www.tuttomercatoweb.com Tare: "Mi criticano se porto albanesi alla Lazio. Ho rifiutato la panchina dell'Albania, ma in futuro..."di Laura Castellani
Pochi istanti prima della sfida contro l'Armenia, Igli Tare è intervenuto ai microfoni di SkySport per commentare il momento che sta vivendo l'Albania, reduce della sconfitta contro la Serbia: "Se facciamo un passo indietro, all’inizio del girone di qualificazione, l’Albania non era prevista come favorita per l’Europeo. Ma la squadra ha fatto un grandissimo lavoro insieme a De Biasi, che ha dato un’identità al gruppo sapendo di non avere tanta qualità tecnica, ma uno spirito di gruppo unico. Conosco molto bene questa squadra, perché ovunque è andata ha giocato a testa alta, anche in Portogallo con la Francia. Purtroppo come era successo nelle qualificazioni ai Mondiali, nella seconda fase la tensione e la pressione si fanno sentire. La nostra squadra è molto giovane e ha bisogno di esperienza. Stasera l’Albania avrà una squadra molto offensiva, con Gashi e Cikalleshi che per me è un ottimo centravanti. Novità in difesa tra le fila dell'Albania? Mi sembra strano il cambio ruolo Hysaj-Aliji, perché Aliji è un terzino sinistro. Alla base ci deve essere un motivo speciale in virtù delle caratteristiche dell'Armenia. Siamo una squadra piccola ma dobbiamo avere la personalità di giocare una partita come quella di stasera che equivale a una finale. Mi piace questa voglia di giocarsela".
CANA - Si è soffermato poi su Lorik Cana, spiegando il motivo per il quale la sua avventura nel campionato italiano è stata controversa: "Ha avuto tanti problemi fisici che nel passato non aveva mai avuto, l’hanno condizionato molto. Ovunque è andato è stato sempre un leader, anche al Nantes è stato preso come tale per guidare una squadra giovane. Se gli dai questa possibilità si carica di ogni responsabilità, purtroppo alla Lazio avendo tanti giocatori di possibilità non è riuscito a imporsi, ma quando è servito in campo ha dato il massimo". Suggestione De Biasi alla Lazio, ecco perché il ds laziale non ci ha mai pensato: "Da quello che so lui vuole prolungare il suo contratto con l’Albania. Non abbiamo mai preso in considerazione questa possibilità, lo stimo molto, ha capito subito la mentalità albanese e ha aggiunto la professionalità del calcio italiano. Sta scrivendo la storia del calcio albanese con questo ottimo mix.
"IO ALLENATORE DELL'ALBANIA?" - "Sì, mi è stato chiesto dalla Federazione albanese di prendere in considerazione questa possibilità l’anno corso, ma ho rifiutato perché mi sento uomo di calcio, non mi sento di ricoprire questi ruoli. Sono il primo tifoso della nostra Nazionale e se qualcuno me lo richiederà un giorno, non adesso, prenderei in considerazione questa ipotesi. Ma tra tanti anni, non adesso. Per qualche anno ancora De Biasi può dare tanto al calcio albanese. Questa è una squadra giovane, con ottima prospettiva per i prossimi dieci anni. Ha un'età media di 21,7 anni, è un gruppo che può fare molta strada". Tanti giovani che Tare trascinerebbe all'ombra del Colosseo con qualche riluttanza: "Mi piace qualche giocatore, ma qui a Roma c'è una situazione strana, quando sei un ds albanese e porti un giocatore albanese viene giudicato in modo più attento e severo. Però se sono convinto che qualcuno di loro è all’altezza di giocare nella Lazio lo farò senza pensarci due volte”. Poi Tare ha parlato di Skela, suo ex compagno all’Eintracht: "Allena le giovanili dell’Eintracht, ha cercato di fare esperienza in Albania, nelle giovanili della nazionale albanese, poi ha deciso di trasferirsi in Germania. Giocò in Italia sei mesi all’Ascoli".
ANEDDOTI - "Per caso una sera a Roma ero a cena con degli amici e ho scoperto che la statua di Asclepio era stata rubata in Albania nella guerra civile del 1997. È stata trovata a casa di un collezionista italiano che cercava di rivenderla all’Albania da due anni senza riuscirci. Mi è sembrata una cosa strana e così ho chiamato mio fratello maggiore, direttore del parco nazionale da cui è stata rubata questa statua; quando ha sentito questa storia, mi ha subito detto di fare qualcosa per riportarla indietro. Volevo dare anche un segnale per sensibilizzare l’opinione pubblica in Albania e alla fine l’ho riacquistata (per 20mila euro, ndr). È stato un gesto simbolico ma l’ho fatto per dare un contributo e per riportare nella nostra patria qualcosa della nostra storia”. Su Brescia-Milan 2-2 del 26 agosto 2001: "Faceva un caldo pazzesco, Costacurta era presente”. L'ex difensore rossonero, presente in studio, se la ride e dichiara: "Igli fece due gol e fui anche ammonito. Dovevamo eliminarlo per fermarlo”. Sul momento della Nazionale albanese: "Giovedì ho portato con me due amici, sono stati miei ospiti durante la partita con la Serbia e sono rimasti molto sorpresi. Una nazione intera che preparava qualcosa di unico, non era solo una partita di calcio, si respiravano emozioni e tanta storia. È qualcosa che mette tanta pressione alla squadra, i giocatori sapevano che non potevano perdere ma invece hanno giocato senza voglia schiacciati da questa pressione”.