Operato d’urgenza dopo l’infortunio in allenamento all’anulare destro, il bosniaco ora è più tranquillo. E sui tempi di recupero dice: “Ora non ci penso, la salute viene prima” www.gazzetta.it9 dicembre 2015 - Milano
Marco Calabresi
Ora che il peggio è passato, Senad Lulic può tornare a parlare dell’enorme rischio di perdere l’anulare della mano destra corso una settimana fa durante un allenamento in palestra a Formello. L’operazione effettuata d’urgenza ha infatti scongiurato l’amputazione del dito: in convalescenza nella sua casa, il centrocampista bosniaco ricorda quei momenti di grande spavento: “I medici mi hanno detto che tutto sta procedendo bene”, ha spiegato al portale bosniaco faktor.ba. “L’operazione ha avuto esito positivo e credo che l’amputazione sia scongiurata. Com’è successo l’incidente? Stavo facendo un esercizio per le gambe, sono scivolato e i pesi mi sono caduti sulla mano. E’ accaduto tutto in pochi secondi: sono stato immediatamente trasportato in ospedale, poteva andare molto peggio”.
STRISCIONE — Quando gli è stato poi chiesto un commento sullo striscione offensivo esposto sabato dai tifosi della Roma nel settore ospiti dell’Olimpico di Torino (”71...non c’è ricrescita”, ispirato al “Non c’è rivincita” dei laziali dopo la Coppa Italia vinta il 26 maggio 2013 grazie proprio a un gol di Lulic al 71° minuto), il laziale ha preferito non rispondere, così come ha preferito non sbilanciarsi sui tempi di recupero. “In questo momento non ci penso. La cosa più importante è che mi hanno salvato il dito. Trenta giorni o un mese e mezzo non importa, la salute viene prima”.
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