Autore Topic: Lazio prigioniera del modulo: la difesa a 3 manda in panchina tanti big  (Letto 1087 volte)

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di Gabriele De Bari
ROMA (5 settembre) - Mauri, Foggia, Brocchi, Bresciano, Rocchi: è la Lazio che non gioca, quella che va in panchina. Alternative di livello in un organico rinforzato nel suo complesso e impreziosito dall’acquisto di Hernanes. E tra i nomi che faranno fatica a trovare spazio bisogna inserire anche quello dell’uruguaiano Gonzalez, arrivato a infoltire una rosa di centrocampo già molto nutrita.

Ed è proprio alla luce di questa nuova realtà che si spiega, seppur in parte, la decisione di emarginare dalla prima squadra una bandiera come Firmani e un ragazzo promettente come Perpetuini. Due mediani veri che potrebbero tornare utili al posto di Ledesma o Matuzalem. Scelte discutibili, quelle del mercato, che potrebbero rendere oltremodo complicato la gestione del gruppo da parte di Reja.

Il reparto più affollato e il centrocampo: sia per il numero di calciatori, che per il modulo attuato dall’allenatore. In realtà la Lazio sembra troppo prigioniera del modulo tattico. La difesa a 3, infatti, penalizza proprio il reparto centrale perché impedisce di utilizzare un centrocampista in più. E, con questo modulo, il tecnico si ritroverà a gestire un numero elevato di centrocampisti senza poter assicurare loro molte chances di giocare. Stefano Mauri, tra i più in forma nelle amichevoli precampionato, intuite le difficoltà, ha provato a cambiare aria per approdare a una formazione importante come la Sampdoria, che lo aveva richiesto. Trattativa partita tardi e non andata in porto. Mauri, nelle idee di Reja, rappresenta l’alternativa a Hernanes. Per scendere in campo, quindi, dovrebbe sperare nell’indisponibilità del brasiliano: un assurdo assoluto per una squadra che punta forte sulla classe del pezzo pregiato del suo mercato. Mauri, invece, potrebbe trovare molto più spazio in un assetto tattico diverso che, per il momento, dopo il responso negativo dell’unica prova seria effettuata con la difesa a 4, neppure composta da titolari, contro il Santander.

Nella lista dei doppioni, voluti dall’allenatore per affrontare la stagione con tranquillità, Pasquale Foggia viene considerato l’alternativa a Zarate nel 3-4-2-1. E il napoletano, corteggiato da alcuni club importanti, ha preferito rimanere a giocarsi il posto ed è entrato in concorrenza con l’argentino, che il tecnico si ostina a non impiegare come seconda punta. Spazi ridotti sembrano destinati anche per Mark Bresciano, arrivato alla Lazio scortato da buone credenziali. Il modulo lascia scarsi margini di azione: se i 2 centrali sono Ledesma e Matuzalem e l’esterno di destra è Lichtsteiner, si può solo giostrare sulla maglia da assegnare all’esterno di sinistra. Ma la scelta appare ristretta solo a calciatori con attitudini a giocare in questa posizione. Garrido, Del Nero o Cavanda. Nessuno di grande personalità in grado di assicurare un rendimento all’altezza della situazione. La cessione di Zauri è stata decisa dopo la decisione di giocare con la difesa 3.

Una scelta tattica che costringerà anche Brocchi e Gonzalez a una stagione da rincalzi. Il mancato arrivo del quarto attaccante, quella cercata per tutta l’estate e poi sfumata proprio in extremis, renderà meno difficile la situazione di Rocchi. Ma, con Floccari unica punta, il capitano appare relegato a un ruolo di comprimario. La speranza è che l’opinabile scelta tattica di Edy Reja porti a buoni risultati altrimenti gli sforzi effettuati dalla società sul mercato, non sempre con lungimiranza e oculatezza, saranno vanificati.

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