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Oggi in casa Lazio si festeggia una ricorrenza particolare: protagonisti i vertici. O meglio il vertice: correva l'anno 2004 ed era esattamente il 19 luglio quando Claudio Lotito prendeva le redini della società biancoceleste. Era uno sconosciuto, ha creato subito un suo stile. Si era presentato con citazioni in latino e atteggiamenti folcloristici, la Lazio attraversava un momento delicato tra tanti debiti da sanare. Ma Lotito è riuscito a vincere la battaglia economica, per dirla con le sue parole "prendendo una società al suo funerale e portandola prima in coma irreversibile e poi reversibile". I suoi undici anni sono stati intensi, con molti momenti di frizione con l'ambiente laziale, ma anche con successi importanti. Lentamente ha riportato la Lazio a grandi livelli: non è un caso se l'8 agosto i biancocelesti volano a Shanghai a giocarsi una finale di Supercoppa per poi ripartire con i preliminari di Champions. Un bel modo di festeggiare questo anniversario sarebbe una vittoria nella prima tappa internazionale di questa nuova Lazio: l'amichevole contro l'Anderlecht fissata proprio per oggi. E magari tornare da Bruxelles con in mano la firma del giovane Milinkovic-Savic dopo l'ennesima estenuante trattativa. Ecco, anche questa è una peculiarità tipica dello stile Lotito.
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