Autore Topic: Valeri a cuore aperto: la Lazio, le maglie di Immobile, Milinkovic e Radu, il futuro  (Letto 295 volte)

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di Alessandro Vittori

Emanuele Valeri è una delle rivelazioni di questa prima parte di campionato e per lui sono sempre insistenti le voci su un possibile futuro alla Lazio. Il classe '98 della Cremonese è un grande tifoso laziale e un ritorno in maglia biancoceleste (già indossata nelle giovanili) rappresenterebbe la realizzazione di un sogno. Valeri ha rilasciato una lunga intervista a La Provincia di Cremona parlando delle sue passioni e rivelando curiosi aneddoti della carriera e della sfera privata: "Sono tifoso laziale. È alla Lazio che ho cominciato la mia carriera. Qualche settimana fa contro la Roma sono tornato all’Olimpico. Non è la prima volta perché ho fatto il raccattapalle da piccolo. Vedevo giocatori forti come Klose, Hernanes e non solo. Sognavo di giocare in Serie A ed eccomi qua con la Cremonese e ci voglio restare".

LE MAGLIE DELLA LAZIO - "Domenica scorsa ho scambiato la maglia con tre giocatori: Milinkovic Savic, Immobile e Radu della Lazio. Ci tenevo da tifoso laziale. Contro l’Atalanta con il mio ex compagno Okoli".

CALCIOMERCATO - "Voglio rimanere in A con la Cremonese. Ho un contratto fino al 2024, sto bene e voglio togliermi tante soddisfazioni. Il massimo campionato lo abbiamo conquistato e ora dobbiamo fare un’altra impresa. Ora penso solo alla Cremonese, qua sto molto bene e le chiacchere da bar non mi interessano. Ho chi segue queste cose per me e non voglio sapere nulla di mercato durante il campionato".

CREMONESE - "Abbiamo avuto un inizio difficile, il calendario non ci ha aiutato. Ora arriva la sfida contro il Lecce, una neopromossa. L’affronteremo a viso aperto come facciamo sempre. Certo i valori sono diversi rispetto a Fiorentina, Lazio, Atalanta e Roma. Ci servono punti. Vogliamo prenderci una rivincita contro i leccesi. Lo scorso anno è capitato lo sfortunato autogol di Okoli. Siamo carichi, andremo a giocare il nostro calcio".

STADI - "In carriera non ho mai giocato in uno stadio con 70 mila persone. È emozionante. San Siro è un grandissimo impianto. Io non sono uno di quelli che si emoziona in negativo ovvero che gli tremano le gambe ma anzi mi danno carica queste emozioni".

IDOLO - "Sono una persona umile. La Serie A non mi ha cambiato per niente. Ho gli stessi amici, sono felicemente fidanzato con Ludovica da diverso tempo. Il mio è un ruolo in cui c’è tanta carenza ed è molto delicato. Devo sia attaccare che difendere. Di terzini forti, però, ce ne sono tanti. Ho fatto tanta gavetta, ho imparato tanto ma devo ancora lavorare molto. Il mio idolo è Marcelo, l’esterno più forte al mondo. Non mi mancano solo i suoi capelli ma anche i suoi piedi".

ITALIA - "Nazionale? E chi non sogna di giocare in Nazionale. Dopo 7 gare di Serie A mi sembra un po’ presto. Serve lavorare tanto, l’Italia è un traguardo. L’umiltà è il mio punto di forza. In campo velocità e fisicità. Non sono alto ma se ho i tempi giusti riesco a spostare una persona di un metro e novanta".

LA FAMIGLIA E ROMA - "Mi piace rilassarmi, visitare qualche città nuova e guardare qualche serie tv. Poi tanto calcio. La mia famiglia che sta a Roma mi manca molto e anche la possibilità di mangiare tardi. Qua a Cremona alle 22 le cucine dei ristoranti chiudono, da me si mangia fino a mezzanotte e oltre. In cucina? Mi piace fare bene le cose. Non chiedetemi di fare una carbonara con il parmigiano invece del pecorino romano". 

PRIMO GOL IN A CONTRO L'ATALANTA - "Bellissima emozione. Ci ho creduto tantissimo. Sul tiro di Ascacibar mi sono gettato per un’eventuale respinta. Quando è arrivata la palla l’ho toccata e poi non ci ho capito più nulla".

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