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LAZIO, BEFFA FINALE
« : Venerdì 18 Settembre 2015, 09:40:17 »
Il Messaggero



Lazio, Beffa finale
Europa League, biancocelesti spreconi in Ucraina il Dnipro trova il pari al terzo minuto di recupero.
Non basta la prima rete di Milinkovic-Savic la difesa in blocco si distrae proprio sul più bello.


DNIPROPETROVSK
Un buon esordio per la Lazio europea. Ha giocato un bel match, dominato e gettato al vento una vittoria meritata. Nella dura trasferta in Ucraina contro il Dnipro, l’avversario più forte e finalista nella passata edizione, ha dimostrato tutto il suo valore. Davvero una partita importante, per atteggiamento e contenuti, che ha meritato consensi e applausi, tornata a casa con tanti rimpianti. Soprattutto nella prima frazione i biancocelesti hanno tenuto il campo con assoluta personalità, recuperando palla alta e pressando i rivali nella loro trequarti. E’ stata quindi la squadra di Pioli a fare la gara, sfruttando l’ottima fase difensiva e alcune ripartenze veloci che hanno messo in difficoltà il centrocampo ucraino. La Lazio ha coperto bene le fasce, giocando con la necessaria aggressività e velocità, sempre pronta a far scattare le ripartenze negli ampi spazi.

LA FORZA DEL CENTROCAMPO
Pioli ha effettuato un turn over intelligente, dando spazio ad alcuni dei nuovi acquisti: Hoedt, Milinkovic e Kihsna che si sono dimostrati all’altezza della situazione. Difesa bloccata e attenta e centrocampo efficace, decisamente il reparto che ha fornito il rendimento migliore.
Onazi, oltre ad aver garantito filtro, ha servito un invitante pallone profondo a Matri che ha trovato il portiere pronto alla deviazione sul palo: l’azione più veloce e bella dell’intero incontro. Parolo ha assicurato dinamismo, Anderson ha interpretato la doppia fase con generosità, facendo valere il tasso tecnico e la velocità per incunearsi tra le maglie un po’ ferme del Dnipro. In questo modo tutta la formazione si è espressa senza timori, dando respiro alle manovre e concretezza all’intera prova.

PIACEVOLE SORPRESA
La copertina, ovviamente, l’ha meritata Milinkovic-Savic che, da oggetto sconosciuto e poco impiegato, ha vissuto la sua serata di gloria. Il centrocampista serbo è stato bravo nello sfruttare un cross su punizione per girare di testa la palla del vantaggio, siglando la prima rete con la nuova maglia.
Quasi una liberazione per l’acquisto più costoso del mercato, che sta cercando di trovare una dimensione importante e sempre maggiore spazio all’interno della formazione titolare. Un gol pesante sia per il cammino europeo della Lazio, che a livello personale, dopo qualche delusione iniziale.

AMARAREZZA
Nella ripresa l’attesa reazione ucraina non arrivava, peccato solo er il gol quando anche il recupero era terminato. La Lazio è apparsa applicata, decisa nei contrasti, determinata a inseguire il successo mentre gli avversari, troppo nervosi, stentano nell’organizzare le azioni. In definitiva è ancora la squadra ospite a controllare le operazioni senza correre pericoli veri. La sfida è accesa e combattuta ma poco spettacolare con la Lazio che dimostrava di essere superiore tecnicamente al deludente Dnipro. Ben più minacciosi i biancocelesti con le ripartenze anche se non venivano finalizzate, perché mancava l’ultimo tocco per arrivare al tiro.
Si badava al sodo, a tenere in pugno le redini dell’incontro, a gestire le situazioni lasciando ai rivali solo le briciole. Una Lazio concreta che, però, quando i minuti di recupero erano scaduti, subiva il gol-beffa del Dnipro in mezzo a una difesa piantata.

Silvio Marino

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