Autore Topic: Juve-Lazio 2-2, gol di Vlahovic, Morata, Patric, Milinkovic--Savic  (Letto 303 volte)

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di Livia Taglioli

Juve avanti con Vlahovic e Morata nella serata dell'addio ai due giocatori, poi le reti di Patric e del serbo regalano la qualificazione aritmetica alla squadra di Sarri

L’Allianz Stadium apre la serata festeggiando il quinto scudetto di fila della squadra femminile, la Juve  saluta Chiellini e Dybala, all’ultimo ballo in bianconero all’Allianz Stadium sotto lo sguardo (anche) di Leao e Buffon ma non riesce a condire l'omaggio con i tre punti. La Lazio rimonta infatti due reti, siglando il 2-2 al 95'. Tornano al gol Vlahovic e Morata, il primo in astinenza da tre gare di campionato, l’altro dal 12 marzo, doppietta con la Samp. Poi la Lazio batte un colpo, anzi due: prima accorcia le distanze Patric al 51’, poi realizza il pari l'osservato speciale Milinkovic-Savic a tempo scaduto. E per la squadra di Sarri il pari è prezioso: vale l'accesso all'Europa League.

Ieri, oggi, domani— Fra amarcord e futuro, Juve-Lazio è soprattutto saluto per Chiellini e Dybala, fra cori e striscioni che accompagnano il loro ingresso in campo, da titolari, anzi da capitano e vice capitano per un’ultima volta. Con loro anche il capitano annunciato per la prossima stagione, Bonucci, nonché per la terza volta dal 1’ il giovane Miretti, pronto a mettere in vetrina tutto ciò di cui è capace pensando alla Juve del futuro. In extremis Rabiot si arrende a un’infiammazione inguinale e va in panca, con Locatelli che ritrova una maglia da titolare. Nella Lazio manca Immobile, al suo posto il capoverdiano Cabral. E’ una Juve leggera e frizzante, che non ha più nulla da chiedere al campionato se non di archiviare le due sconfitte di fila da cui è reduce (col Genoa in campionato e con l’Inter nella finale di coppa Italia), mentre la Lazio cerca  il punto della sicurezza per l’Europa League.

Pronti attenti Vlahovic—  E già dopo 5’ la squadra di Sarri sfiora il vantaggio andando a colpire la traversa con Cataldi. Vlahovic scalda i motori, e due minuti dopo Strakosha gli esce fra i piedi sventando l’enorme minaccia. Ma nulla può al 10’, quando il serbo si lancia in tuffo su un cross di Morata e di testa sigla l’1-0, esultando con la Dybala mask. Per il serbo è il gol numero 24, ma Immobile ne ha ancora tre in più. L’abbraccio vigoroso con Chiellini e il salto sulle spalle della Joya sono l’aperitivo di quel che succederà dopo 7 minuti. Come previsto, Allegri richiama Re Giorgio, alla sua presenza in bianconero numero 560, e manda in campo De Ligt. Compagni e pubblico si uniscono in un comune, commosso applauso al capitano, che esce dopo mille abbracci: l’ultimo è quello dell’olandese, sulla linea laterale, in un simbolico passaggio di consegne. La partita va avanti, Chiellini continua il suo pellegrinaggio laico intorno al campo, a raccogliere il saluto infinito dell’Allianz. Intanto Perin esce coraggiosamente sui piedi di Cabral, dopo una bella penetrazione di Milinkovic-Savic.

Doppio vantaggio, poi la rimonta— Al 36’ arriva il raddoppio Juve: Dybala affonda la falcata, poi si ferma, aspetta Cuadrado e lo serve di tacco, lanciandolo in profondità. Il colombiano cede a Morata, che si avvita su se stesso e fa partire un destro in girata che finisce alle spalle di Strakosha. Gran gol, il nono in campionato per lo spagnolo. La Lazio non si arrende e spinge, con Milinkovic Savic abile a verticalizzare o a proporsi in avanti in prima persona. Ma la Juve non abbassa la guardia dietro ed è pronta a ribaltarsi in avanti. In apertura di ripresa è la Lazio a trovare il gol: calcio d’angolo di Cataldi e testa di Patric, con tocco finale di Alex Sandro. Il 2-1 arriva al 51’. Rispetto al primo tempo la Lazio cresce in convinzione e fiducia, la Juve dopo una prima frazione molto intensa rimpicciolisce, rischiando anche la rimonta. Allegri gioca la tripla inserendo al 62’ Aké, Kean e Pellegrini (per Locatelli, Vlahovic e Morata), in risposta a Sarri che aveva richiamato Cabral per Pedro. E proprio Kean sfiora il raddoppio avvitandosi in acrobazia ma senza trovare lo specchio. Tutti in piedi al minuto 77’: esce Dybala, sommerso dall’abbraccio dei compagni e dall’ovazione dei tifosi. Al suo posto Palumbo. E anche per la Joya scatta il giro di campo, con autografi, strette di mano e selfie, 192 gare dopo. Ma non è finita: al 95' infatti Milinkovic-Savic da posizione impossibile batte Perin e fissa il risultato sul 2-2.

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