Autore Topic: Un video da Singapore  (Letto 3095 volte)

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Offline DinoRaggio

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Re:Un video da Singapore
« Risposta #20 : Mercoledì 22 Aprile 2015, 20:44:43 »
Gironzolando in internet ho trovato questa bella intervista (datata un paio di mesi fa)  a Nigel, fatta da una con un cognome molto Laziale :)

http://www.laziopolis.it/esclusivanigel-e-la-lazio-un-amore-sbocciato-singapore-miei-10000-km-per-te-lazio/

Esclusiva/ Nigel e la Lazio, un amore sbocciato a Singapore: “I miei 10,000 km per te, Lazio”

di Valentina Pochesci

E’ San Valentino e allora eccola qui: una favola che ha come protagonista un innamorato vero. Quella tra Nigel e la Lazio è una storia d’amore a distanza. Una grande, enorme distanza. Come tale, la materia di questo amore è fatta di chilometri e viaggi e sacrifici, ma anche di sogni e follie. E’ un amore con l’oceano in mezzo e gli occhi a mandorla, le radici piantate in una terra che rovescia le ore, dove può capitare che una partita della Lazio inizi di notte e finisca all’alba. Grande “10,000 chilometri per te”, come testimonia il suo ormai famoso striscione, la sua dichiarazione d’amore d’inchiostro indelebile. Pazzamente intenso come 10,000 battiti di cuore.

Nigel Gan vive a Singapore. Tra lui e la Lazio è scoppiata in un giorno lontano: a fare da cupido Giuseppe Signori, la freccia uno dei suoi tanti gol scagliati dritti al cuore. Un colpo di fulmine che ha acceso la scintilla di un amore lungo ventidue anni. Da allora, per lei, la Lazio, Nigel di follie ne ha fatte tante. Notti insonni, soldi messi da parte per strappare un biglietto aereo e uno allo stadio, persino un libro scritto di proprio pugno. Per Nigel lo stadio è la tappa finale della sua luna di miele romana. Lì può dare una voce alla sua passione, cantare per la sua amata insieme agli altri innamorati cronici. Lì Nigel ha avuto la conferma che il suo è un amore pienamente ricambiato. Che la curva Nord sarebbe sempre stata, per lui, la culla di un abbraccio accogliente, di casa. Non c’è distanza che tenga. Del resto, i laziali hanno il cielo come soffitto delle proprie case. Biancoceleste ovunque tu viva.

Contattato in esclusiva da noi di Laziopolis, in questa intervista Nigel ci ha regalato le sue emozioni, i ricordi dei suoi viaggi, gli incontri con i suoi idoli, i sogni fatti da un laziale così lontano da Roma. La sua passione è tangibile, almeno quanto l’umiltà nel definire i suoi gesti “normali”. Come ogni innamorato li definirebbe. 10,000 parole d’amore per te, Lazio.

Nigel, come è nato il tuo amore per la Lazio?
«Era il 1992, avevo tredici anni. Stavo guardando la televisione, la Lazio giocava con l’Inter. Un giocatore biondo con il numero 11 catturò immediatamente la mia attenzione. Segnò un gol fantastico: quel giorno, mi innamorai della Lazio. Quel giocatore era ovviamente Beppe Signori, il mio idolo per sempre».

C’è una partita che ti è rimasta nel cuore?
«Lazio-Foggia 7-1. Amavo il gioco d’attacco di Zeman. E il derby della stagione ’93-’94 vinto 1-0, con gol di Signori e il rigore di Giannini parato da Marchegiani».

Quante volte sei stato a Roma?
«Sette. Lavoro sodo tutto l’anno solo per questo viaggio».

Raccontaci la tua prima volta all’Olimpico.
«Fu nel 2009, Lazio-Torino 1-1. Paolo Peroso, grande amico e laziale, proprietario del sito internazionale Lazioland, mi portò allo stadio. Ero in Monte Mario, ma capii subito dii aver sbagliato, perché la Curva era così bella! Mi ripromisi che la prossima volta sarei andato in Nord, e così è stato».

