Volevo aprirlo io sto topic, ma ITALPETROLI era roba da argomenti che non c'e' (o da coprologia, che c'e' ma puzza alquanto...)
dunque:
- italpetroli contrae un debito enorme con la banca che la finanza per proprie manovre economiche, e ci sta.
- i soldi dati da Unicredit finiscono, nel primo quiquennio del 2000, ad una controllata, l'asMERDA, e ci sta pure questo.
- gli affari di Italpetroli vanno male, per cui i soldi dati da Unicredit non producono interessi, restando di fatto debiti, e ok anche su questo.
Ovvio che il debito rimane di Unicredit e che l'asMERDA, nel frattempo passata all'autofinanziamento nulla ha di che preoccuparsi: e' la legge che lo dice e pure su quello non ho nulla da obiettare.
Quello che vorrei sapere, in questa storia di malafinanza italiana e'perche' Unicredit non esercita il suo diritto alla riscossione del debito, facendo crollare Italpetroli. Solo questo.
Se Italpetroli crolla, posso vendermi le sue controllate e le sue proprieta' riavendo parte, se non tutti, dei 350 ml di cui sono creditore.
Lo chiedo seriamente: perche' Unicredit non batte cassa? Tra terreni, asMERDA, depositi di Civitavecchia etc ce n'e' abbastanza per rientrare di almeno un 200 ml: perche' non lo fa?
Solo la asMERDA, tra costi/ricavo cessione parco giocatori, merchandaising, intrioti diritti tv etc. ne vale 100/150...
Quanti interessi copre IP? Quanti posti di lavoro? Quale potere ha per poter controllare le insistenze dei creditori, anche vagamente scocciata (ricordo il tono delle risposte ai solleciti di Unicredit)? Perche' NESSUNO ne scrive mezza riga, pero' scrive che il tempo di Lotito e' scaduto?
Perche'?