Autore Topic: Con la rosa al completo,la Lazio può lottare tranquillamente per i primi 3 posti  (Letto 741 volte)

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Intervista di Ernesto Calisti a Lazialità



Ne è passato di tempo da quel 7 ottobre 1984, quando ad Ascoli, Ernesto Calisti, bagnava il suo esordio nella massima serie italiana con la maglia biancoceleste. Una carriera, quella del difensore romano, che lo ha visto calcare i campi di praticamente tutte le categorie italiane dalla Serie A alla Serie D. Della Lazio è sempre stato tifoso e, nonostante le successive esperienze con Fiorentina e Verona, passando per i palcoscenici di Serie B, Serie C e Serie D, dove si è ritirato con la maglia del Monterotondo nel 2004, Calisti non ha mai nascosto la sua fede, mostrando quel leale senso di appartenenza da sempre gradito al tifoso laziale. Nella giornata di ieri, l’ex calciatore biancoceleste è stato contattato in esclusiva dalla redazione di Lazialità.it, a cui ha risposto in maniera esaustiva alle domande poste. Tanti i temi toccati, dalla Lazio attuale agli infortuni, passando per i tifosi e la società. Ecco l’intervista completa:
 
Qual è il suo giudizio sulla stagione della Lazio fino ad ora, a partire dalla Supercoppa italiana di Shanghai fino ad arrivare alla sconfitta di Reggio Emilia? Che Lazio ha visto contro il Sassuolo?
 
“Dobbiamo fare due distinzioni: la Lazio nella prima parte di stagione non mi è piaciuta affatto, mi aspettavo una squadra diversa, con qualche acquisto importante per andare ad affrontare gli impegni decisivi, ovvero la finale di Supercoppa e il doppio preliminare di Champions League. La società ha operato male e in ritardo per presentarsi in maniera adeguata in queste due occasioni. Poi per fortuna in avvio di campionato la squadra di Pioli si è ripresa, seppur con alti e bassi. Tutto sommato finora non è stata una stagione negativa, considerando i tanti infortuni e le assenze. Anche le altre squadre stanno facendo fatica, non c’è una squadra che prevale in maniera assoluta sulle altre. Forse il Napoli per modo di giocare e condizioni fisiche è leggermente favorito, ma se andiamo a vedere il calendario e la classifica del campionato, la Lazio è a tre punti dalla prima, quindi non è male. Con il Sassuolo la Lazio non mi è piaciuta per come è andata ad affrontare questa gara, mi aspettavo un altro tipo di atteggiamento e un diverso modulo: errato secondo me il 4-2-3-1 considerando le assenze, con davanti alla difesa due giovani come Cataldi e Onazi che in passato hanno fatto abbastanza bene, ma domenica hanno faticato molto. Avrei preferito un 4-3-3. Poi il rigore di Berardi dopo 7 minuti ha compromesso la gara, perché uno svantaggio dopo così poco tempo non ti permette di fare ulteriori errori e ti fa giocare con più pressione addosso.”
 
 
Fino a questo momento la difesa della Lazio è stata un colabrodo: 21 reti subite in 13 partite in tutte le competizioni. Come si spiega questa fragilità difensiva? Acquisterebbe un difensore svincolato, come ad esempio Biava, per tamponare l’emergenza?
 
“Noi ragioniamo un po’ con il cuore. E’ vero che alla Lazio Biava ha fatto benissimo, ed è altrettanto vero che tutt’ora potrebbe farci comodo, ma i biancocelesti devono pensare al futuro: tamponare l’emergenza fino a fine stagione per poi dover di nuovo intervenire sul mercato non ha senso. Personalmente io se dovessi acquistare un difensore lo farei in maniera definitiva, anche se non è facile trovare un giocatore svincolato forte adesso o a gennaio. Riguardo alla difesa, la fragilità si può spiegare con l’assenza prolungata di un giocatore importante e determinante come de Vrij, non tanto perché è il leader della difesa, quanto perché è forte tecnicamente, ed è quello che dà sicurezza a tutto il reparto arretrato. Dunque trovare un sostituto non è semplice. Per migliorare le prestazioni della retroguardia bisogna lavorare soprattutto di squadra, anche il centrocampo deve dare una mano e maggior copertura per evitare errori individuali del pacchetto difensivo.”
 
27 aprile 1986: contro il Monza Calisti subisce un gravissimo infortunio che condiziona la sua carriera. Anche oggi la Lazio deve fare i conti con numerose defezioni. Quanto influiscono gli infortuni nell’arco della stagione? E’ colpa dei giocatori o della preparazione estiva? Cosa pensa in particolare della situazione de Vrij? Qual è l’assenza che pesa di più tra quella del centrale olandese e quella di Biglia?
 
