www.lalaziosiamonoi.itdi Gabriele Candelori
FORMELLO - Si ferma a sei la serie di vittorie consecutive della Lazio, ma nel modo peggiore. Al ‘Fersini’ l’Ascoli porta a 22 i punti conquistati nel girone di ritorno, rifilando cinque gol ai biancocelesti. Che non entrano mai veramente in partita. All’intervallo la formazione di Di Mascio è già avanti di tre reti, al triplice fischio Mattia e compagni lasciano il campo ancora più a testa bassa. Orsolini fa tripletta, Manari e Tomassetti completano l’opera. L’ultima volta che i capitolini avevano perso con uno scarto simile era nel derby del 2011, quando la Roma si era imposta addirittura 7-1. Stavolta le reti di differenza sono cinque, ma non è affatto una consolazione.
DA INCUBO - Denis Petro è la novità di formazione rispetto all’undici di Avellino. Il centrale slovacco viene richiamato appositamente dal ‘Città di Arco’ (dove era con l’Under 17) per sostituire l’indisponibile Quaglia. Il suo impiego rimanda Ennali in panchina con Manoni avanzato sulla linea degli attaccanti. Niente partenza sprint, dopo venticinque minuti la Lazio è già sotto 2-0. Orsolini sfrutta un rimpallo, batte Matosevic con un preciso sinistro a giro e festeggia il 15esimo centro stagionale. L’altro esterno di Di Mascio, Manari, realizza il calcio di rigore del raddoppio. Fatale l’ingenuità di Manoni che atterra Fazzini in area nei pressi della linea di fondo. E pensare che i biancocelesti erano partiti decisamente meglio. Nei primi minuti Palombi e Manoni scaldano i guantoni di D’Egidio che si rifugia per due volte in angolo. A Formello i bianconeri confermano però il proprio potenziale offensivo e i motivi per cui tanto sono risaliti in classifica nelle ultime settimane. Murgia chiama ancora il portiere ascolano alla risposta in corner, ma all’affondo seguente di nuovo Orsolini fa 3-0. Inzaghi è una furia, se la prende con Manoni: "Perché non giochi invece di protestare?", urla al proprio difensore. Poi rivede le proprie scelte prima dell’intervallo, ma alla fine ad abbandonare il campo è Petro per Ennali. Manoni torna in difesa, Dovidio scala al centro: torna la Lazio pronosticata alla vigilia. La prima frazione tuttavia è già compromessa.
CROLLO LAZIO - Non c’è da tempo da perdere se si vuole provare a rimettere in piedi la gara. La Lazio prova subito l’assalto. Ci prova prima Murgia poi Folorunsho, la precisione non è dalla loro parte. Ancora più pericoloso il colpo di testa di Palombi, la sfera esce a pochi centimetri dal palo. E la giornata diventa ancora più negativa al quarto d’ora. Dopo Cardelli, Borecki, Collarino, Rossi e Quaglia Inzaghi perde anche Dovidio. Il terzino lascia il campo in barella e con le mani sul volto dopo un movimento anomalo del ginocchio, lasciando sensazioni piuttosto negative. Lo sostituisce Bequiri con Rokavec che si adatta al centro della difesa. Che la partita sia totalmente da cancellare lo si comprende quando Palombi vanifica di sinistro l’1-3 e uno scatenato Orsolini trova in contropiede il poker. È la rete che sotterra ancora di più Mattia e compagni che, in confusione, rischiano di capitolare ulteriormente. La traversa salva stavolta Matosevic sulla conclusione di Jallow. Ma è solo questione di tempo. Prima del recupero, c’è gloria anche per Tomassetti che da pochi passi batte il portiere croato. Finisce 5-0. Su Formello splende il sole, ma di certo non metaforicamente. L’obiettivo secondo posto ora può diventare utopia.
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