Il Messaggero
«Gli ultrà restino fuori dal Centro»
Dure proteste della Confcommercio e dell’Assoturismo dopo le scorrerie dei sostenitori del Galatasaray di giovedì.
Molte perplessità anche dal presidente del Coni Malagò «Mi riservo di chiamare Questore e Prefetto per capire».Camilla Mozzetti
LA POLEMICA
Un cambio di passo sia dal punto di vista dei controlli che dei provvedimenti delle amministrazioni e persino dal Governo, per evitare di lasciare Roma in balia di tifoserie ritenute ad alto rischio. Non solo, anche una black-list che anticipi alle autorità e alla cittadinanza i supporters pericolosi per avere con anticipo il polso della situazione e conoscere, con precisione, chi arriva a Roma per i grandi eventi calcistici. Non hanno dubbi le associazioni legate al commercio e ai pubblici esercizi della Capitale che, all'indomani dei disordini provocati dagli ultrà turchi del Galatasaray, tornano a chiedere - a pretendere - «un'attenzione maggiore per la salvaguardia di Roma».
«ROMA STUPRATA»
Il caos, le bombe carta lanciate a piazza del Popolo, le bottiglie di birra e alcolici lasciate ai piedi dell'obelisco Flaminio - da poco restaurato - e ancora i fumogeni che hanno offuscato l'immagine di Villa Borghese, «Sono scene - tuonano compatti la Confcommercio, la Confesercenti, l'Aeper e l'Assoturismo - che non possono più essere tollerate e che non dovranno mai più ripetersi, la Capitale non dovrà più far entrare tifoserie a rischio nel Centro». La Confesercenti rincara la dose: «Roma - dice il presidente Valter Giammaria - non deve più essere stuprata in questo modo barbaro». Anche perché pare essere diventato un appuntamento quasi fisso, e allo stesso tempo drammatico, quello in cui la Capitale deve proteggersi dalle tifoserie facinorose di squadre calcistiche. Esattamente un anno fa gli ultrà olandesi del Feyenoord misero letteralmente a ferro e fuoco il centro storico, provocando danni per un milione e 200 mila euro alla Barcaccia del Bernini in piazza di Spagna e un contraccolpo per il commercio e il decoro stimabile tra i 3 e i 5 milioni di euro.
DANNI AL DECORO
«Dopo un anno esatto - argomenta il numero uno della Confcommercio, Rosario Cerra - siamo esattamente nelle stesse condizioni». Certo, le scorribande di giovedì, prima dell'incontro di Uefa tra Lazio e Galatasaray, non hanno avuto le ripercussioni antecedenti al match di un anno fa di Europa League tra Roma e Feyenoord. «Tuttavia - prosegue Cerra - i danni ci sono stati lo stesso e sono stati danni pesantissimi all'immagine e al decoro della città». Ecco allora che urgono dei provvedimenti. «Come associazione - prosegue il numero uno di Confcommercio - siamo riusciti a intervenire su alcuni cortei che sono diventati statici e questa logica deve essere applicata anche alle tifoserie, bisogna contenere al di fuori del centro storico queste persone in maniera molto più rigida, le autorità dovrebbero seguire il modello che altre nazioni applicano in cui non vengono fatti sconti ai tifosi violenti».
Fuori dunque dal Centro e dai quartieri commerciali. Accompagnanti fin dall'arrivo in città - che si tratti dell’aeroporto o di altro - in zone in cui è possibile controllarli, periferiche come i parcheggi per le vetture di Tor di Quinto, e scortarti poi allo stadio. Perché, del resto «queste persone vengono solo per una partita e molte volte - aggiunge Claudio Pica dall'Aeper, l'associazione pubblici esercizi di Roma - lasciano danni e non portano alcuna risorsa alla città». Immediato, inoltre, sempre secondo le associazioni, un cambio anche per l'ordinanza anti-alcol varata dal Campidoglio. «È un'ordinanza che non ha alcun effetto - conclude Giammaria dalla Confesercenti - perché la vendita di alcolici se non attuata dagli esercenti regolari viene comunque permessa, grazie all'assenza totale dei controlli, dagli ambulanti, pronti a vendere bottiglie di birra e vino e a fare affari d'oro in queste occasioni». Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Mi riservo di sentire - ha detto - Questore e Prefetto per capire alcune logiche».