Autore Topic: H. Clinton vs D. Trump  (Letto 47318 volte)

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Offline Monsieur Opale

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #300 : Domenica 13 Novembre 2016, 13:45:33 »
Bernie Sanders per ''The New York Times''
 
Milioni di americani martedì scorso hanno espresso un voto di protesta, ribellandosi a un sistema economico e sociale che antepone ai loro interessi quelli dei ricchi e delle grandi imprese.
 
Ho dato forte appoggio alla campagna elettorale di Hillary Clinton, convinto che fosse giusto votare per lei. Ma Donald J. Trump ha conquistato la Casa Bianca perché la sua campagna ha saputo parlare a una rabbia molto concreta e giustificata, quella di tanti elettori tradizionalmente democratici.
 
L' esito elettorale mi addolora, ma non mi sorprende. Non mi sconvolge il fatto che milioni di persone abbiano votato Trump perché sono nauseate e stanche dello status quo economico, politico e mediatico.
 
Le famiglie lavoratrici vedono che i politici si fanno finanziare le campagne da miliardari e dai grandi interessi per poi ignorare i bisogni della gente comune. Da trent' anni a questa parte troppi americani sono stati traditi dai vertici delle aziende. L' orario di lavoro è aumentato e gli stipendi diminuiti, i lavori pagati dignitosamente si spostano in Cina o in Messico. Queste persone sono stufe di avere capi che guadagnano 300 volte più di loro, e che il 52 per cento di tutti i nuovi proventi vada all' un percento della popolazione.
giovani durante discorso di bernie sanders alla convention democratica
 
Molte delle città rurali, un tempo belle, sono ormai spopolate, i negozi in centro chiusi e i giovani vanno via da casa perché non c' è lavoro - tutto questo mentre tutta la ricchezza delle comunità va a rimpinzare i conti delle grandi imprese nei paradisi fiscali. I lavoratori americani non possono permettersi servizi per l' infanzia decorosi e di buon livello.
Troppe famiglie sono in condizioni disperate e sempre più spesso la vita si accorcia per colpa della droga, dell' alcol e dei suicidi.
 
Trump ha ragione: gli americani vogliono il cambiamento. Ma mi chiedo che tipo di cambiamento gli offrirà. Avrà il coraggio di opporsi ai potenti di questo paese, i responsabili delle difficoltà economiche patite da tante famiglie o dirotterà invece la rabbia della maggioranza sulle minoranze, sugli immigrati, i poveri e gli indifesi? Avrà il coraggio di opporsi a Wall Street, di adoperarsi per sciogliere le istituzioni finanziarie "troppo grandi per fallire" e imporre alle grandi banche di investire nella piccola impresa e creare posti di lavoro?
 
Sarò aperto a riflettere sulle idee proposte da Trump e su come si possa lavorare assieme.
Però, siccome il voto popolare nazionale lo ha visto sconfitto, farà bene a dare ascolto alle opinioni dei progressisti. Ricostruiamo le nostre infrastrutture fatiscenti e creiamo milioni di posti di lavoro ben pagati. Portiamo il salario minimo a un livello dignitoso, aiutiamo gli studenti a sostenere i costi dell' università, garantiamo il congedo parentale e per malattia e incrementiamo la sicurezza sociale. Riformiamo il sistema economico che permette a miliardari come Trump di non pagare un centesimo di tasse federali. E non permettiamo più che i ricchi finanziatori delle campagne elettorali comprino le elezioni.
 
Nei prossimi giorni proporrò anche una serie di riforme per ridare slancio al Partito Democratico. Sono profondamente convinto che il partito debba liberarsi dai vincoli che lo legano all' establishment e torni a essere un partito di base della gente che lavora, degli anziani e dei poveri. Dobbiamo aprire le porte del partito all' idealismo e all' energia dei giovani e di tutti gli americani che lottano per la giustizia economica, sociale, razziale e ambientale. Dobbiamo avere il coraggio di sfidare l' avidità e il potere di Wall Street, delle case farmaceutiche, delle compagnie assicurative e dell' industria dei combustibili fossili.
 
Allo stop della mia campagna elettorale ho promesso ai miei sostenitori che la rivoluzione politica sarebbe andata avanti. E questo è più che mai il momento giusto. Siamo la nazione più ricca della storia del mondo. Se restiamo uniti senza permettere che la demagogia ci divida per razza, genere o origine nazionale, non c' è nulla che non possiamo realizzare. Dobbiamo andare avanti, non tornare indietro.

Offline Monsieur Opale

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #301 : Domenica 13 Novembre 2016, 13:48:21 »
È molto diverso, che tu lo capisca o meno.
Come è molto diverso avercela con qualcuno (tua infondata interpretazione) rispetto al criticare un modo di porsi oggettivamente scorretto.
Se un qualsiasi altro utente si comportasse come te scriverei le stesse cose: e questo crea la differenza decisiva rispetto a una questione personale.
Segnalo quest'ultima chicca: "tutti coesi e omogenei politicamente".
Chi c'era ricorderà memorabili e infuocate discussioni nella sezione Argomenti di LazioNet: omogenei politicamente?!
Non sapere NULLA della Storia di una comunità e permettersi giudizi del genere...

stai vaneggiando...chiudiamola qui, siamo OT e vorrei evitare robe metaforumistiche

ps
io giudico secondo il TUO metodo e cioè sui tuoi post

ma ora torniamo in topic...leggiti Sanders se ti interessa, è meglio del nostro sterile confronto

Offline disabitato

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #302 : Domenica 13 Novembre 2016, 14:01:52 »
Intervengo solo per dire che qui non è lazio.net (e lo dico con più di una punta di orgoglio, permettetemi) e che questo non è argomenti o temi, o come di chiama.
Tutte le, fortunatamente poche, discussioni su temi politici si sono quasi sempre svolte in maniera veemente, ma estremamente civile. Proprio questa maniera di interagire ha permesso che i topic "politici" avessero vita in questo forum nonostante sia specificato al punto 7 del regolamento quanto segue: "Gli argomenti di natura politica non sono auspicabili se non in quanto reali vettori di confronto civile e democratico su importanti aspetti di interesse collettivo.

