www.novantesimo.itBrodino per Genoa e Lazio, la rincorsa europea dei biancocelesti si infrange contro la traversa colpita da Stefano Mauri nella prima frazione. Il colpo di testa dell'esperto capitano, finito sul montante, è l'emblema del momento laziale: un solo ko nelle ultime otto sfide - contro la corazzata Napoli nell'ultimo turno infrasettimanale - ma la zona valida per la prossima Europa League, con una gara in più rispetto alle rivali, dista ben otto punti. Con almeno quattro squadre avanti, sarà impresa quasi impossibile per i capitolini conquistare un posto nelle coppe della prossima annata sportiva.
Un impedimento che nasce dalla scarsa verve offensiva, con la compagine biancoceleste senza esultare da ben 270': il 4-1 contro il Chievo Verona fu infatti solo una splendida illusione, in quanto da quel momento (era il 96' quando arrivò il gol di Keita), la squadra è a secco. Un gioco senza troppa logica, quello visto ieri a Marassi, da parte della Lazio che deve far fronte a diverse assenze in tutti i reparti. La difesa tiene ma il vero problema è nel settore offensivo: chi non segna non vince, è il vecchio adagio al quale la Lazio deve tenere in considerazione e trovare una soluzione per dare un senso a una stagione fin qui anonima e ricca di rimpianti.
Iniziata con il playoff Champions e la Supercoppa Italiana, esami falliti dalla banda di Pioli. Fuori dalla Coppa Italia a gennaio, in ritardo in campionato per la zona coppe, alla società di Claudio Lotito è rimasta solo l'Europa League per salvare l'annata. Ma anche lì, superare il Galatasaray senza riuscire a incidere in area avversaria sarà durissima.
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