“Le assenze pesano come un macigno nell’economia dell’intera stagione, perché sono defezioni importanti. Ad esempio non avere Biglia per tanto tempo è deleterio, spero possa rientrare il più presto possibile. La stessa assenza di Klose finora è stata gravosa, perché nonostante la sua età avanzata, se il tedesco sta bene è una presenza fondamentale: lavora per la squadra, aiuta i compagni è un punto di riferimento per tutti e mette sempre la sua esperienza a disposizione della squadra. Poi ovviamente anche la mancanza di de Vrij è determinante, così come quella di Parolo per il nostro centrocampo. L’assenza più pesante di tutte? Se andiamo a considerare i gol che abbiamo preso dico de Vrij, per le troppe reti incassate e i numerosi errori difensivi individuali. E’ chiaro che ci vuole anche l’apporto del centrocampo che fa filtro, mantiene la squadra corta, e fa diminuire il numero degli errori dei singoli. Certo è che con l’olandese in campo avremmo subito meno reti. Riguardo proprio l’olandese, è evidente che c’è qualcosa che non va. Da quanto ne so lui si è operato al ginocchio a 18 anni e probabilmente da lì sono iniziati i suoi problemi. Non è una situazione facile da risolvere in breve tempo. Anche io nella mia carriera ho avuto problemi al ginocchio che grazie al dottor Pino Capua ho risolto. Quindi per esperienza dico che alla fine ce la farà a uscire da questo infortunio ma dovrà farlo attraverso un operazione chirurgica, che agirà in maniera definitiva. Per quanto concerne invece la causa degli incidenti fisici dei giocatori una buona parte del merito è della fragilità dei giocatori stessi. E’ pur vero che se si permette a Biglia di giocare 4-5 partite di seguito dopo un mese e mezzo di infortunio e lo si fà anche andare a giocare in nazionale, la colpa è anche di allenatore e società. Ci vuole un altro tipo di gestione per queste situazioni.”
 
Domenica contro il Sassuolo è cominciato per la Lazio un vero e proprio tour de force: nelle prossime 6 partite prima della sosta i biancocelesti affronteranno nell’ordine Rosenborg, Torino, Atalanta, Milan, ritorno col Rosenborg e derby con la Roma. Come ne uscirà la Lazio? Vedrà i propri obiettivi ridimensionati o sarà in corsa su entrambe le competizioni?
 
“Speriamo intanto di recuperare qualche giocatore in questo lasso di tempo. Adesso non ci voleva nemmeno l’infortunio di Keita, che fino a questo momento è stato il giocatore più in forma della squadra. Klose è rientrato, Biglia dovrebbe farcela per il Torino e forse anche per la partita di coppa di Rosenborg, ma spero che comunque l’argentino non giochi in modo che possa recupare in maniera definitiva dall’infortunio. Tornato a disposizione qualche giocatore in più, la Lazio può superare senza troppi danni questa serie di partite. Sarà dura ma abbiamo comunque altre soluzioni, partendo da i giovani interessanti di cui è dotata la rosa, bravi dal punto di vista tecnico soprattutto nel reparto avanzato.”
 
Domenica mancherà sicuramente Cataldi espulso contro il Sassuolo e quindi squalificato, oltre ai lungodegenti de Vrij, Biglia, Parolo, Djordjevic e il nuovo infortunato Keita. Ma partiamo da domani: come si schiererà la Lazio contro Rosenborg e Torino?
 
“Ammesso e non concesso che ci sia Biglia con il Torino e manchi soltanto domani con il Rosenborg, bisogna trovare un sostituto dell’argentino contro i norvegesi. Probabilmente sarà Cataldi, visto che non ci sarà domenica. Secondo me la Lazio le partite migliori le ha disputate con il 4-3-3, che consente di avere la squadra più corta e una maggiore copertura. Il 4-2-3-1 si può fare soltanto se sono a disposizione Biglia e Parolo. Mi piacerebbe vedere Morrison in queste due partite, dato che l’abbiamo visto pochissimo e credo che in situazioni di emergenza possa ricoprire il ruolo di regista.”
 
Quando Calisti giocava per la Lazio, il presidente della società era un certo Giorgio Chinaglia, che nonostante fosse un beniamino dei tifosi, non fece grandissime cose, ma rimase comunque amato da tutti. Quanto manca oggi ai tifosi della Lazio un punto di riferimento nella figura del patron, mancanza che si ripercuote anche sull’affluenza della gente allo stadio?
 
“E’ chiaro che una figura di rilievo come poteva essere Giorgio Chinaglia, che abbia un senso di appartenenza e rappresenti la tifoseria, manca al giorno d’oggi. A me personalmente piacerebbe molto vedere in società Bruno Giordano, sia nelle vesti di allenatore che di dirigente. Comunque mi sembra in questo senso si sia voltata un po’ pagina ossia che nel calcio moderno ci sono sempre meno società che hanno figure di appartenenza al loro interno. Per quanto riguarda me e credo anche tutti i tifosi, sarebbe bello avere di nuovo un personaggio laziale e carismatico negli organi societari.”
 
Nuove misure di sicurezza: barriere in curva e controlli esasperati fuori dallo stadio, hanno allontanato ulteriormente i tifosi dall’Olimpico. Qual è il suo pensiero a riguardo?
 
“Penso che sia sbagliata alla base la scelta di dividere in quel modo la curva e che si faccia di tutto per non facilitare le cose. E’ un peccato perché più si complicano le cose più vengono a galla disordini e proteste da parte dei tifosi, anche perché questo tipo di situazione c’è soltanto all’Olimpico di Roma. Tutto ciò ovviamente contribuisce a ridurre sempre più il numero di tifosi presenti ad ogni partita.”
 
Come si posizionerà la Lazio a fine stagione? Un suo pronostico.
 
“La Lazio se riuscirà a recuperare tutti i suoi giocatori migliori, come de Vrij, Biglia e Parolo, potrà disputare un’ottima stagione, e visto come ha affrontato le precedenti partite senza i suoi pilastri, se la potrà giocare per le prime tre posizioni con tutti.”
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