Da LA REPUBBLICA di oggi, lunedì 30 agosto
1) SCIAGURATA LAZIO, LA SAMP COLPISCE (a firma Massimo Calandri)
La Sampdoria cancella l´incubo Champions e cinque giorni dopo l´eliminazione col Werder si risveglia con un sorriso in campionato. I blucerchiati devono però ringraziare due volte la Lazio in un inedito completo verde militare: prima incapace di tradurre in rete la chiarissima superiorità espressa sul campo, poi ingenua fino a farsi del male.
Un tempo per parte ma due reti a zero per i padroni di casa: la colpa è soprattutto di Lichtsteiner, che al quarto d´ora della ripresa tira per la maglia in area Dessena (Cassano realizza il rigore), e di Muslera che 10 minuti più tardi pasticcia, offrendo a Guberti la rete del raddoppio. I genovesi fanno tesoro del doppio regalo e ricominciano da una vittoria casalinga, marchio di fabbrica della passata stagione. La Lazio s´interroga sulla poca concretezza di tanti uomini che quanto a talento non sembrano inferiori a nessuno.
In partenza la Samp aveva riprovato la formula che nella prima mezz´ora aveva mandato in tilt il Werder Brema: centrocampo a rombo - Guberti subito dietro Cassano e Pazzini - ma soprattutto pressing. Cinque giorni dopo, gambe e morale non potevano però essere gli stessi. E dall´altra parte una Lazio per nulla disposta a chiudersi. Anzi. Edy Reja aveva annunciato una squadra a trazione anteriore, quasi "zemaniana": è stato di parola, schierando alle spalle di Floccari, cinque giocatori votati all´attacco, con Ledesma in mezzo.
Nei primi 45 minuti il centrocampista argentino ha tamponato quanto basta e soprattutto impostato, complici Matuzalem e Del Nero più le improvvisazioni di Zarate e Hernanes. Superati per rapidità e tecnica in mezzo, i blucerchiati hanno provato a saltare il centrocampo, ma Pazzini e Cassano non riuscivano a far salire i compagni. Il risultato? Grappoli di traversoni per Floccari, qualche tentativo da fuori e la sottile sensazione che con un po´ di determinazione in più si sarebbe potuto segnare.
Nella ripresa i blucerchiati più attenti alle corsie esterne, e col passare dei minuti l´umiltà della Samp si traduceva in un guadagno costante di metri. Al quarto d´ora, su una punizione battuta dalla destra da Semioli, l´incredibile "abbraccio" di Lichtsteiner a Dessena. Il gol di Cassano faceva crescere la fiducia nei padroni di casa, e annichiliva i laziali. Il rocambolesco raddoppio chiudeva con largo anticipo l´incontro, nonostante la buona volontà di Rocchi entrato al posto dello sciagurato terzino.
2) LE PAGELLE
Sampdoria (4-3-1-2): Curci 6.5 Zauri 5.5, Gastaldello 7, Lucchini 6.5, Ziegler 6 Semioli 6 (45' st Mannini sv), Palombo 6, Dessena 6 Guberti 7.5 (29' st Koman sv) Cassano 6.5, Pazzini 6.
Lazio (4-3-2-1): Muslera 5.5 Lichtsteiner 5 (29' st Rocchi 6), Dias 6, Biava 5.5, Radu 5.5 Matuzalem 6.5, Ledesma 6.5, Del Nero 6 (11' st Cavanda 5.5) Hernanes 6.5, Zarate 6 (24' st Foggia sv) Floccari 5.5.
Arbitro: Romeo 6.5.
Reti: 15' st Cassano (rig.), 25' st Guberti.
Note: espulso Reja. Ammoniti Dias, Radu, Biava, Ziegler. Spettatori 21.504.
