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Lazio, Adriano porta esperienza e allegria
« : Mercoledì 8 Giugno 2016, 10:22:57 »
Gazzetta dello Sport ed. Roma



Lazio, Adriano porta esperienza e allegria
Ha conquistato 24 trofei (2 Champions e 2 Europa League). Gioca in tutti i ruoli della difesa. Il difetto? Si fa male spesso


Filippo Maria Ricci

Con Adriano Correia la Lazio innanzitutto prende un giocatore straordinariamente abituato a vincere: il brasiliano tra nazionali, Siviglia e Barcellona ha già sistemato in salotto le repliche di 24 trofei, tra cui quattro Liga, due Champions, due Europa League, una Copa America e un Mondiale Under 20 (vinto nel 2003 contro la Spagna di Iniesta e Gabi). Probabilmente più titoli di tutta la rosa biancoceleste messa insieme.
SEMPRE PRONTO Certo, nella conquista di alcuni di questi trofei Adriano è stato protagonista in maniera marginale, soprattutto col Barça la sua partecipazione è stata sporadica. Però almeno fino allo scorso anno non parliamo di un giocatore invisibile e sotto utilizzato. Piuttosto il grande merito di Adriano è stato quello di saper accettare un ruolo secondario senza mai creare problemi con la capacità di farsi trovare sempre pronto al momento della chiamata. E con risposte sempre all’altezza di uno squadrone come il Barcellona. Il suo connazionale Douglas, tanto per fare un esempio, preso per fare la riserva di Alves un paio d’anni fa, è stato schiacciato dal peso del Camp Nou ed è finito nel tritacarne della critica. Che invece non ha mai avuto nulla da ridire su Adriano, salvo che per un aspetto: la preoccupante facilità a farsi male. Infortuni muscolari mai troppo gravi ma discretamente costanti, altra cosa che ha frenato il maggior utilizzo del brasiliano in maglia blaugrana.

MULTIUSO Adriano ha 31 anni ed è di Curitiba, città del sud del Brasile considerata «tedesca» per impostazione e clima. Col Coritiba ha vinto un paio di campionati dello stato del Paranà e da li nel gennaio del 2005 arrivò sconosciuto al Siviglia, una delle tante scoperte del miglior d.s. di Spagna, Monchi, che tre anni prima sempre in Brasile aveva fatto quello che diventerà il suo colpo migliore: Dani Alves. Adriano è un pezzo importante del primo ciclo vincente del Siviglia e nel 2010 viene scelto da Guardiola come complemento della fascia sinistra occupata al momento dal connazionale ed ex interista Maxwell. Pep lo usa con buona regolarità in diverse posizioni: come laterale sinistro ovviamente, ma anche a destra, e poi come esterno sinistro e persino difensore centrale. Adriano non delude mai. E quando arriva Jordi Alba non fa una piega accettando di buon grado il ruolo di tappabuchi a seconda delle necessità della squadra.

BRAVO RAGAZZO Il tutto mantenendo un profilo basso anche fuori dal campo: è sposato con Manuelli Mendes, brasiliana laureata in farmacia e biochimica con vocazione manageriali, nel 2015 ha introdotto nel mercato spagnolo la marca di gioielli brasiliana Maria Dolores. «Adriano è un grandissimo calciatore però sono sicura che non è solo per le sue qualità calcistiche che gioca nel Barça – ha detto Manuelli al Mundo Deportivo un anno fa . È un bravo ragazzo che dà una mano e per questo è apprezzato nello spogliatoio. Che giochi o meno è sempre allegro, felice: questa è una qualità in più». Nell’ultima stagiione le sue apparizioni sono state poche, e per questo Adriano ha scelto di andar via. Vuole giocare: le qualità le ha.

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