www.iltempo.itTorino-Lazio è anche la sfida tra due dei migliori allenatori del campionato. Il ligure ha portato i granata dalla B all’Europa, l’emiliano sogna la Championsdi Daniele Palizzotto
Torino contro Lazio, ovvero Giampiero Ventura contro Stefano Pioli. Per quanto ha detto finora il campionato, domani alle 19 nell'Olimpico granata andrà in scena la sfida tra due tra i migliori tecnici italiani dell'attuale serie A, insieme ad Allegri, Montella e la «rivelazione» Sarri. A due mesi e mezzo dalla fine della stagione, Ventura ha condotto il Torino tra le migliori otto squadre del torneo e negli ottavi di Europa League, mentre Pioli - arrivato a Roma la scorsa estate con una situazione ambientale decisamente complicata, vedi la dura contestazione dei tifosi al presidente Lotito - ha portato i biancocelesti al terzo posto alimentando un incredibile sogno Champions.
Ventura contro Pioli, due maestri del calcio italiano. Forse sottovalutato il tecnico ligure, 67 anni compiuti a gennaio e una lunghissima esperienza sulle panchine di mezza Italia, dalle giovanili della Sampdoria nella seconda metà degli anni Settanta alla serie A raggiunta solo a fine anni Novanta con il Cagliari. Poi ancora Samp, Udinese, la breve parentesi col Napoli in serie C, il Pisa e soprattutto il Bari, dove ha lanciato nazionali come Leonardo Bonucci e Andrea Ranocchia prima dell'esonero e della chiamata da Torino. Qui l'esperto Ventura è diventato grande, trascinando in tre stagioni la società granata dalla serie B all'Europa, meritata grazie allo splendido campionato dello scorso anno. A volte nella vita serve anche un pizzico di fortuna, ma il tecnico ligure ha saputo sfruttare al meglio l'estromissione del Parma dalle competizioni Uefa riorganizzando una squadra orfana delle stelle Immobile e Cerci e giocando un'Europa League incredibile: preliminari superati senza problemi, girone domato con autorità e la prestigiosa eliminazione dell'Athletic Bilbao, che la scorsa estate aveva fatto piangere il Napoli nei playoff per la Champions.
La scalata dell'emiliano Stefano Pioli, invece, è ben nota ai tifosi biancocelesti. Dodici mesi fa l'ex allenatore del Bologna guardava da spettatore la serie A, appena esonerato per i risultati deludenti del club felsineo comunque retrocesso in B. Poi, all'improvviso, la chiamata di Lotito ha cambiato tutto: vinta la concorrenza di colleghi più famosi, da Allegri a Donadoni senza dimenticare la stima mai nascosta dal presidente biancoceleste proprio per Ventura, in pochi mesi Pioli ha costruito la squadra più bella della serie A, terza in classifica a soli quattro punti dal secondo posto. Nulla viene per caso, la Lazio sta meritando complimenti e vittorie grazie al lavoro svolto dall'emiliano, audace e ambizioso nel voler cambiare la mentalità della formazione biancoceleste. I risultati sono eccezionali: 14 vittorie in campionato (soltanto la Juventus ha vinto più partite, 19), secondo miglior attacco e terza difesa meno battuta della serie A, oltre alla semifinale in Coppa Italia ottenuta grazie alle vittorie esterne contro Milan e appunto Torino.
Domani alle 19 la Lazio tornerà in Piemonte e Pioli ha un solo obiettivo: sfruttare al meglio le fatiche granata in Europa League e vincere la sfida del bel gioco contro l'esperto Ventura. Perché, con quattro vittorie consecutive ormai alle spalle, per la Lazio è il momento di «suonare» la quinta: non tanto per le statistiche (nel girone d'andata la striscia positiva biancoceleste si era fermata a quota 4 proprio dopo il successo sul Torino), quanto per la classifica, aspettando altri passi falsi di Roma e Napoli, dirette concorrenti nella corsa alla prossima Champions League.