3) REJA FURIOSO PER IL RIGORE (a firma Giulio Cardone)
Oggi arriva Santa Cruz
Lotito dice "no" al Tottenham che offre Keane e 15 mln per Zarate
La Lazio illude, poi cade rovinosamente. Un rigore segnato da Cassano - ingenua e inutile la trattenuta di Lichsteiner su Dessena - e un errore di Muslera, punito da Guberti, regalano la vittoria alla Samp e consegnano la prima delusione a una Lazio bella per metà partita. Reja ha protestato molto per quel rigore ed è stato espulso. Dopo un ottimo primo tempo, la Lazio si è spenta nella ripresa, quando ha sofferto la migliore condizione della Samp e l´estro di Cassano.
Nei primi 45´ il gioco è nelle mani della Lazio, che va vicino al gol all´8´ con Ledesma, al 17´ con un colpo di testa di Floccari e al 23´ con un sinistro "a giro" di Hernanes finito a lato per millimetri. Piace, soprattutto, come centrocampisti ed esterni accompagnano la manovra offensiva. Segnali positivi da Zarate, in campo per 65´: si è impegnato in copertura, ha cercato il guizzo vincente e duettato con Hernanes. Il brasiliano, sempre elegante, ha mostrato visione di gioco, tecnica, tiro. In fase difensiva, i due trequartisti si piazzavano ai lati di Ledesma e Matuzalem, così il modulo da 3-4-2-1 diventava 5-4-1.
Nella ripresa subito Hernanes prova il destro, ancora fuori. Occasione pazzesca sprecata da Lichtsteiner al 4´: destro alto da pochi metri su assist di Floccari, poteva essere la svolta della partita. Cavanda - esordio confortante - sostituisce Del Nero, che esce scuotendo la testa. Al 14´ il rigore che ha cambiato la gara.
Intanto oggi Santa Cruz è atteso a Roma: preallertati i medici della clinica Paideia, quindi visite possibili già in giornata; al massimo l´annuncio può slittare a domani, nelle ultime ore del mercato (alle 19 stop agli affari). «Troppe punte? La Lazio è una società importante e deve avere una rosa importante», dice il ds Tare sui problemi di gestione temuti da Reja.
Confermato: c´è stata una breve ma intensa trattativa con il Tottenham per Zarate; il club inglese ha proposto l´attaccante Keane più 15 milioni, Lotito invece ha chiesto 30 milioni cash e il discorso è finito lì. Oggi Pintos dovrebbe firmare un quinquennale con il Getafe, un problema in meno per la Lazio. Perpetuini verso Trieste, Kozak resta vicino al Crotone e Bonetto vicinissimo al Livorno.
Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, lunedì 30 agosto
1) LAZIO MILLE GUAI, CASSANO SE LA RIDE (a firma Sebastiano Vernazza)
Spazzati via i fantasmi del Werder Brema. Samp buona la prima, però più di un doriano si è dato di gomito quando la Lazio si è presentata con una insolita maglia verde militare, definita «foresta di notte » dagli strateghi del marketing. Verde maledetto, biancoverdi sono i colori dei tedeschi che hanno cacciato il Doria dall’Olimpo Champions. Alla fine, scaramanzie cromatiche fini a se stesse. Cassano (su rigore) e Guberti (su gentile concessione di Muslera) hanno tirato una riga sull’euro-amarezza.
La Samp di Delneri passa agli archivi della storia.Basta col 4-4-2. Mimmo Di Carlo ha riproposto Guberti trequartista, novità tecnico-tattica già apprezzata contro i crucchi. Un giorno a Coverciano studieranno forse l’inedita interpretazione «dicarlesca» del ruolo più prestigioso, il vecchio dieci. In quella zona Di Carlo ama piazzare un uomo di fatica. È successo al Chievo, quando tra le linee flottava il medianaccio Pinzi. Ricapita alla Samp, dove alle spalle di Cassano e Pazzini sgobba un calciatore rubato al mezzofondo, Guberti. Con Delneri faceva l’esterno, con Di Carlo il «Gube» va a pressare il regista (ieri Ledesma) e sulle ripartenze svaria, rifinisce, conclude. Ieri ha liberato Cassano (tiro di poco fuori) e ha segnato con un pallonetto figlio di un’avventata uscita «musleriana». Per il resto ha corso come un pazzo, ovunque ci fosse bisogno. È il calcio moderno, signori. Prima si fatica, poi si ricama.
