Autore Topic: Buon 26 maggio  (Letto 7920 volte)

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Offline Jim Bowie

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #20 : Giovedì 26 Maggio 2016, 14:09:14 »

Immagine rubata su faccialibro di un amico.

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Offline Matita

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #21 : Giovedì 26 Maggio 2016, 14:22:59 »


Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #22 : Giovedì 26 Maggio 2016, 15:43:54 »
A me basta guardare alcuni video del 26 maggio e mi metto a piangere come un bambino...  :D

Tanto per dire quanto ho goduto...

Ma ha ragione Franz Kappa.  Il risultato più grande è stato soprattutto non perdere quel derby.  La propaganda giallorotta ci avrebbe cancellato dalla città... Roma sarebbe diventata invivibile...  Quella vittoria vale molto di più dei 70.000 punti che ci hanno dato in due dei tre anni successivi...  :P

Offline DinoRaggio

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #23 : Giovedì 26 Maggio 2016, 18:40:01 »


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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #24 : Giovedì 26 Maggio 2016, 18:41:57 »


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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Breizh

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #25 : Giovedì 26 Maggio 2016, 19:39:28 »
 :coppanfaccia3
:)

Offline Frusta

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #26 : Giovedì 26 Maggio 2016, 20:49:30 »
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

borgorosso

Re:Buon 26 maggio
« Risposta #27 : Giovedì 26 Maggio 2016, 22:04:24 »
Sono un sentimentale, una parte di me rivorrebbe a Roma sia Cana che Ciani


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Offline Jim Bowie

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #28 : Venerdì 27 Maggio 2016, 03:56:24 »
Sono un sentimentale, una parte di me rivorrebbe a Roma sia Cana che Ciani


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Che hai una discoteca e te servono i buttafuori ?



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Offline Matita

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #29 : Venerdì 27 Maggio 2016, 15:14:14 »
Si er papa te donasse tutta Roma
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Pomata

Re:Buon 26 maggio
« Risposta #30 : Sabato 28 Maggio 2016, 16:36:38 »
A me basta guardare alcuni video del 26 maggio e mi metto a piangere come un bambino...  :D

Tanto per dire quanto ho goduto...

Ma ha ragione Franz Kappa.  Il risultato più grande è stato soprattutto non perdere quel derby.  La propaganda giallorotta ci avrebbe cancellato dalla città... Roma sarebbe diventata invivibile...  Quella vittoria vale molto di più dei 70.000 punti che ci hanno dato in due dei tre anni successivi...  :P

Pensa che in molti avrebbero preferito fare il cammino del Napoli Soccer e della Florentia Viola, gli stessi che oggi soffrono a vedere le distanze che ci danno le merde.

Offline BobLovati

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #31 : Martedì 31 Maggio 2016, 12:42:16 »
appena (ri)trovato in rete:

