Corriere della Sera - ed. romana
Lazio, terzo no di Lulic al rinnovo A gennaio probabile la cessione
Il bosniaco ha estimatori in Germania. Marchetti vuole prolungare sino al 2020Senad Lulic dice ancora no al rinnovo, ed è la terza volta. I problemi sono economici: le cifre proposte dalla società sono ritenute troppo basse dal bosniaco, rimasto con stipendio da gregario: circa 1 milione fino al 2017. La richiesta, invece, è da top biancoceleste, cioè di un ingaggio allineato a quello dei vari big come Candreva, Klose e Felipe Anderson, di poco inferiore ai 2 milioni insomma. Il dialogo tra le parti va avanti da mesi senza trovare la quadra, le posizioni restano distanti e, dopo il tentativo di cessione provato a fine agosto dal presidente Lotito con Milan e Inter, Lulic potrebbe essere ceduto a gennaio, destinazione la Bundesliga, dove ci sono soldi ed estimatori.
La prossima settimana si proverà l’aggancio con Biglia (contratto fino al 2018, oggi ancora infortunato) che ha chiesto un sostanzioso adeguamento economico: più del doppio. Dagli 1,4 milioni di oggi a 3 milioni netti, cifra calibrata dall’argentino sulle proposte arrivate dalla Premier, ma soprattutto sulla valutazione fatta dalla stessa Lazio: 35 milioni di euro. Ecco, la radice dei problemi sui prolungamenti potrebbe essere la stima, in alcuni casi dichiarata, della società, che considera i due dei top solo quando se ne parla in chiave mercato.
Per Marchetti, il terzo rinnovo in fase di trattativa, la questione è solo di durata: il giocatore è in scadenza a giugno 2016, cioè sarebbe libero di firmare con altri club dal prossimo febbraio, e la Lazio propone un biennale con opzione sul terzo anno, il che porterebbe il portiere a vestire biancoceleste fino al 2019 per fare da «tutor» alla promessa Guido Guerrieri. Ma Marchetti vuole di più e ha provato a rilanciare con un accordo fino al 2020.
A. Arz.
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