Va detto però che per un tempo (il primo) era stata la Lazio ad avere in pugno la partita. Bella circolazione di palla, con Hernanes in vetrina: il nuovo brasiliano, detto il Profeta per le sue letture bibliche, diventerà un grande quando capirà che nel calcio europeo non puoi permetterti tre tocchi di palla, a meno di non essere Messi. A bruciare la Lazio è stata un'ingenuità di Lichtsteiner, che su un crosso ha messo le mani addosso a Dessena. Il 4 doriano è andato giù come un indiano in un film western e Romeo ha fischiato il rigore. Fallo più vistoso che altro, ma penalty aritmetico. Edy Reja ha fatto grande scena ed è stato espulso, però uscendo dal campo è stato colto in flagranza di labiale contro Lichtsteiner. La bocca della verità.
I doriani sono felici ma tesi. Attendono con ansia la serata di domani per essere sicuri che Pazzini e Palombo restino dove sono (per Cassano non sembra esserci problema). A Marassi sono rimbalzate le dichiarazioni di Beppe Marotta, d.g. della Juve: "Pazzini è meglio di Benzema" ha detto il grande ex. E' vero che Riccardo Garrone ha pronunciato l'anatema: "Pazzini a tutti ma non a quelli là" (che poi sarebbero i "traditori" Marotta e Delneri, ndr), neppure per cento milioni". Però la "pecunia" non puzza, i 12 milioni della Champions League sono sfumati e se Andrea Agnelli su presentassa alla Erg con un mucchio di contante, diciamo 25 milioni, sarebbe dura resistere. Genova doriana è in ansia: il passaggio da Pazzini a Pozzi provocherebbe traumi.
2) LE PAGELLE (a firma Alessio Ronch)
Sampdoria 6,5
Curci 6,5: Attento e sicuro, due belle parate
Zauri 6: Zarate, ex compagno per lui non ha segreti
Gastaldello 7: Azzurro intenso. Non sbaglia niente
Lucchini 7: Gemello perfetto di Gastaldello, preciso anche in fase di rilancio
Ziegler 6: Limita i danni quando dalla sua parte infuria la Lazio e si ritrova spesso solo contro due
Semioli 6: Alla distanza viene fuori (Mannini s.v.)
Palombo 6,5: Non sbanda neppure nel primo tempo ricco di difficoltà
Dessena 6,5: Lui vacilla un po' con Hernanes ma poiè decisivo: rigore procurato e assit per Guberti
Guberti 7: Ancora in versione fantasista-zanzaraccia: punge molto, qualche volta fa pure male. Gol d'istinto e di classe
Koman 6: Sa rendersi utile
Pazzini 5,5: Serata di sacrificio per la squadra
Cassano 6: Non è serata da fuochi d'artificio, ma nel momento della svolta c'è il suo destro
All. Di Carlo 6,5: Azzecca scelte e strategia di gara
Lazio 5,5
Muslera 5: Un errore solo, che provoca il 2-0
Biava 6: Spigoloso su Cassano
Dias 6: Sempre piazzato bene
Radu 5,5: Costretto a usare le maniere dure, rischia l'espulsione
Lichtsteiner 5: Non sfrutta la libertà del primo tempo. Distratto e ingenuo nell'azione del rigore
Rocchi 5,5: Non lascia traccia
Ledesma 5: Allergico a Guberti che gli toglie sicurezza, quanti errori inconsueti in fase di impostazione
Matuzalem 6: Una sera da mediano, neanche male
Del Nero 5,5: Va in asfissia dopo un tempo su livelli discreti
Cavanda 6: Un bell'esordio senza timori
Hernanes 6,5: Qualità e personalità, solo un po' impreciso al tiro. E' lui che mette in difficoltà il dispositivo tattico di Di Carlo
Zarate 5: Zauri lo conosce e gli concede pochissimo
Foggia 6: Mette un po' di pressione a Ziegler
Floccari 5: Hernanes lo cerca molto, non lo trova mai
All. Reja 5: Osa molto, forse troppo. Eppi finisce espulso, a Marassi gli accade spesso
Terna arbitrale. Romeo 6,5: Mobile e sicuro, sempre vicino all'azione. Vede bene sul rigore. Grilli 6. Rosi 6.
