 72 punti in 34 giornate, le altre due nel 2017-18 e 2019-20 rispettivamente con 72 e 78 punti in 38 giornate. Nel 2016-17 le Aquile si fermarono a 70. Un risultato importante per la squadra biancoceleste che ha avuto un rendimento fotocopia tra girone d'andata e di ritorno con 37 punti per porzione di campionato. Una media di quasi due punti a partita che ha permesso a Immobile e compagni di finire dietro solo al Napoli e davanti a big assolute come Inter, Milan e anche la Juventus, con o senza penalizzazione. Un risultato ottenuto a suon di prestazioni, restando fedele alla sua filosofia di gioco, sapendo divertire ma anche soffrire. I 21 clean sheet sono anche un fiore all'occhiello di un reparto che è passato da 58 a 30 seti subite. Un vero e proprio cambiamento radicale di uomini, ma anche di atteggiamento che ha portato i suoi frutti. La Lazio di Sarri chiude con un rotondo +10 rispetto a dodici mesi fa, quando arrivo quinta. La sua Lazio è tornata a vincere l'ultima di campionato dopo ben 8 anni, l'ultima volta con Pioli nel 2015. L'ex Chelsea chiude anche per il secondo anno davanti alla Roma, stavolta staccata di più di dieci punti (al momento sono 14 ma dipende dal risultato dei giallorossi contro lo Spezia).
Per concludere, e non è da poco, Sarri ha chiuso la stagione vincendo anche entrambi i derby: prima di lui l'ultimo era stato Reja nel 2011/12.
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