Si, lo ammetto,dalle 20 di domenica 26 maggio sono un bambino di 50 anni, con la gioia e la cognizione del tempo che ha un bambino di 50anni. Me ne sono reso conto oggi, mentre in macchina cantavo a squarciagola il motivetto de “Il menestrello”, mentre a casa vedevo e rivedevo le immagine della finale registrate da Laziostyle ed ogni volta che Lulic segnava (e lui segnerà sempre, da qui all’infinito), un calore mi invadeva il petto, c’è chi la chiama euforia, io la chiamo purezza dello stupore infantile. Il calcio è solo un gioco, lo so, ma essere laziali va oltre: è una dimensione dello spirito. Un filosofo diceva che la propria identità si sviluppa contrapponendola a quella del nemico. Nel mio caso, nel nostro caso, a quella "loro". Per questo da domenica sono tornato bambino, perché non ho né la cognizione del passato, né del futuro: ma solo quella del presente, come se questi istanti cadessero ad uno ad uno, isolati, pieni, nella loro reale dimensione di profondità, non diluiti, quindi, dalle paure o dalle incertezze del futuro. Questo regala il calcio e questo mi ha regalato la mia Lazio: un gesto che non ha passato né futuro, un gesto definitivo, che non ammette repliche, che diventa un atto puro. Ho sviluppato la mia identità di tifoso anche grazie a loro, a quelli che all’uscita dallo stadio di un Lazio-Reggiana 3 a 3 di serie B festeggiavano lo scudetto e mentre rientravo a casa con la mia sciarpa al collo mi lanciarono addosso di tutto: sassi, sputi ed addirittura alberi appena piantati (per tornare a casa dovevo prendere il 121, il mitico bus che faceva capolinea a termini passando per Villa Borghese). Quel giorno di inoltrata primavera mi resi conto con forza che essere tifoso laziale andava oltre il calcio. Oh, si, prima c’era stata la Lazio del 74 a darci orgoglio e dignità, ma quel periodo fu troppo breve per cancellare quelli che loro avrebbero voluto fosse il nostro destino. Loro, oltretutto, in quegli anni, tentarono di gettare dalle scalinate di piazza di Spagna le carrozzine con dentro i gemellini Maestrelli e a Chinaglia resero la vita impossibile, reo, secondo loro, di aver rotto un equilibrio, il loro equilibrio, che li vedeva violentemente “padroni de Roma”. Si, noi laziali: “i burini”, quello che vengono da fuori, alieni, estranei, una etnia sopportata a stento da chi, fin dalla sua genesi, avrebbe desiderato una sola squadra, arricchita da ulteriore retorica e plebea esaltazione, con la benedizione della politica che, dal fascismo in poi, ha sempre utilizzato la pelota come ammortizzatore sociale. La Lazio è la loro spina nel fianco, da sempre, e non il contrario. La loro rabbia nei nostri confronti è sempre stata totalizzante: l’uccisione di Paparelli ed i cori e le scritte contro il povero Vincenzo. “Tabocchini ce l’ha insegnato, uccidere un laziale non è reato”, a proposito della morte di Re Cecconi. L‘esaltazione della morte del nemico, come la plebe chiedeva la morte dei gladiatori. Questione di “visione del mondo”: basti ascoltare con attenzione i testi degli inni: quello della Lazio è un inno d’amore ad una squadra di calcio; quello loro evidenzia come la loro squadra sia compensativa di frustrazioni e vuoti esistenziali. Vivere all’ombra della “grandeur” della città, confondere lunghi periodi storici, una storia di una civiltà, con un calcio ad un pallone. Non l’ho mai sopportata, questa visione delle cose. Della Roma antica restano il diritto, splendide pagine di letteratura, i monumenti languidi che si contrappongono sarcasticamente alla loro prosopopea su Imperi e centurioni, su gladiatori e puponi. Noi laziali siamo la loro coscienza, quelli che loro vorrebbero essere e che non saranno mai: una squadra di calcio. Loro ci hanno assurto a simbolo inconscio e proprio quel simbolo domenica 26 maggio ha definitivamente sepolto la loro essenza grezza e sbruffona che tornerà, certo, ma non sarà più la stessa di prima. La Lazio, da domenica sera, 26 maggio 2013, è la loro condanna eterna al ridimensionamento cittadino, è il ritorno a questo mondo: un mondo dove si perde contro i “burini”. Un mondo che a loro, poveri, la stampa ed i media hanno sempre negato, facendoli vivere in una realtà parallela dove non contava ciò che era ma ciò che loro pensavano di essere e che i media, e la loro essenza, alimentava quotidianamente: “a maggica”; il capitano più forte di tutti i più forti; insomma una squadra vincente paragonata in tempi recenti al Barcellona. Che stolti: la Lazio vinceva? Loro erano i più forti, perché la stampa nascondeva i nostri successi; stampa che in estate, addentellata nella loro visione, a loro invece regala Robben, scudetti, coppe. La Lazio è nata nel 1900 a Piazza della Libertà, a Roma? No, loro ci dicevano “burini” e molti di loro si sono presi l’asma per stare giorni chiusi in biblioteche polverose a cercare una traccia su qualche vecchio giornale che desse conferma alla loro “grandeur” e cioè che erano nati prima o perlomeno che la Lazio non fosse nata nel 1900. Nella loro realtà parallela la Lazio non può essere nata prima. Sono vittime di loro stessi e Lulic ha magicamente strappato il velo dai loro occhi. La Lazio, i laziali, hanno alzato loro la coppa in faccia. Un fatto definitivo, che neppure la penna di Borges o di Dante potrebbe ridimensionare. L’immagine della curva sud vuota al termine della partita è emblematica: loro cercavano di non vedere, nella loro mente non v’era posto per il laziale che alza la coppa a loro scapito; nel loro inconscio collettivo la Lazio è perdente e loro vincenti ed il corto circuito è micidiale: la Lazio vince ed i perdenti sono loro, nello stesso tempo, contemporaneamente. Quello che in questi giorni sto leggendo nei loro volti è drammatico: non il dolore passeggero per una sconfitta di una squadra di calcio, ma un vero e proprio fallimento esistenziale. Ed allora il bambino di 50 anni è felice, perché, come ogni bambino, ha la visione immediata delle cose, senza filtri ed il tempo tutto refluisce in un secondo, e le immagini sovrapposte di Mauri che alza la coppa e del loro “invincibile” capitano a testa china sono una unica emozione, come solo un bambino può vivere. Lasciatemi divertire.
ed anche:
anche un bambino di molti più anni di te ha la Lazio nel cuore da sempre; non sono un feroce antiromanista perché li considero per quello che sono: monnezza che andrebbe eliminata da questa splendida città.
Non sono miei nemici perché io, LAZIALE, ho altri nemici; più grandi, più importanti ... PIÙ.
Per me sono come " gli scemi del paese ", ma purtroppo Roma è un paese troppo grande per nasconderli !
F O R Z A L A Z I O
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline DinoRaggio