3) LA MOVIOLA (a firma Francesco Ceniti)
Si arrabbia molto Reja (espulso per proteste) al 14’ della ripresa per il rigore concesso alla Samp, mac’è poco da discutere: la trattenuta di Lichtsteiner su Dessena è addirittura a due mani. Fa bene Romeo a fischiarlo. Un minuto prima intervento durissimo e in ritardo di Biava su Cassano: arriva il giallo, ci poteva stare il rosso diretto.
4) REJA: "IL RIGORE DUBBIO CI HA MANDATO IN CONFUSIONE. ME PER PRIMO" (a firma Stefano Cieri)
L’illusione, poi l’amara realtà. La prima Lazio del nuovo corso assomiglia a quella dello scorso anno. Ma solo nel risultato. Negativo, come negative erano sono state la maggior parte delle trasferte della scorsa stagione. Ma quello che la squadra biancoceleste ha fatto vedere per quasi un’ora consente di archiviare senza troppi traumi il primo passo falso del campionato.
A Edy Reja ancora una volta è andata di traverso la gara d’esordio in serie A. Eppure, dopo il buon primo tempo giocato dai suoi, era convinto che questa fosse la volta buona per centrare la sua prima vittoria in una prima giornata. «Abbiamo giocato meglio della Samp per quasi un’ora, purtroppo non siamo riusciti a concretizzare questa nostra superiorità. Poi, come spesso succede nel calcio, se non capitalizzi vieni punito. A noi è successo esattamente questo. Anche perché quel rigore ci ha letteralmente mandato in confusione». Un rigore che Reja giudica quanto meno generoso. «Sì, il contatto tra Lichtsteiner e Dessena c’è, manon mi sembra così clamoroso. Oltre tutto, quando i due si toccano, la palla li ha già scavalcati. Io non l’avrei dato, anche perché contatti così in area ce ne sono tantissimi ad ogni partita».
Quello che è accaduto dopo, però, a Reja non è piaciuto. «Preso il gol, abbiamo perso il bandolo della matassa. E ci siamo fatti assalire dal nervosismo. Me per primo: sono stato giustamente cacciato e ho dato il cattivo esempio. Invece dovevamo restare calmi perché stavamo giocando meglio della Samp e un gol lo avremmo potuto rimontare. Invece così facendo ci siamo disuniti ed abbiamo preso anche il secondo gol che ha chiuso la partita».
Rabbia per il risultato negativo, maanche orgoglio per una prestazione comunque soddisfacente. A nome della squadra lo esprime Beppe Biava. «Per un’ora ci siamo espressi molto bene, la partita la stavamo controllando abbastanza agevolmente ed anzi avremmo anche potuto segnare con un pizzico di convinzione in più. Poi è arrivato quel rigore che ha cambiato il corso della partita». Ma il difensore è convinto che, nonostante la sconfitta, questa Lazio possa andare molto lontano. «Se continueremo ad esprimerci come abbiamo fatto in questa occasione fino all’1-0 credo che potremo toglierci parecchie soddisfazioni. Sicuramente le premesse sono molto diverse da quelle dello scorso anno».
5) OGGI SANTA CRUZ A ROMA (senza firma)
Oggi è il giorno di Roque Santa Cruz. L’attaccante paraguaiano sbarca a Roma in mattinata e già nel pomeriggio dovrebbe sostenere le visite mediche presso la clinica Paideia. Poi, in serata, è atteso l’annuncio della Lazio. Il giocatore arriva dal Manchester City in prestito oneroso (2 milioni), con diritto di riscatto fissato a 4 milioni. Tra oggi e domani, poi, Lotito e Tare sperano di chiudere alcune cessioni: Bonetto (Livorno), Cribari (Brescia), Kozak (Crotone) e Scaloni (Aek). La squadra, intanto, godrà di due giorni di riposo: ripresa mercoledì pomeriggio.