www.corrieredellosport.itdi Daniele Rindone
Quando ha allenato per due stagioni di fila ha sempre raccolto di più. A Empoli incise sul piazzamento: quarto nel 2012-13, poi secondo. A Napoli fece più punti: 82 nella prima stagione, 86 nella seconda ROMA - Il vino in tavola arriva l’anno dopo, le vendemmie di Maurizio Sarri hanno bisogno di maturazione. Nel primo anno semina, nel secondo raccoglie e brinda. E’ successo a Empoli, è accaduto a Napoli, può capitare alla Lazio. Quando Mau ha allenato per almeno due anni di fila ha migliorato lo score di punti o il piazzamento. E’ sempre difficile paragonare squadre, giocatori, campionati, stagioni differenti, ma un comune denominatore esiste.
L'analisi
Tempo al tempo, con Sarri. Deve averne per insediarsi, per farsi conoscere, per trasferire il suo verbo, per convertire tutto e tutti nel suo credo, per far capire che prima di giocare bisogna pensare. A Empoli, nel 2012-13 in serie B, conquistò 73 punti e portò i toscani al quarto posto. L’anno dopo (2013-14), sempre in B, l’Empoli conquistò un punto in meno (72), ma arrivò secondo e fu promosso in A. Sarri rimase un altro anno, poi andò a Napoli. Nella prima stagione azzurra (2015-16) si arrampicò fino al secondo posto (82 punti), nel secondo arrivò terzo, ma i punti furono maggiori (86). La Lazio di oggi è quarta alla settima giornata, ha 14 punti, 3 in più rispetto alla Lazio di un anno fa (sesta in classifica dopo 7 giornate, aveva 11 punti). I gol subiti erano 12, ora sono 5. Il saldo è il migliore tra le big, solo la sorprendente Udinese (+8 punti), la rinata Atalanta (+6 punti) e lo Spezia (+4 punti) hanno una differenza punti maggiore dei biancocelesti. Tutte le big sono in passivo: Juve -1, Roma -2, Napoli -4 nonostante il primo posto, Milan e Inter -5.
La scuola
Le lezioni di calcio di Sarri, totalitarie, partono dall’abc del sarrismo. Un anno zero c’è sempre, era stato annunciato nel giorno del suo insediamento a Formello, è stato superato. L’anno uno dopo Sarri è in corso e nonostante un’altra rivoluzione di mercato delle basi si riconoscono: il cammino è migliore, lo squilibrio è diventato equilibrio. A parte il solito crollo freudiano di Herning, Mau è riuscito a limitare (diciamolo piano) i fantasmi che calano come avvoltoi sulla Lazio, a portarla oltre vari limiti, soprattutto difensivi, correlati alla fase di non possesso. Nel giorno della sua presentazione, a domanda sul tempo che avrebbe impiegato per trasformare la squadra, rispose così: "Il tempo è una questione imponderabile, nelle mie esperienze ho visto un po’ di tutto. A Empoli eravamo ultimi dopo 8 giornate, a Napoli dopo 3 partite avevamo fatto 2 punti, poi abbiamo vinto ripetutamente. Al Chelsea siamo partiti bene, poi c’è stato un periodo di rigetto e siamo ricresciuti dopo. Alla Juve è stata dura anche se abbiamo vinto il campionato. Una squadra va vista in una competizione lunga. Vorrei vedere una squadra che ha grande spirito di sacrificio in settimana, per poi divertirsi e dominare il gioco in partita".
I valori
Nell’officina di Sarri si lavora sulla tattica e sulla tecnica, ai risultati del campo e del gioco spesso si coniuga la crescita dei valori dei giocatori. Sta succedendo con Patric, con Cataldi, con un Felipe Anderson più concreto, con Zaccagni. Può succedere con Casale, con Gila, con Marcos Antonio e con Cancellieri. "Stiamo ampliando le scelte, è un momento positivo perché abbiamo la netta sensazione di poter fare affi damento su più pedine", è uno degli aspetti che ha sottolineato a Cremona e che sta più a cuore a Mau quest’anno. Non sa dove arriverà la Lazio, sa dove vuole portarla, in Champions: "La classifica lascia il tempo che trova. Non sappiamo che campionato faremo, le sensazioni sono buone già dal ritiro, la media punti è di 2 a partita", è stata la frase finale di Cremona. Dalla ripresa fino a novembre, in 12 partite di campionato e Coppa, la Lazio sfiderà Fiorentina, Atalanta, Roma e Juve, tutte fuori casa. In campionato arriveranno Spezia, Udinese, Salernitana e Monza. Si parrà la nobilitate del Sarri-bis, rimasto a miracol mostrare.