Autore Topic: solitudine numeri primi  (Letto 1051 volte)

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TD

solitudine numeri primi
« : Giovedì 9 Settembre 2010, 14:20:48 »
Non ho apprezzato il libro più di tanto, non mi piace un certo modo di rappresentare il dolore, c'erano strade più normali ma forse poi non si faceva cassetta, allora mejo scarnisse le braccia coi pezzi di vetro e ciao. A parte questo, è in uscita il film, che è stato realizzato dal giovane Costanzo, che ha dovuto sicuramente lottare, fino all'ultimo sangue, per sottrarsi al peso del cognome e affermare il suo cristallino talento  ;D ;D ;D
Certo, non è che uno se è figlio di cotanto padre se pò cambià er cognome, ma il cinema italiano sembra un po' troppo ereditario, no?

jumpingjackflash

Re:solitudine numeri primi
« Risposta #1 : Giovedì 9 Settembre 2010, 15:00:28 »
un libro Terribile. Gravato da un fatalismo che poco sopporto. Uno fa una stronzata da ragazzino e se ne sente in colpa per il resto della vita. Non credo che lo andrò a vedere

zorba

Re:solitudine numeri primi
« Risposta #2 : Venerdì 10 Settembre 2010, 08:38:24 »
IL FILM DI COSTANZO

LA SOLITUDINE DEI NUMERI BRUTTI

(di Federico Pontiggia)

La “Solitudine dei numeri primi” è la solitudine dei numeri uno di Medusa: il presidente Carlo Rossella e l’amministratore delegato Giampaolo Letta, con le facce tristi per qualcuno che se n’è andato. Anzi, che non è mai arrivato: Pier Silvio Berlusconi era atteso ieri, non è venuto; Sandro Bondi era atteso dalla notte dei tempi, ma lavora duro su altri motivi, oltre quelli “familiari-politici”, per stare altrove. Alla fine, l’appoggio istituzionale al cinema di famiglia e italiano tutto sarà a stretto Giro, l’ineffabile Francesco, sottosegretario ai Beni culturali che colpisce alla cieca: “Vallanzasca”, e non l’ha visto. La solitudine dei numeri primi è quella rivendicata da Saverio Costanzo, soffocato dall’abbraccio editoriale di Mondadori: “Atteso, attesissimo, trepidante attesa: uno poi va al cinema e si aspetta di vedere Il Gattopardo. È atteso perché tratto da un fenomeno letterario, ma rimane un film”. La solitudine dei numeri primi è quella che arriva oggi in sala, con 380 copie targate Mediaset Group, ma anche la solitudine che potrebbe seguire al passaparola tra i fan del best-seller. “È stato come leggerlo per la prima volta”, ma la delizia dello scrittore rischia di esser la croce del film: tra le leve più autoriali del nostro cinema giovane, Costanzo ha letto il libro di Paolo Giordano, ma soprattutto l’ha riscritto, sovvertendolo tra flashback, omissis e tagli sulla pelle narrativa. Il regista di “Private” e “In memoria di me” lo sa perché “vedere una storia che già si conosce è negare la potenza del cinema”, viceversa, i produttori guardano al botteghino, e fanno finta di non saperlo. La solitudine dei numeri primi è quella di Riccardo Scamarcio, che ha detto no ai 15 chili in più richiesti da Mattia, poi interpretato da Luca Marinelli, e Alba Rohrwacher, che si è ridotta a pelle e ossa mantenendo la bravura. La solitudine dei numeri primi è quella delle musiche: da un inedito dei Goblin al Morricone de “L’uccello, dalle piume di cristallo” fino alla techno, per creare la cacofonia necessaria agli ultimi venti minuti silenziosi. Comunque, troppe, come se una volta pagati i diritti non si dovesse buttare via una sola nota. La solitudine dei numeri primi è espressionismo tedesco: ombre, sagome e mostri – Filippo Timi, bravo dopo il ko per Placido – a illuminare le psicosi e ammalare i corpi. La solitudine dei numeri primi è un film di Costanzo e non l’adattamento da Giordano. La solitudine dei numeri primi è l’adattamento da Giordano e non un film di Costanzo. Cos’è, dunque?

Offline borges

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Re:solitudine numeri primi
« Risposta #3 : Venerdì 10 Settembre 2010, 09:01:50 »
IL FILM DI COSTANZO

LA SOLITUDINE DEI NUMERI BRUTTI

(di Federico Pontiggia)

La “Solitudine dei numeri primi” è la solitudine dei numeri uno di Medusa: il presidente Carlo Rossella e l’amministratore delegato Giampaolo Letta, con le facce tristi per qualcuno che se n’è andato. Anzi, che non è mai arrivato: Pier Silvio Berlusconi era atteso ieri, non è venuto; Sandro Bondi era atteso dalla notte dei tempi, ma lavora duro su altri motivi, oltre quelli “familiari-politici”, per stare altrove. Alla fine, l’appoggio istituzionale al cinema di famiglia e italiano tutto sarà a stretto Giro, l’ineffabile Francesco, sottosegretario ai Beni culturali che colpisce alla cieca: “Vallanzasca”, e non l’ha visto. La solitudine dei numeri primi è quella rivendicata da Saverio Costanzo, soffocato dall’abbraccio editoriale di Mondadori: “Atteso, attesissimo, trepidante attesa: uno poi va al cinema e si aspetta di vedere Il Gattopardo. È atteso perché tratto da un fenomeno letterario, ma rimane un film”. La solitudine dei numeri primi è quella che arriva oggi in sala, con 380 copie targate Mediaset Group, ma anche la solitudine che potrebbe seguire al passaparola tra i fan del best-seller. “È stato come leggerlo per la prima volta”, ma la delizia dello scrittore rischia di esser la croce del film: tra le leve più autoriali del nostro cinema giovane, Costanzo ha letto il libro di Paolo Giordano, ma soprattutto l’ha riscritto, sovvertendolo tra flashback, omissis e tagli sulla pelle narrativa. Il regista di “Private” e “In memoria di me” lo sa perché “vedere una storia che già si conosce è negare la potenza del cinema”, viceversa, i produttori guardano al botteghino, e fanno finta di non saperlo. La solitudine dei numeri primi è quella di Riccardo Scamarcio, che ha detto no ai 15 chili in più richiesti da Mattia, poi interpretato da Luca Marinelli, e Alba Rohrwacher, che si è ridotta a pelle e ossa mantenendo la bravura. La solitudine dei numeri primi è quella delle musiche: da un inedito dei Goblin al Morricone de “L’uccello, dalle piume di cristallo” fino alla techno, per creare la cacofonia necessaria agli ultimi venti minuti silenziosi. Comunque, troppe, come se una volta pagati i diritti non si dovesse buttare via una sola nota. La solitudine dei numeri primi è espressionismo tedesco: ombre, sagome e mostri – Filippo Timi, bravo dopo il ko per Placido – a illuminare le psicosi e ammalare i corpi. La solitudine dei numeri primi è un film di Costanzo e non l’adattamento da Giordano. La solitudine dei numeri primi è l’adattamento da Giordano e non un film di Costanzo. Cos’è, dunque?


rigore pea rioma

claro.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)