www.gazzetta.itdi Stefano Cieri
Biancocelesti eliminati agli ottavi: in vantaggio con Felipe Anderson, subiscono la rimonta firmata da Karlsson e PavlidisLa Lazio saluta l’Europa. Ad Alkmaar finisce 2-1 per l’Az come nella gara di andata all’Olimpico. E, proprio come la settimana scorsa, è la formazione di Sarri a passare in vantaggio e giocare meglio nei primi venti minuti. Ma poi, alla lunga, deve arrendersi al ritmo molto più alto degli avversari e alle loro trame di gioco sempre logiche. Olanda ancora una volta amara per Sarri. A Rotterdam, a novembre, era finita la corsa in Europa League. Qualche chilometro più a nord, ad Alkmaar, si conclude pure quella in Conference.
BOTTA E RISPOSTA — Si comincia al piccolo trotto, squadre bloccate come è normale che sia, visto che l’Az parte da una posizione di vantaggio e la Lazio preferisce avere un atteggiamento guardingo piuttosto che lanciarsi subito all’arrembaggio per ribaltare il risultato negativo dell’andata. L’Az scende in campo con la formazione annunciata e, come all’Olimpico, si schiera con il 4-2-3-1, con Mijnans a ridosso della prima punta Pavlidis e Odgaard e Karlsson larghi sulle fasce. Sarri cambia i soliti cinque giocatori rispetto alla partita precedente. Tre novità sono in difesa, con Marusic che rientra a destra dopo la squalifica in campionato, Gila al centro - fa coppia con Romagnoli - e a sinistra Luca Pellegrini che fa il debutto assoluto in biancoceleste. A centrocampo turno di riposo per Luis Alberto, al suo posto - con Milinkovic e Vecino - c’è Basic. In attacco la novità è Cancellieri che completa il tridente formato da Felipe Anderson e Zaccagni. Il primo squillo è dei padroni di casa al 17’ con un colpo di testa di Pavlidis che non riesce a centrare la porta da ottima posizione. Quattro minuti più tardi è però la Lazio a portarsi in vantaggio. Zaccagni va via sulla sinistra, penetra in area e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che di piatto destro supera Ryan. Il vantaggio della Lazio dura però solo sette minuti. Al 28’ Karlsson (che già all’andata fu decisivo con gli assist di entrambi i gol della squadra olandese) s’inventa un gran gol con un tiro dalla distanza che sorprende Provedel, anche perché la palla prende un giro anomalo che mette fuori causa il portiere laziale. La squadra di Sarri accusa il colpo e comincia a perdere le distanze. E negli ultimi dieci minuti della prima frazione rischia per tre volte di andare sotto. Provedel si riscatta prima su Mijnans e poi (soprattutto) su Pavlidis, negando il raddoppio ai padroni di casa. Che ci provano pure con Reijners, il cui finisce fuori di poco.
L’ONDA OLANDESE — La Lazio, che già nei minuti conclusivi del primo tempo aveva cominciato a soffrire, viene letteralmente sovrastata dai padroni di casa nella ripresa. La maggiore freschezza degli olandesi (età media molto più bassa di quella dei biancocelesti), ma anche la migliore organizzazione tattica e, perché no, forse anche la maggiore voglia di passare il turno fanno la differenza. Attorno al quarto d’ora Sarri prova a correre ai ripari e fa un triplo cambio. Dentro Luis Alberto, Pedro e Casale per Milinkovic, Zaccagni e Romagnoli (successivamente metterà dentro anche Lazzari per Pellegrini e Romero per Anderson), ma ormai è tardi, la partita ha preso già una piega in favore dei padroni di casa. Che passano in vantaggio al 16’ con Pavlidis che fulmina dal limite Provedel, dopo essere stato servito alla perfezione dal solito Karlsson. A quel punto la Lazio sparisce dal campo. I pali salvano Provedel in tre occasioni: la prima su Reijners quando si è ancora sill’1-1. Poi, sul 2-1, prima su Odgaard, quindi ancora su Reijners. Gli olandesi potrebbero triplicare in almeno altre tre occasioni, con gli scatenati Odgaard e Karlsson. L’Az rallenta il suo forsennato ritmo solo nei dieci minuti finali. La Lazio ne approfitta per fare un paio di tentativi, il primo con Pedro, il secondo con Marusic. Troppo poco e troppo tardi per ribaltare il risultato.