Autore Topic: Lazio, Antonio: “Vi racconto com’è nata l’idea del regalo a Leclerc”  (Letto 358 volte)

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La Formula 1 e la Lazio sono le più grandi passioni di Antonio Bernabei. Il suo amore per i colori biancocelesti e per la Ferrari nasce nei primi anni 70’, quando aveva appena quindici anni. Come ha raccontato ai nostri microfoni, due sono gli eventi che lo hanno fatto avvicinare a questi due mondi completamente opposti: “La Lazio nel 74’ ha vinto il suo primo scudetto e contemporaneamente Niki Lauda con la Ferrari fece quel terribile incidente che gli sfigurò il volto. Sono passati più di cinquant’anni e io li seguo ancora”. Gommista di professione, gestisce la sua officina situata in provincia di Roma a Fiano Romano e grazie al suo mestiere ha potuto conoscere più da vicino diversi protagonisti, del passato e attuali, che militano nella sua squadra del cuore. Il suoi primi e affezionati clienti sono stati Luciano Zauri e Federico Marchetti. Nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per le aquile, si prende cura delle loro auto ed è a tutti gli effetti il loro gommista di fiducia. Oltre ai due appena citati, ha rivelato anche altri nomi: “Sento ancora Lucas Biglia che gioca in Turchia, con alcuni di loro è nata una bella amicizia come con Antonio Candreva, Felipe Anderson e Sergej Milinkovic Savic. In generale posso dire che sono veramente dei bravi ragazzi”. L’altra sua grande passione, come già anticipato, è la Ferrari. Diverse volte ha avuto il piacere di poter entrare nel mondo della Formula 1 e vivere in prima persona le emozioni della pista. Come testimonia il suo ultimo video, ha avuto l’occasione di incontrare di nuovo il pilota monegasco Charles Leclerc questa volta però per consegnargli un regalo speciale. Una maglia della Lazio autografata da tutti i calciatori, ecco com’è andata: “Non è la prima volta che facciamo una cosa del genere con Charles, lo avevo già fatto quattro anni fa e poi anche prima della pandemia. È rimasto piacevolmente colpito, all’inizio pensava fosse la classica maglia invece quando poi gli ho fatto vedere tutte le firme è stato molto contento. Quando gli ho chiesto di firmarla si sono messi a ridere dicendomi ‘Tanto non gliela porti’ e invece poi ci sono riuscito”.

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