Autore Topic: Pellegrini si presenta: "Da laziale vivo una favola. Il derby? Ecco come lo affronterò"  (Letto 184 volte)

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Il difensore arrivato nel mercato di gennaio parla della sua squadra del cuore e attende il debutto. Il ds Tare: "Il percorso di crescita? Siamo solo al punto di partenza"



                   FORMELLO - Luca Pellegrini si presenta. Il terzino sinistro, arrivato nel mercato di gennaio, parla della passione per i colori della Lazio. Ora vuole giocare, attende ancora il debutto. Sarri non lo ha lanciato, ma conosce il giocatore e aspetta il momento giusto. A Formello inizia la conferenza il ds Igli Tare: "Presentiamo Luca, un giocatore giovane ma anche di grande esperienza. Ha giocato in tre-quattro società importanti nel calcio europeo. Rappresenta un ruolo in cui avevamo delle necessità, come espresso anche dall’allenatore. Lo abbiamo accontentato, anche se il calciatore è arrivato a fine mercato. Gli do il benvenuto, ama tanto questi colori e il suo arrivo vale ancora di più. Il progetto di crescita della Lazio? Siamo ad un punto di partenza. Parliamo di un percorso iniziato insieme con l’allenatore partendo dalle necessità. Viviamo un momento difficile del calcio a livello mondiale ed europeo. Anche noi cercheremo di mantenere il livello alto della squadra, ma proveremo ad essere attenti alle spese. Vogliamo portare giovani e di grande prospettiva. Serve il tempo dovuto per farli crescere”.

Le parole di Pellegrini

“Prima di affrontare la Lazio chiamavo sempre i miei amici che sapevano tutto quanto. Ci scherzavamo sopra. Mi sento di avere il potenziale per mettere in difficoltà Sarri, voglio giocare. Conoscevo Sarri, qualche concetto mi è rimasto. Il tecnico lo stimo per come vede il calcio, noi calciatori parliamo e sappiamo per vie traverse le caratteristiche dell’allenatore. Io ho fatto due mesi con lui alla Juve, non ho visto tutto. Spero che possa essere un’arma in più aver vissuto quei due mesi a Torino. Non sono rimasto stupito, tanti compagni li conoscevo già prima, ma questo è un gruppo unico. Mi sono ambientato subito benissimo, tutti mi hanno dato una mano. Conoscevo Romagnoli, Patric, Zaccagni: c’era del rapporto già prima. Mi hanno fatto una ottima impressione anche gli altri, parliamo di un gruppo importante con tanti valori”.

Pellegrini e la voglia di giocare

“Ho capito di poter venire alla Lazio all’ultimo giorno di mercato. Se ne parlava, è vero, ma non leggo molto i giornali. Sono la nuova generazione, vedo i link. Già in passato avevo fatto una battuta al mio procuratore: “La Lazio cerca un terzino, andiamo?”. Gli allenatori sono diversi e analizzano la partita in modo differente. Ho avuto la fortuna di quei due mesi con Sarri, i concetti sono importanti soprattutto per la difesa: spazi, scivolamenti, distanze. Sono avvantaggiato, ma sui tempi di quando posso essere pronto va chiesto al mister. Ho fiducia in lui, è stata una motivazione in più per venire qui. Girando tante squadre ti fa avere un bagaglio culturale ampio. A 24 anni ho già girato tanto. In Germania ho visto un altro calcio. Che non è una legge scritta, si può interpretare in tanti modi. Mi porto dietro bellissimi ricordi e sensazioni, all’Eintracht fatto un campionato importante. Gli ottavi di Champions che mi sono guadagnato anche io… Un’esperienza così dovrebbero farla tutti. Il mio idolo? Sino a 16 anni ho cambiato tutti i ruoli. Poi con il mio ruolo mi sono avvicinato a giocatori tipo Bale, Maldini, Marcelo. Caratteristiche differenti, rubo qualcuno da ognuno”.

La lazialità e la Nazionale

“La battuta di Sarri sul fatto di non giocare perché sono arrivato all’ultimo giorno di mercato? Toccherà a me fargli cambiare idea. Questa squadra ha valori. Faccio fatica a vedere un difetto, forse manca solo un po’ di energia, di buon umore, voglia di fare bene e spingere. Sono fatto così. Metterò un po’ di musica nello spogliatoio magari (ride, ndr). La mia famiglia? Non si parlava di quest’affare, tutti scaramantici. Di voci ne girano tante e dicevo di fare attenzione. Altrimenti uno ci rimane male. Del mio arrivo ho iniziato a realizzare ora. Questa conferenza mi farà rendere conto completamente. A casa, in famiglia, i miei amici sono tutti laziali: hanno accolto la notizia come una favola. Il blocco degli italiani? Una cosa positiva. Ma a prescindere ci sono giocatori forti. La Nazionale è il sogno di tutti i bambini come quello di giocare per la squadra per cui tifi. Qui mi devo riconfermare, voglio rimanere. L’Italia è un punto di arrivo, spero di andarci. Un gol su punizione? Prima devo giocare... Vado avanti passo dopo passo. Ma Milinkovic non credo me ne lasci una da battere (ride, ndr). Il derby? Una partita importante, alla fine però, vale 3 punti. Ci saranno delle emozioni che penso ormai di saper gestire. La Roma è il mio passato come la Juve, il Cagliari, il Genoa, l'Eintracht. Sarà una partita da ex come tutte le altre".

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