Autore Topic: PAGELLE Valladolid - Lazio: Marcos Antonio convince, esordio Vecino. Il Sergente fuori giri  (Letto 348 volte)

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MAXIMIANO 6 - Sarri si arrabbia perché impiega troppo tempo per far riprendere il gioco. Un paio di lanci imprecisi, nessuna parata degna di nota. Ringrazia la traversa sul missile sparato da Sergio Leon a fine primo tempo. Non tocca neanche uno dei quattro rigori calciati dal Valladolid.

LAZZARI 6,5 - Spinge, spinge sempre. Se la Lazio crea qualcosa nel primo tempo è merito esclusivo delle sue accelerazioni, ma quando c’è da mettere il pallone con precisione sono più gli errori dei cross azzeccati.

Dal 78’ HYSAJ sv

PATRIC 6 - È la prima scelta ogni volta che Maximiano rimette il pallone dal fondo. La costruzione dal basso passa sempre dai suoi piedi.

Dal 59’ GILA 6,5 - Grande anticipo di testa a 20 dalle fine su Sergio Leon, che altrimenti sarebbe stato libero di colpire a rete. Le uscite palla al piede sono la sua arma in più.

ROMAGNOLI 6,5 - Un paio di buone chiusure nei primi 20 minuti, spende un fallo che in una partita ufficiale sarebbe stato da giallo. Il resto della gara è normale amministrazione per l’ex Milan. L’esperienza che cerca Sarri.

Dal 78’ CASALE sv

MARUSIC 5,5 - Perde un paio di palloni sanguinosi che potrebbero costare cari alla Lazio. Giocare sul piede debole sta diventando un problema notevole, non è un caso che Sarri stia chiedendo a gran voce un terzino di piede mancino.

MILINKOVIC 5,5 - Nel calcio di rigore sbagliato alla fine c'è tutta la partita del Sergente. Nel primo tempo sembra il fantasma di sé stesso: sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare, anche le giocate che per uno come lui sarebbero da scuola calcio. I carichi di lavoro pesano. E tanto. Cresce nel secondo tempo e chiude con la fascia da capitano al braccio. Manda in curva il secondo rigore della serie.

CATALDI 6 - Le geometrie sono quelle giuste, brillantezza però ancora poca. Il pallone deve girare più veloce, è responsabilità sua e dei due centrali. Nella ripresa esce prima del quarto d’ora per la staffetta pronosticata alla vigilia.

Dal 59’ MARCOS ANTONIO 7 - Ottimo impatto del brasiliano a partita in corso. Dinamismo e qualità in mezzo al campo, anche una buona iniziativa palla al piede dopo essere uscito in dribbling.

BASIC 6,5 - È l’unico ad avere la freschezza per portare la prima pressione sulla linea difensiva del Valladolid. Molto meglio rispetto alle uscite con Genoa e Qatar. L’occasione migliore capita proprio sul suo mancino al termine di un’ottima azione orchestrata da Immobile e Zaccagni.

Dal 59’ VECINO 6 - Esordio positivo. Sembra giocare nella Lazio da sempre. Eccolo il calciatore che incarna le idee calcistiche di Sarri. Movimenti perfetti, tempi giusti. Sarà difficile tenerlo in panchina. Sbaglia dal dischetto.

FELIPE ANDERSON 5,5 - Si accende e si spegne, la solita lampadina che dimostra di funzionare solo quando spinge il bottone. Nel secondo tempo sbaglia un colpo di testa sul cross di Zaccagni che avrebbe portato al vantaggio della Lazio.

IMMOBILE 6 - Qualche stop sbagliato di troppo, soffre l’aggressività della difesa avversaria. Molto meglio nella ripresa, con l’ingresso di Zaccagni e Vecino più nel vivo del gioco, anche se non riesce mai a trovare la conclusione pulita. Uscendo dal campo si prende gli applausi di tutto lo stadio.

Dal 81’ CANCELLIERI sv

PEDRO 6 - Subisce un pestone dopo dieci minuti di partita. Il dolore è tanto, ma stringe i denti e rimane in campo. Sicuramente il più vivace dei tre davanti, anche se non riesce mai a trovare la porta.

Dal 46’ ZACCAGNI 6,5 - Entra al posto per l’acciaccato Pedro. Dà vivacità alla manovra: nei primi 10 minuti serve due assist uno più bello dell’altro. In questa stagione è chiamato al salto di qualità dopo una buona stagione d’esordio. Non fallisce dagli 11 metri.

All. SARRI 6 - Il Valladolid fa tutto quello che vorrebbe il tecnico dalla sua Lazio. Lenta, timida e prevedibile nel primo tempo. Cresce nella ripresa con gli innesti di Vecino, Marcos Antonio e Zaccagni. Secondo pareggio di fila per 0-0, appena un gol segnato nelle tre amichevoli giocate fuori dall’Italia. C’è da lavorare ancora parecchio.

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