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Lazio, segnano tutti: 13 reti con 10 giocatori
« : Sabato 3 Ottobre 2015, 10:02:08 »
Corriere dello Sport




Lazio, segnano tutti: 13 reti con 10 giocatori
Quasi una squadra di marcatori, riecco il calcio di Pioli


 
ROMA - di Fabrizio Patania
Tredici gol in dieci partite ufficiali, dieci diversi marcatori. Poco alla volta, sta tornando la Lazio di Pioli. Un segnale distintivo: la capacità di portare al tiro quasi tutti i suoi giocatori. Calcio di movimento, basato sugli inserimenti a sorpresa dei centrocampisti, sull’attacco alla profondità del centravanti, sui tagli degli attaccanti esterni. Il risveglio si coglie anche attraverso il tabellino dei marcatori, perché nelle ultime tre partite la Lazio ha segnato 7 gol con altrettanti giocatori: 2-0 al Genoa con il colpo di testa di Djordjevic (cross dalla sinistra di Lulic) e il raddoppio di Felipe Anderson con un tiro a giro da fuori area, 2-1 al Bentegodi con il Verona grazie al rigore trasformato da Biglia e al calcio di punizione di Parolo dal limite, 3-2 al Saint Etienne con il destro di Onazi, il colpo d’esterno di Hoedt dopo la punizione di Biglia, il tris dell’argentino salito a rimorchio per seguire lo scatto di Keita. Chi in Italia riesce a essere tanto imprevedibile?
 
ATTACCO. La Lazio ha ripreso a girare, funzionano i sincronismi, si creano occasioni da gol, tutti vanno al tiro. Restano da eliminare i difetti legati alla gestione della partita, ad alcune fragilità difensive, alla mancanza di cinismo sotto porta. Pioli sta facendo a meno di Klose, Djordjevic è appena tornato e non può essere al top, l’inserimento di Matri (a segno con una doppietta al debutto) è stato ritardato da una contrattura muscolare. L’ex attaccante del Milan ha però dimostrato di essere assai pericoloso sotto porta e di quanto la Lazio avesse necessità di prendere un centravanti da alternare a Djordjevic e Klose. La doppietta con l’Udinese, un palo scheggiato con il Dnipro in Ucraina, due occasioni non finalizzate con il Saint Etienne. Ma era pronto a concludere, è andato vicino a segnare. La concorrenza con Djordjevic e Klose produrrà effetti positivi. I segnali dovranno essere accompagnati dalle conferme con il Frosinone. La Lazio è in crescita, ma non ancora ai livelli della passata stagione: 8 gol realizzati nelle prime sei giornate di campionato, altri 5 nelle quattro partite europee (compreso il doppio preliminare Champions). L’anno scorso la banda Pioli aveva realizzato 11 gol nelle prime sei giornate, quasi alla media di due a partita. Una percentuale realizzativa che permise di chiudere il torneo con 71 gol all’attivo, secondo miglior attacco del campionato dietro alla Juve (72) e davanti al Napoli (70). Quest’anno i problemi si sono concentrati soprattutto nella fase difensiva, ma è vero che la Lazio delle scorse settimane faticava a creare gioco. Non è più così, ora Pioli cerca conferme, costanza di rendimento, continuità nei risultati e nelle prestazioni.
DIVERSITA’. Dieci marcatori diversi e un capocannoniere a sorpresa come Biglia, a segno tre volte in cinque partite. Hoedt e Onazi con il Saint Etienne hanno portato gol nuovi, diversi. Il resto della produzione offensiva si spiega con la qualità e l’abbondanza concentrata nel reparto offensivo. La Lazio è piena di trequartisti e di attaccanti esterni. Keita, Kishna, Milinkovic e Felipe Anderson hanno già lasciato il segno. Stesso discorso per Matri e Djordjevic. Il paradosso è che non abbiano centrato la porta alcuni big della Lazio, i trascinatori nella passata stagione. A digiuno Klose, bloccato da uno stiramento nel preliminare d’andata con il Bayer Leverkusen: il tedesco chiuse il campionato con 13 gol, di cui 10 realizzati nel ritorno. Non hanno ancora segnato Antonio Candreva, capace di entrare in doppia cifra (10 gol) anche nel passato torneo, e Stefano Mauri, che stabilì il primato personale in carriera (9 reti) costruito quasi interamente nel girone d’andata. Pioli è pieno di risorse, può trovare sempre una soluzione diversa. Se riuscirà a recuperare De Vrij e sistemare la difesa...



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