In breve: ieri sera s'è inaugurato non ho capito bene cosa chez la Civetta di Minerva, la quale, non sapendo fare altro in cucina se non illuminarla con i suoi fari allo iodio, ha delegato al sommo Arch la creazione del primo, abbondante ed unico piatto.
Sorvolo sulla cerimonia dei preparativi, che immagino se ne vedessero meno a Salisburgo nel laboratorium di Paracelso, e subito vado alle considerazioni ed al giudizio sulla qualità di quel che c'è stato propinato.
Azz che bona st' amatriciana -ho detto io- se ne potrebbe avere un altro piatto?
Dopo avermi guardato con un dosatissimo cocktail di disprezzo, risentimento e commiserazione, Arch m' ha detto: "E' una carbonara, Frù, E' UNA CARBONARA!" automaticamente escludendomi dal collegio giudicante, che si è riunito mentre io, carbonara o amatriciana chissenefrega, aventinamente mi dedicavo al secondo piatto.
A dirla tutta, a me, più che un collegio giudicante mi è sembrata un' accolita di Pinzi Pilati, dato che alla fine, chi per timore e chi per amore, si sono rifugiati tutti nel limbo del vago, cavandosela con complimenti maldestramente in bilico fra il callido e l' ipocrita.
Solo Giamma si è riservato esprimere il sui giudizio "a carbonara digerita".
Quindi ad almeno una dozzina abbondante di ore di distanza, cioè più o meno adesso, apperciò gli chiedo:
"Nsomma, Gia', che te ne è parso?"