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Lazio, caos totale e scatta il ritiro
« : Lunedì 4 Aprile 2016, 13:50:04 »
Il Messaggero




Lazio, caos totale e scatta il ritiro


Alberto Abbate - Daniele Magliocchetti

ROMA Tutti in punizione. La dura sconfitta nel derby fa saltare i nervi a Lotito che in colpo solo caccia Pioli e manda la squadra in ritiro. Oggi il pullman porterà i giocatori a Norcia dove resteranno almeno fino alla gara di domenica in casa del Palermo. È il terzo ritiro in questa stagione, i precedenti non avevano dato nessuna scossa. A dirigere gli allenamenti ci sarà il tecnico della Primavera Simone Inzaghi. Una decisione punitiva che era già stata “minacciata” da Lotito in caso di pesante ko nel derby. Il presidente due settimane fa aveva avvertito anche il tecnico in un confronto faccia a faccia avvenuto a Formello. Una scelta che non risolverà certo il caos totale in cui è la società e non metterà pace in uno spogliatoio spaccato e senza padroni. I veterani non hanno visto di buon occhio la decisione presa dal presidente Lotito. La tempesta è sempre più forte e non sarà certo lo scudettato Inzaghino a riportare il sereno. La stagione è ormai andata non ci sono più obiettivi da qui a questa estate e l’unico stimolo è non finire sempre più in basso. C’è da salvare la faccia.
CENA DI TRAVERSO
Pioli era stato invitato a cena dal presidente Lotito da Chinappi, un ristorante di pesce in zona Piazza Fiume. Gli avrebbe comunicato lì l’esonero. La rabbia però è montata prima e così la comunicazione è arrivata prima. «Non c’è molto da dire...» riferiva un mesto Pioli al telefono. Il presidente però ha voluto comunque sbollire i rancori davanti ad un piatto di pasta gustandosi la partita della Salernitana con Inzaghino. Niente da fare perché un gruppetto di tifosi laziali lo ha riconosciuto e sono corsi dentro il locale: «Maledetto, libera la Lazio». Lotito si è dovuto alzare e tornare soltanto una volta tranquillizzatasi la situazione. Adesso davvero rischia di non poter più girare per la strada, adesso non basta più la scorta. Contestazione ai massimi livelli, il numero uno ieri chiamava la Digos per far identificare gli esagitati che lo insultavano. E pensare che nello stesso momento nel centro sportivo di Formello erano in 500 tifosi infuriati a chiederne la testa: «Non ce ne andiamo finché non arriva», urlavano prima che la protesta si trasformasse in guerriglia. Paura e delirio intorno alle 19 a un chilometro dal quartier generale biancoceleste. Lancio di sassi, molotov e bottiglie. La polizia reagiva con idranti e lacrimogeni. Nelle ore successive perquisizioni, arresti e il comunicato della Questura. Intanto alle 20.30, dopo l’aggressione al ristorante, Lotito era a messa a Piazza Colonna: avrà confessato almeno in chiesa, i suoi, di peccati?

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