Ha vinto la rude concretezza dei gallesi contro una Slovacchia che se l'è giocata con troppa sufficienza, credendosi una grande: e forse sul piano della qualità lo era, almeno rispetto all'avversario di giornata, ma non abbastanza per vincere con quell'atteggiamento.
Terrificante il loro portiere Kozáčik: sul primo gol non legge la traiettoria, comunque centrale, di Bale e oscilla malamente da un piede d'appoggio all'altro ottenendone un tuffo con estensione attorno ai venti centimetri.
Sul secondo rischia l'arresto per vagabondaggio in area di rigore, spalancando la porta alla debole conclusione di Robson-Kanu.
Assai diverso l'andamento tra le due frazioni di gioco, con un Galles bravo a fare mucchio e a difendere il vantaggio fino al 45', dimostrando quanto sia cambiato il modo di stare in campo nel calcio britannico da Glenn Hoddle in poi.
Nella ripresa Dragoni assai più sfilacciati e slovacchi che potrebbero chiuderla con un uno-due micidiale, se solo non eccedessero in leziosità.
Decisivo il calo fisico del Galles, cui il Ct Coleman pone rimedio con un doppio cambio: sarà un caso ma l'inerzia della gara cambia all'istante, e non è solo buona sorte se è proprio uno dei due subentrati a segnare il gol decisivo.
Male Ramsey, più portato a cincischiare che a portare qualità.
Bene Duda, autore di una prodezza: finta a sbilanciare i difensori per liberare lo specchio della porta, quindi colpo di biliardo nell'unico corridoio utile e sul palo lungo con portiere coperto.
Non è colpa sua se è servito a poco.