www.iltempo.itPrima in panchina in serie A per il tecnico: stasera c’è il Palermo Simone vola alto: «Voglio essere il presente e il futuro della Lazio»di Luigi Salomone
Ci spera, ci crede ed è giusto così. Simone Inzaghi, campione d’Italia nel 2000 con la Lazio più forte di sempre, dopo una lunga trafila nelle giovanili ha la grande occasione: guidare i biancocelesti in serie A anche se solo per sette partite che in realtà significano poco. Fuori dall’Europa, nel limbo di una classifica inguardabile, Inzaghino è convinto di aver fatto breccia nei cuori dei giocatori che fin qui hanno prodotto una stagione fallimentare e causato anche l’esonero di Pioli, eroe del terzo posto conquistato lo scorso maggio.
E allora il nuovo allenatore va a caccia dell’impresa impossibile, convincere Lotito a lasciargli la guida della Lazio anche per la prossima stagione. Così dalla prima conferenza stampa ufficiale da allenatore della prima squadra fa trasparire tutto il suo ottimismo: «Non mi accontento, voglio essere l’allenatore attuale e del futuro, poi sarà il campo a dirlo». Stasera alle 20.45 c’è il Palermo alla disperata caccia di punti per ottenere la salvezza ma Inzaghino per prima cosa vuole ricordare il suo predecessore: «Pioli è stata la prima persona che ho chiamato quando ho ricevuto l’incarico. Oltre a essere un bravo allenatore, apprezzato per i risultati ottenuti, è un grande uomo. In questi due anni abbiamo passato ore a parlare di calcio, mi sono sentito in dovere di farlo». Fissa l’obiettivo della Lazio (da ieri nona), chiudere con dignità la stagione e magari provare a riprendere chi al momento la precede in classifica: «Dobbiamo fare queste sette partite alla grande, nei ragazzi ho trovato grande disponibilità e cercheremo di chiudere la stagione nel miglior modo possibile. Abbiamo voglia di giocare e tornare a vincere per dimostrare che la Lazio non è quella degli ultimi tempi».
Il derby perso malamente contro la Roma domenica scorsa ha spezzato il filo sottile che restava per provare ad agguantare un posto nella prossima Europa League, ma di certo c’era bisogno di una scossa e Inzaghi è convinto di averla già data a giocatori apparsi finora senza stimoli: «Dopo la sconfitta contro la Roma ho trovato la squadra abbattuta, come era normale. Ma dobbiamo avere la forza per uscire da questo momento. L’obiettivo? Ci sono ancora 21 punti a disposizione, tutto può succedere, la Lazio ha dimostrato che può avere strisce positive di risultati».
Poco prima delle parole di Inzaghi, aveva parlato anche il diesse Tare mentre il presidente Lotito resta in silenzio, deluso dal gruppo che gli aveva garantito altri risultati a anche a fronte di sacrifici economici importanti per mantenere a Roma l’intera rosa della passata stagione. «Veniamo da una settimana difficile - ha detto Tare - non lo nascondo. Abbiamo deciso questo cambiamento tecnico dopo la partita contro la Roma e voglio spendere una parola su Pioli e il suo staff, a cui vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto. Guardiamo al futuro con una scelta giovane e coraggiosa, ma molto ambiziosa per il fatto che questo ragazzo lo conoscete tutti, Simone è un allenatore che rappresenta lo spirito laziale e ha scritto la storia del club, oltre agli ottimi risultati conquistati nel settore giovanile».
Adesso tocca a lui a cominciare da questa trasferta di Palermo, inutile per molti, non per Inzaghi che cerca uno posto di nuovo tra i professionisti. Per sempre.
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