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #32 : Martedì 31 Maggio 2016, 12:47:30 »
Per immortalare questo capolavoro, indimenticabile. AD MEMORIAM AETERNAM.

http://www.ilromanista.it/home/8-redazionale/4467-roma-roma-roma.html

Roma, Roma, Roma

Scritto da Redazione   
Giovedì 18 Aprile 2013 08:28

STEFANO ROMITA

Il più grande concerto dal vivo degli ultimi anni è durato 4 minuti ed è stato un coro a cappella che ha stramaccionato via la svogliata e inchiodata al prato Roma del primo tempo. A cui perdono tutto il liquidame dei primi 45 minuti perché mi porta alla serata epica di una finale. Con il caldo del mese di maggio. Il profumo dei glicini e del gelsomino che arriva fin dentro le narici mentre in motorino me ne andrò all’Olimpico nella serata più erotica degli ultimi anni. Perché c’è da fare sesso con la Lazio. E godere. Perché sarà così. Perché non può che essere così. Perche Dio lo vuole.

E anche Satana è della stessa identica idea. E ho quaranta giorni ora per apparecchiare la tavola, scegliere la tovaglia adatta, le posate giuste, il grande e ghiacciato vino consono al banchetto che ho in mente. Perché io ho quella serata davanti agli occhi da settimane. Anche se non se ne sa ancora con esattezza la data perché quel giorno un filosofo dell’inutilità umana ha scelto di portarci tutti all’ennesima e fastidiosa chiamata alle urne. Indicheremo un sindaco, un’amministrazione, un nuovo primo cittadino a cui mandare gli improperi mentre rimbalziamo sulle buche della città come sassi negli stagni. Non c’era altra data possibile per la politica che quella già decisa da tempo e decretata come unica e benedetta per la finale di Coppa Italia? Ok, non importa. Ne tirasssero fuori un’altra. Ci dessero in fretta il fatidico numero da stampare nella mente ed evidenziare sul calendario in cucina.

Nulla potrà fermarci. Abbiamo il Papa dalla nostra parte che ha scelto un nome che è una garanzia per tutti noi. E abbiamo il calciatore in attività più forte del mondo degli ultimi venti anni di storia del calcio. Che altro abbiamo? Abbiamo mezza stella d’argento da sceriffi già cucita sul rosso della maglia. Chi ce la strappa? Lotito e i suoi pennuti boys? La mala sorte? Un arbitraggio maledetto? Nulla. Tranquilli. Nulla potrà toglierci quello che è giusto, stabilito e deciso. Me ne tornerò senza voce, senza casco, senza sonno e senza fame. E nel tragitto che mi riporterà a casa farò un bel giro largo e passerò a Trastevere, mi farò tutto il lungotevere in un senso e nell’altro, salirò al Gianicolo e poi al Pincio, traverserò piazza Navona e Fontana di Trevi, urlerò in Prati, davanti a Vanni, tutto il mio amore per la Roma. E me ne tornerò a casa sfinito, sporco e sudato. Farò una lunga doccia. E mi siederò a tavola, sorridente. E realmente soddisfatto di essere nato qui. E da lombi saggi.


