www.gazzetta.itPer i biancocelesti sesta vittoria consecutiva, nonostante tre traversedi Nicola Berardino
Prosegue la corsa Champions della Lazio. Contro Il Verona arriva la sesta vittoria consecutiva che serve a consolidare il terzo posto ma non porta l’agognato aggancio alla secondo posto della Roma. Due bei gol, firmati in apertura dal solito Felipe Anderson e sul finire del primo tempo da una punizione di Candreva. Dopo 4 gare utili si ferma la squadra di Mandorlini, stordita dalle trame di Pioli e dalle giocate dei suoi fantasisti, anche se ha provato a reggere il confronto con coraggio e agonismo.
SUBITO FELIPE — Nella Lazio, con il ritorno di Candreva, Pioli ripristina in 4-2-3-1: tocca a Cataldi partire dalla panchina. Nel Verona squalificati Sala e Gomez. Mandorlini passa al 4-1-4-1. In difesa spazio a Martic. Ionita e Christodoulopoulos, le altre novità rispetto alla gara col Napoli, vanno a sistemarsi a centrocampo. C’è subito il timbro di Felipe Anderson sulla sfida. Al 4’ cross di Basta e incornata vincente del brasiliano: palla sul palo e poi nel sacco. Nona rete per il 21enne di Brasilia: la prima di testa. Sale l’urlo dell’Olimpico. Il Verona prova a scuotersi subito dallo svantaggio. Al 13’ palo di Moras e poi Marchetti sventa. Al 18’ Anderson ispira Biglia che serve Klose a centro area, ma la conclusione del tedesco viene parata da Benussi. Al 28’ biancocelesti vicini al raddoppio: traversa di Biglia. Insiste la squadra di Pioli con Candreva (parata di Benussi) e Klose (alto). Lazio spumeggiante ma il Verona tenta sempre di cavalcare qualche ripartenza. Nel finale di tempo, lievita l’assalto della Lazio. Al 47’, incursione per via centrale di Candreva che viene atterrato da Rodriguez (ammonito). Sulla successiva punizione dai 25 metri, una bordata dello stesso Candreva infila Benussi e porta la Lazio sul 2-0.
SUPREMAZIA LAZIALE — In avvio di ripresa, cala il ritmo. Ma è sempre la formazione di Pioli a governare il gioco. Mandorlini inserisce Nico Lopez al posto di Tachtsidis per dare una spinta offensiva in più. Al 18’ ancora Felipe Anderson in vetrina: progressione di sessanta metri e conclusione spettacolare che scuote la traversa. Due minuti dopo, altra incursione del brasiliano: palla a lato. La Lazio produce azioni in serie. Il Verona si affida a un buon fraseggio a metà campo per rilanciarsi senza però riuscire a graffiare. Anzi, è la Lazio a sfiorare ancora il gol con Keita, subentrato a Klose. Il trionfo finale viene preceduto dalla standing ovation per Felipe Anderson, sostituito al 41’ da Perea.
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