www.gazzetta.itApproccio poco convinto, ritmi lenti, quasi si trattasse di un allenamento. La fatica di giovedì a Istanbul sicuramente ha inciso, così come il pensiero che tra quattro giorni ci sarà la gara di ritorno con il Galatasaray in Europa League che a questo punto è diventato l'obiettivo prioritario. Però qualcosa in più era lecito attendersi dalla banda di Pioli che a parte un'occasione di testa di Milinkovic (sventata da un superlativo intervento di Leali) non ha offerto nulla. Solo conclusioni velleitarie da fuori e un paio di mischie in area. Ancora una volta gli attaccanti sono rimasti a secco (Djordjevic non ha mai tirato in porta, il subentrato Klose si è limitato a un insidioso colpo di testa), ma è mancato anche il gioco sulle fasce, con Candreva, Mauri e Keita mai capaci di fare la differenza.
BRAVO STELLONE — Il Frosinone invece ha giocato la sua partita come meglio non poteva. Ferocia agonistica, massima concentrazione, raddoppi continui di marcatura. E controllo ad personam di Biglia affidato a Dionisi. In questo modo Stellone ha paralizzato la Lazio senza mai correre rischi. E non solo. Perché nel finale quando la Lazio è visibilmente calata causa fatiche di coppa ecco che i padroni di casa hanno anche sfiorato il colpaccio. Ciofani, servito da Dionisi, si è divorato un'occasione grande così. E poi nel finale lo stesso Ciofani e Blanchard hanno sfiorato il gol con altrettanti colpi di testa. Pareggio giusto, comunque, perché il Frosinone ha puntato essenzialmente a non perdere e la Lazio non ha fatto nulla per vincere.
Stefano Cieri
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