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di Marco Calabresi
L'allenatore dei biancocelesti detta la linea in vista della gara contro il Sassuolo: "Miro è un giocatore sopra la media, ora dobbiamo dare un senso alla classifica". E sulle presunte discussioni di Candreva con Tare e lo stesso Klose dice: "Sorpreso e dispiaciuto"
La Lazio ha una missione, forse più difficile della rimonta verso il quinto posto: giocare ogni partita di campionato senza pensare all'Europa League. Inutile negare che il sorteggio degli ottavi (biancocelesti contro lo Sparta Praga e almeno altre quattro sfide di altissimo livello) regali alla Lazio la chance di poter arrivare in fondo in Europa, ma Stefano Pioli ha il dovere di mandare un messaggio alla squadra: "Siamo noi che dobbiamo dare un senso al nostro campionato, dobbiamo rincorrere il nostro obiettivo di migliorare la classifica. Affrontiamo un Sassuolo che sta facendo bene ma che vogliamo battere".
FORMAZIONE — Radu e Basta non stanno bene, la loro condizione andrà valutata nelle prossime ore: in attacco, invece, c’è il solito imbarazzo della scelta. Con un’opzione in più, quel Miro Klose che si è sbloccato proprio giovedì contro il Galatasaray dopo quasi nove mesi di astinenza: "È un giocatore sopra la media in tutto e per tutto. Dà l'esempio quotidianamente, i giovani da lui possono prendere spunto: è un esempio di positività, un grandissimo giocatore e una persona di spessore. Ha un anno in più, dovrò essere bravo a sfruttare le sue qualità, lui dovrà esserlo nell'entrare con attenzione e concentrazione dalla panchina, ma può fare bene anche dall’inizio".
AUGURI CANDREVA — Oggi
(Ieri, ndr), Antonio Candreva compie 29 anni: l’esterno, dopo l’Europeo, potrebbe lasciare la Lazio (ma Lotito chiede 30 milioni), ma intanto si è sfogato in settimana mettendo a tacere le voci di un rapporto incrinato con Tare, Pioli e i compagni. "Le polemiche non ci hanno coinvolto e interessato, sono rimasto sorpreso e dispiaciuto. Faccio gli auguri ad Antonio: so che è importante, che può dare di più e che è un grande giocatore". Sta a lui, più che ad altri, trascinare la Lazio: in Europa e, perché no, anche in campionato.
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