Quindi, e mi rivolgo a tutti da semplice utente quale solo, cerchiamo di rimanere su questa linea.
Grazie
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Er Matador

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #303 : Domenica 13 Novembre 2016, 14:11:33 »
ma ora torniamo in topic...leggiti Sanders se ti interessa, è meglio del nostro sterile confronto
L'ho letto.
C'è molto buonsenso in quello che scrive, e penso che chiunque avrebbe preferito lui come candidato dei Democratici.
Non capisco perché non si sia opposto in maniera più dura alla Clinton, essendo quella - non Trump - l'opzione in assoluto più lontana dalle sue idee.
D'accordo che sono entrambi democratici, ma mi risulta che la disciplina di partito sia meno cogente rispetto alle nostre abitudini: a meno che anche loro stiano importando elementi della politica europea, come noi abbiamo importato concetti - del tutto incongrui alle nostre latitudini - come la First Lady o l'ossessione per l' "immagine del candidato" anteposta ai suoi programmi.
A me Sanders ricorda un po' Corbyn: critiche condivisibili, ma con soluzioni e proposte che non si allontanano a sufficienza dal socialismo otto-novecentesco.
In sostanza: si cerca giustamente di curare una malattia ancora esistente - e, anzi, enormemente aggravatasi - ma con medicine che non hanno funzionato, anziché cercarne di nuove.
Per dire, alcune proposte di Trump - a partire dalla reintroduzione del Glass-Steagall Act e da fortissime limitazione alla possibilità di delocalizzare - mi sembrano più attuali e mirate.
Comunque ben venga anche Sanders, se può portare qualche contributo contro il disastro neoliberista dell'ultimo quarto di secolo.

Offline Monsieur Opale

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #304 : Domenica 13 Novembre 2016, 14:39:04 »
...vedi il fatto è che a me Trump appare come il male propinato come cura.

Ripeto: immigrati, dodd/frank act, obamacare, politica internaziomale e ambiente sono questioni cruciali.

Sanders presenta ricette novecentesche? E il protezionismo come lo chiami? Chiudersi e produrre per chi? Per quale mercato? Che mondo presenta questa visione? Ma soprattutto è fattibile per come è connesso a tutti i livelli?

Ecco, saranno elucubrazioni fumose le mie ma la visione trumpiana mi appare vecchissima.  Altro che Keynes.

Il punto non è il delocalizzare, il punto è non consentire a chi lo fa in questo modo.
Sfruttando altrove un costo del lavoro basso, basato sullo sfruttamento, per vendere qui, ricavare il massimo e poi portare i soldi nei paradisi fiscali.
Una sola in pratica. Una rapina.

Serve piu politica, accordi fra stati, legislazioni comuni, vigilanza su evasione e non chiudersi.
Quella sembra una soluzione ma è il problema.

Scrivo col cellulare....è faticoso



Offline Jim Bowie

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #305 : Domenica 13 Novembre 2016, 16:44:29 »
 :evil6: :evil6: :evil6:
USA-Messico, Trump risveglia l'orgoglio azteca. Marquez: "Mai goduto così tanto per un gol"

Le divisioni storiche, politiche e sociali hanno sempre varcato con disinvoltura i confini del calcio, quasi come se questo sport così popolare fosse il più equo e attendibile regolatore di conti della storia. Non può di certo allora passare inosservata la vittoria della nazionale messicana contro gli USA proprio sul suolo americano, soprattutto a poche ore dalla vittoria alle elezioni presidenziali di Donald Trump, che ad agosto aveva annunciato di voler erigere un muro anti-immigrati al confine con il Messico qualora fosse stato eletto. Ironia della sorte, ieri sera a Columbus, in Ohio (uno degli stati chiave del successo elettorale del neo presidente, ndr) , El Tricolor ha battuto 2-1 i padroni di casa nel match di qualificazione a Russia 2018.  Al gol di Layun del primo tempo, gli Stati Uniti avevano risposto con Wood, ma quasi allo scadere Rafa Marquez ha regalato i tre punti ai messicani con un colpo di testa vincente sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L'ex difensore del Verona, seguito anche dalla Lazio nell’estate del 2014, a fine gara ha poi lanciato una frecciatina neanche poco sottile agli storici rivali a stelle e strisce: "Non ho mai goduto così tanto per un gol. La squadra ha fatto un grande sforzo per vincere. Questi tre punti ci danno fiducia e grandi motivazioni per continuare su questa strada e per cercare ogni volta di conquistare la vittoria contro tutti gli avversari". L'orgoglio azteca tiene duro anche nel futbol e torna ad abbattere i confini del 'sogno americano'
Si dice anche che uscendo dallo spogliatoio Don Rafael Marquez abbia lasciato una Z fatta con un corpo appuntito, forse coltello ma piu' probabilmente la punta di una spada.
Ex En_rui da Shanghai

Win Lose or Tie
"Forza Lazio"
till i die

Sarri uomo di Principi non di Opportunita'

Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

Offline Monsieur Opale

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Re:H. Clinton vs D. Trump
« Risposta #306 : Domenica 13 Novembre 2016, 16:51:51 »
E sotto la doccia canticchiava: ricordatevi di Alamo