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Bielsa e la Lazio il cerchio si chiude
« : Domenica 19 Giugno 2016, 00:00:08 »
Gazzetta dello Sport



Bielsa e la Lazio il cerchio si chiude
El Loco e il club romano «promessi sposi» da 15 anni. Da c.t. dell’Argentina fu per due volte in ritiro a Formello

Stefano Cieri


Lazio-Bielsa: la storia ha radici lontane. Che affonda- no nel periodo più felice della storia del club biancoceleste: primi anni Duemila, quando la Lazio di Cragnotti mieteva successi e riscuoteva simpatie in tutto il mondo. A cominciare da quella Argentina che, alla squadra biancoceleste, forniva fior di giocatori (Simeone, Crespo, Veron), tanto da farla ribattezzare LaziArgentina.

RITORNO A FORMELLO L’Argentina era talmente di casa in quel periodo a Formello che la Seleccion, in ben due occasioni, la scelse come sede per un proprio ritiro. La prima volta nel 2001: il 28 febbraio si giocava all’Olimpico un’amichevole tra Italia e Argentina (vinsero loro per 2-1) e l’Albiceleste preparò la gara nel centro sportivo laziale. Nel quale fece poi ritorno poco più di un anno dopo, nel maggio del 2002, alla vigilia del Mondiale nippo-coreano. Vi soggiornò per nove giorni (dal 7 al 15 maggio) prima di trasferirsi in Asia. Segni particolari di quelle due Seleccion (sia quella del 2001 s ia quella del 2002)? Sì, il c.t. era Marcelo Bielsa. Che, quindi, la «casa» della Lazio la conosce bene, da molto più tempo di Lotito, arrivato al timone del club solo nel 2004. Certo, poi il Mondiale del 2002 non andò bene per la sua l’Argentina (eliminata nel girone eliminato- rio). Ma a Formello non hanno dimenticato come l’allora c.t. argentino (un maniaco del lavoro e quindi particolarmente attento all’efficienza delle strutture che utilizza per le sue squadre) apprezzò tantissimo il centro sportivo biancoceleste. Che proprio in quel periodo entrò nel pieno della sua efficienza (era stato inaugurato nel 1997, ma solo tre anni più tardi furono completate tutte le infrastrutture).

L’ATTESA A distanza di quasi quindici anni, dunque, Bielsa rimetterà piede in quello che all’epoca lui e l’Afa (la Federcalcio argentina) trasformarono in una sorta di eremo. Invalicabile e impermeabile. Chiuso agli occhi indiscreti di tifosi, curiosi e (anche) addetti ai lavori. Nella scelta di Bielsa di legarsi alla Lazio ha sicuramente pesato pure la conoscenza del nuovo luogo di lavoro. Che oggi come allora si presta benissimo all’applicazione di tipo «monastico» che Bielsa pretende dai suoi uomini. È sua consuetudine alloggiare il più vicino possibile ai campi in cui si allena la sua squadra. A Formello potrà farlo, visto che c’è una foresteria molto attrezzata. Ci rimetterà piede non prima di fine mese. Quando inizierà ufficialmente la sua avventura in biancoceleste. L’annuncio del suo ingaggio da parte della Lazio è previsto tra oggi e domani, perché dopo la prima riunione di giovedì sera a Buenos Aires tra el Loco e il segretario della società romana, Armando Calveri, si è reso necessario un secondo incontro tra i due, ieri sera. E forse ce ne sarà un altro oggi. Dettagli da definire, tecnicismi da superare. Non tali però da mettere in discussione un’intesa che è stata raggiunta telefonicamente con Lotito. Bielsa, maniaco dei dettagli nel lavoro, si è evidentemente circondato di avvocati altrettanto pignoli quando si tratta di stipulare contratti. Formello in ogni caso lo attende. Per ricominciare una storia iniziata quindici anni fa.

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