Autore Topic: Felipe - Rincorre il sogno: segnare e vincere  (Letto 654 volte)

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Felipe - Rincorre il sogno: segnare e vincere
« : Sabato 7 Novembre 2015, 10:07:28 »
Corriere dello Sport


Felipe - Rincorre il sogno: segnare e vincere
 Si è riposato per decidere il duello ad alta velocità Un anno fa il suo 2-0 non bastò, ora vuole rifarsi

 

Roma - Daniele Rindone
L’hanno fatto riposare per vincere. Niente stress, niente sforzi, tanto relax, sane dormite, poche distrazioni. Ha recuperato da un affaticamento e ieri s’è allenato bene. E’ rimasto a Formello, non è andato in Norvegia, ha lucidato muscoli e talento. S’è preparato per il derby e per la sfida con Salah, per lo show dello sprint. Quando è al top è il massimo che un tifoso può sognare, fa il massimo che si può chiedere ad un terrestre. Fantasia, magia, accelerazioni, sgommate prepotenti, dribbling secchi, gol, rime baciate a forma di assist. Il vero Felipe gioca così, se è riposato, se è in forma, diventa impossibile marcarlo.
 
Il suo derby. Felipe Anderson, O Rei della Lazio, aspetta la Roma dal 25 maggio scorso, da quando non riuscì a strapparle il secondo posto, da quando non riuscì a sorpassarla in velocità.
La rimonta l’aveva generata lui da febbraio in poi, trascinando la Lazio, rosicchiando punti, scalando la classifica. Ancor prima, a gennaio, nel primo tempo dell’andata era stato devastante. Un assist per Mauri scucchiaiato di destro. E un gol di sinistro, dalla sua mattonella preferita. Il 2-0 iniziale l’aveva prodotto lui senza trucchi e senza inganni. Aveva rubato il tempo a tutti, con grazia ed eleganza. I romanisti non l’acchiappavano, andava veloce come il vento. L’hanno fermato solo con il fallo di Astori dopo una sequela di botte rifilate ad ogni piè sospinto. Felipe provò a resistere, fu costretto ad uscire a 25 minuti dalla fine. La Roma rimontò sfruttando il suo calo, non riusciva più a correre a causa di una contusione ossea alla coscia destra, il muscolo andò in contrazione. Nel match di ritorno è stata un’altra Lazio, è stato un altro Felipe, il momento magico era finito, non riusciva più ad incidere.
I numeri.E’ tornato in auge nelle ultime settimane, s’è ripreso dopo un inizio choc, costellato di panchine, era titubante, muoveva passi corti, a testa bassa, e la sorella-manager lanciava strali per difendere il fratello accantonato, dimesso perché dismesso. Nelle ultime cinque partite giocate ha segnato quattro volte: ha punito Frosinone, St. Etienne in Europa e Torino (due volte). In campionato è a quota 4 reti in 11 gare, si contano 10 occasioni create.
L’anno scorso, a novembre, era ancora ai margini, sarebbe esploso ad inizio dicembre. Oggi, se vuole, orienta le partite. Ma ha capito che non basta chiamarsi Felipe per riuscirci, ha capito che le finte ordinarie sono conosciute, s’è allenato per variare la giocata, per diventare di nuovo imprevedibile. Felipe aspetta la Roma, vuole vincere il suo primo derby da protagonista, gli ultimi due glieli hanno rovinati. Felipe a volte diventa prigioniero di se stesso, ma si divincola. Si conoscono le sue debolezze, l’insostenibile pesantezza di essere timido, si conosce la sua forza. Lotta contro fantasmi e insicurezze, se non si sente amato e stimato si perde. Sogna il trono di Roma, sogna altri gol nel derby e altri assist. E’ il privilegio, ma anche la condanna, dei più forti, devono fare sempre miracoli, ricevono richieste continue. Sarà sfida vera con Salah, a tutto gas, una sfida contemporanea, tra talenti di origini diversi, capaci di mescolare fantasia e atletismo. La fantasia brasiliana nel caso di Felipe, la velocità dei superuomini.

la scheda - Con la Lazio dal 2013: 17 gol e 16 assist
 
Felipe Anderson Pereira Gomes nasce a Brasilia il 15 aprile 1993. Inizia la carriera calcistica all’età di sei anni e cresce in diverse giovanili brasiliane. Nell’estate del 2007 approda al Santos, dove esordisce in prima squadra nel 2010, a 17 anni. Fino al 2013, anno del passaggio alla Lazio, colleziona 68 presenze, 7 reti e 13 assist, vince due volte il campionato Paulista (2011 e 2012) e una volta la Copa Libertadores (2011) e la Recopa Sudamercana (2012) . Con la maglia della Lazio, invece, ha fatto registrare finora 74 presenze, 17 gol e 16 assist. Ha esordito nella Nazionale maggiore del Brasile il 7 giugno del 2015, a 22 anni, contro il Messico.
 

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