www.calciomercato.comLa
Lazio è tra le big del campionato italiano quella che
ha speso meno di tutti negli ultimi 10 anni sul mercato. Se la notizia di per sé potrebbe sorprendere poco, vista la nomea tutt'altro che
spendacciona di
Lotito, a saltare all'occhio è il dato numerico concreto:
i biancocelesti hanno speso quasi 150 milioni in meno dell'Atalanta dal 2012-13 a oggi (dati Transfermarkt).LE ALTRE - In cima alla graduatoria c'è
la Juventus, con oltre un miliardo e mezzo alla voce uscite. Seguono
l'Inter con 979 milioni e la Roma a 920. Ai piedi del podio il Milan con 871, poi il Napoli con 795 e al sesto posto, staccata di oltre 320 milioni, c'è la
Dea.
La Lazio, con 328 milioni spesi, è addirittura decima in A: persino Fiorentina, Sassuolo e Sampdoria hanno speso di più (rispettivamente 456, 401 e 329 milioni). Un
gap macroscopico quindi, rispetto alle altre concorrenti al vertice, che però al livello di risultati non è stato altrettanto evidente.
RISULTATI - L'assioma
più spendi, più vinci, che da quasi vent'anni Lotito cerca di smontare,
si è rivelato certamente veritiero per la Juve, dominante per un decennio in Italia. I bianconeri però hanno più volte fallito l'obiettivo dichiarato di voler vincere anche in Europa.
Per tutte le altre, se si contano (e pesano) i titoli vinti, la mole di investimenti non sembra aver ripagato le aspettative. L'Inter e il Milan solo nelle ultime due stagioni hanno raccolto uno scudetto a testa, a cui i rossoneri aggiungono una sola Supercoppa nel 2016, mentre i nerazzurri si sono aggiudicati le ultime due edizioni più una Coppa Italia l'anno scorso. La Roma è tornata a vincere un trofeo solo nella passata stagione, dopo 14 anni di astinenza, alzando al cielo la prima edizione della Conference League. Il Napoli solo quest'anno sembra possa veder ripagati gli sforzi, dopo che nelle scorse stagioni si è dovuto accontentare di due Coppe Italia e 1 sola Supercoppa. L'Atalanta invece è rimasta a secco.
Nello stesso periodo la Lazio si è aggiudicata 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. Difficile chiedere di più con una tale distanza economica dalle altre. Se poi si vanno a confrontare anche i piazzamenti finali è evidente come dal 2012-13 a oggi siano rispecchiati a pieno gli sforzi fatti sul mercato. Le cinque che hanno messo sul piatto le cifre maggiori si sono stabilmente qualificate in Champions. I biancocelesti invece hanno solo raggiunti i preliminari (poi persi) nel 2014-15 e i gironi nel 2019-20. Un confronto impietoso, che quest'anno Immobile e compagni stanno provando a sovvertire. Ma
se la differenza con le prime quattro nella classifica delle spese è di non meno di 543 milioni, sembra davvero quasi un miracolo, come dice Sarri, che la squadra stia lottando per il 4° posto.