www.sslazio.itAi microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM è intervenuto l’ex centrocampista biancoceleste Graziano Landoni.“Sono andato a giocare a Palermo dopo esser stato alla Lazio e al Catania. Sono stato adottato da Palermo come da Roma. Con la maglia biancoceleste ero un regista. Ero continuamente presente in campo per dettare i tempi e il gioco. Il movimento è alla base di quel ruolo. Giocavo in una bella Lazio, avevamo una difesa e un centrocampo che sapevano giocare bene. L’essenza era, però, l’attacco composto da Morrone e Maraschi che erano dei centravanti di primo livello.
Come la Lazio di Inzaghi non sentivamo molta fiducia. Si vede che c’è qualcosa di buono nella squadra biancoceleste, non ci si aspettava molto da questa squadra, ma i biancocelesti stanno dimostrando il loro valore. I ragazzi di Inzaghi possono ambire ad un posto in Europa.
Il Palermo deve molto a Zamparini, ma ora sta vivendo un momento difficile. La squadra non è competitiva come una volta. C’è un’involuzione e bisogna capire il perché, se non ci sarà un cambio di rotta i rosanero rischiano al retrocessione. Quest’anno i conti non tornano al Palermo.
Inzaghi sta facendo molto bene, bisogna fargli molti complimenti. Ha sorto tanti dubbi all’inizio, essendo molto giovane, ma ha dimostrato il suo valore. I singoli biancocelesti possono ancora crescere. La Lazio è una conferma, una squadra molto valida che in prospettiva potrebbe far ancor meglio.
La Lazio a Palermo potrebbe farcela anche senza Felipe Anderson, in questo modo l’esterno biancoceleste giocherebbe sicuramente il derby. La stracittadina è una partita intensa e sentita che sfugge ad ogni regola tattica e tecnica. Il brasiliano è un grande giocatore che può risolvere tutte le partite”.
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