E il tuo primo derby allo stadio?
«Nel 2011, Roma-Lazio 2-0 con doppietta di Totti. Nonostante il risultato, fu una grande emozione per me: sollevai lo striscione e non appena la gente lo vide iniziò ad applaudirmi. I tifosi mi abbracciarono, mi strinsero la mano, mi baciarono… e io scoppiai in lacrime. I tifosi della Lazio sono fantastici: tanta gente stupida mi disse di stare attento e non andare in curva, perché “i laziali della Nord sono razzisti”. Non lo sono: mi hanno accolto come un fratello. Amo tutto di Roma. E ho avuto modo di conoscere tanti cari amici».

Sei stato a Roma anche in occasione dell’ultimo derby.
«E’ stato pazzesco! Come un giro sulle montagne russe. Ho perso del tutto la voce a forza di cantare. Il primo tempo è stato uno dei migliori giocati dalla Lazio in questa stagione. Quando ha segnato Felipe Anderson, sono completamente impazzito e sono saltato addosso agli amici davanti a me, cadendo di tre file sotto e strappandomi i jeans!».

Hai fondato due gruppi, Lazio Singapore e Lazio Asia.
Lazio Singapore è nato nel 2007, fondato con un mio amico. Oggi siamo 40 membri. Di solito ci riuniamo a casa di un amico per guardare le partite, qualche volte anche alle 3.45 di mattina. La Lazio ha tanti tifosi in Indonesia in Cina circa saranno 50.000. Lazio Asia invece è nato nel 2013, fondato con due amici. Abbiamo gruppi a Hong kong, Malesia, Vietnam, Indonesia, Australia e Tailandia. Siamo come una famiglia!»

Raccontaci l’incontro con il tuo idolo, Beppe Signori…
«E’ stato nel 2013, dopo aver cercato ovunque sue informazioni. Alla fine scoprii che aveva un ristorante a Bologna, che fortunatamente aveva una propria pagina facebook. Scrissi allo staff chiedendogli di poter incontrare Beppe giusto per 5 minuti, per realizzare un sogno di 22 anni. E mi risposero! Così ci organizzammo. Quel giorno era sera e pioveva. Tremavo dall’emozione. Entrai nel ristorante e lo vidi. Gli parlai balbettando, consegnandogli una lettera che gli avevo scritto tre anni prima. E lui la ricordava! Credevo che ci saremmo fatti semplicemente una foto, un autografo sullo striscione, invece mi invitò a restare per cena. Quasi svenni. Mi sedetti vicino a lui e gli feci moltissime domande. Mi chiese qual era il suo gol che mi fece diventare laziale, confessandomi che è anche uno dei suoi preferiti. Mi raccontò di Gazza, di alcuni aneddoti, dei derby, mi chiese della mia famiglia. Mi mostrò anche una sedia, regalo di alcuni laziali. E’ davvero una bella persona, sincera, umile. E’ stato come parlare con un vecchio amico»

Adesso chi è il tuo giocatore preferito?
«Non ne ho: per me, i giocatori vanno e vengono, ma i colori, la Lazio, sono per sempre. Se ne devo dire uno, allora scelgo Ledesma: ha il cuore biancoceleste».

Hai anche incontrato Paolo Di Canio.
«Un mio amico giocava per una squadra amatoriale, l’Olgiata FC. Di Canio che allenava questa squadra una volta alla settimana. Ero a Roma e il mio amico mi disse di tenermi pronto. E’ stato un incontro improvviso. Avevo una sciarpa di Lazio Indonesia con me, così decisi di regalargliela, oltre a una polo di Lazio Singapore. Entrammo nel campo e ci sedemmo su una panchina. Non riuscivo a crederci, Di Canio era a dieci metri da me! E’ davvero un uomo carismatico, un leader. Non si atteggiava a capo: passava la palla a tutti, dava istruzioni, ed era ancora così in forma da sembrare un ragazzo della Primavera. Finito l’allenamento, mi avvicinai a lui con grande emozione. Parlammo in inglese, e dalla sua stretta di mano percepii tutta la sua sincerità e calore. Nei fui colpito. Gli feci vedere lo striscione e sorrise. Quando si allontanò, iniziò a cantare “E la Roma, m***a…”, e così cantai insieme a lui l’ultima strofa! Il mio accento lo fece ridere…».