E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline aaronwinter

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #33 : Giovedì 2 Giugno 2016, 09:13:54 »

Dice  che abbiamo salvato la gamba di balzaretti

Così può ballare i lenti e le rumbe con l'etoile

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Offline SAV

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Re:Buon 26 maggio
« Risposta #34 : Venerdì 3 Giugno 2016, 17:09:53 »
Per immortalare questo capolavoro, indimenticabile. AD MEMORIAM AETERNAM.

http://www.ilromanista.it/home/8-redazionale/4467-roma-roma-roma.html

Roma, Roma, Roma

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Giovedì 18 Aprile 2013 08:28

STEFANO ROMITA

Il più grande concerto dal vivo degli ultimi anni è durato 4 minuti ed è stato un coro a cappella che ha stramaccionato via la svogliata e inchiodata al prato Roma del primo tempo. A cui perdono tutto il liquidame dei primi 45 minuti perché mi porta alla serata epica di una finale. Con il caldo del mese di maggio. Il profumo dei glicini e del gelsomino che arriva fin dentro le narici mentre in motorino me ne andrò all’Olimpico nella serata più erotica degli ultimi anni. Perché c’è da fare sesso con la Lazio. E godere. Perché sarà così. Perché non può che essere così. Perche Dio lo vuole.

E anche Satana è della stessa identica idea. E ho quaranta giorni ora per apparecchiare la tavola, scegliere la tovaglia adatta, le posate giuste, il grande e ghiacciato vino consono al banchetto che ho in mente. Perché io ho quella serata davanti agli occhi da settimane. Anche se non se ne sa ancora con esattezza la data perché quel giorno un filosofo dell’inutilità umana ha scelto di portarci tutti all’ennesima e fastidiosa chiamata alle urne. Indicheremo un sindaco, un’amministrazione, un nuovo primo cittadino a cui mandare gli improperi mentre rimbalziamo sulle buche della città come sassi negli stagni. Non c’era altra data possibile per la politica che quella già decisa da tempo e decretata come unica e benedetta per la finale di Coppa Italia? Ok, non importa. Ne tirasssero fuori un’altra. Ci dessero in fretta il fatidico numero da stampare nella mente ed evidenziare sul calendario in cucina.

Nulla potrà fermarci. Abbiamo il Papa dalla nostra parte che ha scelto un nome che è una garanzia per tutti noi. E abbiamo il calciatore in attività più forte del mondo degli ultimi venti anni di storia del calcio. Che altro abbiamo? Abbiamo mezza stella d’argento da sceriffi già cucita sul rosso della maglia. Chi ce la strappa? Lotito e i suoi pennuti boys? La mala sorte? Un arbitraggio maledetto? Nulla. Tranquilli. Nulla potrà toglierci quello che è giusto, stabilito e deciso. Me ne tornerò senza voce, senza casco, senza sonno e senza fame. E nel tragitto che mi riporterà a casa farò un bel giro largo e passerò a Trastevere, mi farò tutto il lungotevere in un senso e nell’altro, salirò al Gianicolo e poi al Pincio, traverserò piazza Navona e Fontana di Trevi, urlerò in Prati, davanti a Vanni, tutto il mio amore per la Roma. E me ne tornerò a casa sfinito, sporco e sudato. Farò una lunga doccia. E mi siederò a tavola, sorridente. E realmente soddisfatto di essere nato qui. E da lombi saggi.

Leggere ste cagate, da un lato, mi diverte, dall'altro, mi fa capire quanto abbiamo rischiato...  Ci avrebbero annichilito...   ::)
Per fortuna, è andato tutto come doveva andare...  :P