Autore Topic: Lazio, senti Pioli: "Il secondo posto? Non è un tabù, vogliamo vincerle tutte"  (Letto 433 volte)

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Il tecnico biancoceleste alla vigilia della gara contro il Torino: "Puntare alla Roma ci dà una possibilità in più". E sulla squadra di Ventura: "L'Europa League è un vantaggio per noi"

di Marco Calabresi

Stefano Pioli non lo inganni facilmente con le parole. Non inciampa mai, il tecnico della Lazio: mai una frase che potrebbe essere equivocata, mai un passo più lungo della gamba. Ed è forse per questo che la sua squadra è arrivata, vittoria dopo vittoria, al terzo posto e a quattro punti dal secondo. Domani, a Torino, la Lazio va a caccia della quinta vittoria consecutiva (sarebbe il record stagionale): "Probabilmente, se avessi fatto il giornalista, avrei chiesto all'allenatore del secondo posto. Noi, invece, dobbiamo vivere questa realtà con i nostri concetti, che ci hanno permesso di arrivare fin qui: la squadra è molto concentrata e determinata a vincere le prossime 12 partite e centrare l'obiettivo, che è quello di tornare in Europa. E io la vivo come i miei giocatori: lavoro di più e meglio di prima. Conterà il risultato finale".

SENZA EUROPA — Di sicuro, la Lazio un vantaggio ce l'ha: quello di non giocare l'Europa League, che sta togliendo energie a tutte le concorrenti per il secondo e per il terzo posto. "Sì, è un vantaggio, ma dobbiamo sfruttarlo. Il Torino è una squadra di cui abbiamo visto pregi e difetti. Gioca un calcio credo unico in Italia ed è ben allenato: mi aspetto una partita particolarmente difficile, ci vorrà una grande Lazio per fare risultato". Magari come lunedì scorso, quando i biancocelesti hanno schiantato la Fiorentina: "Una vittoria che ci ha dato ancor più consapevolezza nei nostri mezzi e del nostro talento. Ma saranno le prossime partite a delineare il nostro futuro".

GRANDE GRUPPO — Torna Lulic dopo due mesi e mezzo ("Ma ha ancora bisogno di altro lavoro per tornare al 100%"); ci saranno invece Mauri e Cataldi (che hanno smaltito i rispettivi acciacchi), il capitano del presente e quello del futuro, a cui i compagni lunedì hanno voluto affidare la fascia. "Durante la partita non avevo fatto caso a questo gesto - ammette Pioli -. Devo dire, però, che le cose spontanee sono quelle più belle. Alleno un grande gruppo, questa è stata l'ennesima testimonianza". Ma senza "il raggiungimento dell'obiettivo", concetto su cui Pioli insiste fino alla nausea, se lo ricorderebbero in pochi.

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