Che tipo di laziale sei, Nigel?
«Per me, i veri laziali sono quelli che vanno allo stadio e in trasferta per tifare la Lazio. Anche se sono d’accordo con qualsiasi forma di protesta. Sono felice di essere chiamato “vero laziale” da moltissimi tifosi biancocelesti, per me significa tantissimo. Non chiedo niente in cambio per le cose che faccio per la Lazio. Come dico sempre, non chiedere cosa la Lazio può fare per te, ma chiediti cosa tu puoi fare per la Lazio!».

Hai anche pubblicato un libro, “10,000 km per te”. Come è nata questa idea?
«Ho l’abitudine di raccontare i miei viaggi. Scrivo della mia esperienza sui derby e la condivido con gli amici laziali sui forum.Quindi dopo un po’ di tempo, mi è venuta l’idea di raccogliere tutti questi materiali e farne un libro. Posso diffondere la Lazialità e raccontare agli amanti del calcio cosa significa essere laziale, e com’è il derby di Roma. Dovrebbe essere il primo libro in inglese sulla stracittadina di Roma. E’ scritto in forma di diario di viaggio».

In Italia non è ancora stato pubblicato…
«Sarebbe il mio sogno. Pubblicarlo a Roma, nella casa della Lazio, in modo che più laziali e in generale tifosi di calcio vengano a sapere dell’esistenza di noi laziali internazionali. E che tutti capiscano che se hai una passione, non c’è niente di sbagliato nel seguirla».

La tua famiglia e i tuoi amici cosa pensano di questo tuo amore per la Lazio?
«I miei amici pensano che io sia pazzo, e che sia un irresponsabile a lasciare mia moglie e volare dall’altra parte del mondo per una partita di calcio. La cultura a Singapore è diversa: qui gli appassionati di calcio si limitano a guardare le gare e tifare per la propria squadra in televisione. Io sono diverso. Io voglio stare con la mia squadra! Essere vicina a lei allo stadio, e lasciare che la mia voce la incoraggi. Mentre mia moglie pensa che ami la Lazio più di lei! Ma mi sostiene sempre».

Vuoi aggiungere qualcosa, Nigel?
«Un messaggio per la società: la Lazio ha tanti tifosi in Indonesia e in Cina. Molti di loro non avrebbero mai la possibilità di comprare un biglietto per venire a Roma, neanche se risparmiassero per una vita intera. Sarebbe bello se la società organizzasse un giorno un’amichevole in Asia. E ho un messaggio anche per i laziali che vivono a Roma: andate allo stadio, voi che siete così vicini! Mi fa male vedere ogni volta lo stadio vuoto in tv, ed è doloroso per me non poter essere fisicamente insieme alla mia Lazio!».
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Un video da Singapore
« Risposta #21 : Martedì 10 Maggio 2016, 16:06:02 »
Bel video dall'Inghilterra (credi che il protagonista sia inglese, a giudicare dall'accento).

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Offline BobLovati

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Re:Un video da Singapore
« Risposta #22 : Martedì 10 Maggio 2016, 17:27:26 »
conosciuto di persona il buon Nigel, lo scorso agosto a Shang Hai; è una persona incredibile che, distante davvero 10.000km., non perde occasione per vedere tutte le partite, organizzando grandi incontri con altri Laziali che arrivano da Indonesia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Hong Kong.

In occasione dell´ultimo, sfortunato, derby, era qui a Roma ed ho avuto il piacere di incontrarlo; simpatico, amabile e simpaticamente impazzito per la Lazio. Peccato per l´esito del derby, poi    :(

Ciao Nigel, un grande abbraccio e spero di rivederti presto, magari per una Supercoppa in Italia   ;)

F O R Z A  L A Z I O   :band2: :band2: :band2: :band2: :band2:
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline DinoRaggio

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Re:Un video da Singapore
« Risposta #23 : Martedì 10 Maggio 2016, 18:47:35 »
Proprio in questi giorni c'è stato il meeting dei tifosi indonesiani della Lazio



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Offline BobLovati

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Re:Un video da Singapore
« Risposta #24 : Martedì 10 Maggio 2016, 19:09:56 »
eccoli, Dino, insieme a Laziali di altre nazionalità, lo scorso agosto a Shang Hai:

 

 

P.S.: Nigel è quello a destra, col cappellino verde  ;)
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Pomata

Re:Un video da Singapore
« Risposta #25 : Mercoledì 11 Maggio 2016, 15:14:29 »
Aprimo in Lazio store da quei pizzi ;D famo più soldi...