Autore Topic: Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili  (Letto 2577 volte)

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Offline Wild Bill Kelso

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Da Repubblica.it, poi se trovo qualcosa su altri giornali on line ve la posto.



Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili per scalare la Lazio

Le motivazioni della condanna ai 4 capi ultrà. Il ruolo di Chinaglia e l'assedio al presidente. Spunta la lettera al patron della moglie esasperata

di GIUSEPPE SCARPA

Gli Irriducibili come braccio armato di un fantomatico gruppo d'acquisto. Claudio Lotito pressato dagli ultrà a suon di minacce perché venda la Lazio. La moglie del patron biancoceleste che spinge il marito a vendere e forse, esasperata, con l'aiuto della badante, fabbrica per lui una finta lettera minatoria per indurlo a cedere le azioni del club. E ancora Giorgio Chinaglia che a un certo punto si rende conto di essere stato usato come "paravento" da Giorgio Di Cosimo, il vero regista occulto della torbida scalata alla Lazio. C'è tutto questo nelle motivazioni della sentenza che lo scorso 29 gennaio ha portato alla condanna di 7 persone, quattro ultrà e 3 componenti dello pseudo "gruppo d'acquisto".

"Un anno in camicia e l'anno dopo in canottiera". Lo dice Fabrizio Piscitelli a un altro ultrà, Fabrizio Toffolo (entrambi condannati). Il riferimento è ai fasti, per gli Irriducibili, della Lazio ai tempi di Sergio Cragnotti: biglietti gratis, coreografie pagate e merchandising del club su cui far soldi. Con l'arrivo di Lotito finisce tutto. Tuttavia il gruppetto dei tifosi torna a sognare quando, nel 2005, compare all'orizzonte Giorgio Chinaglia. La contropartita è semplice: i 4 ultrà aiuteranno l'ex bomber della Lazio e i suoi amici a indurre Lotito a suon di minacce a svendere il club, e in cambio si guadagneranno dei posti nella futura dirigenza biancoceleste. Toffolo così, da capo della Nord, già si vede in tribuna: "L'anno prossimo  -  spiega a un amico al telefono  -  mi vedrai in tribuna autorità con il microfono collegato in curva".

Il terrore a casa Lotito tocca il culmine quando Cristina Mezzaroma, moglie del presidente biancoceleste, subisce una brutta telefonata a casa: "Sei sola con tuo figlio  -  questa la ricostruzione della conversazione fatta dalla donna a processo  -  ricordati (del massacro, ndr) del Circeo". A questo punto la signora Mezzaroma, esasperata, avrebbe spedito una lettera anonima al marito per spingerlo a vendere il club. Su questo aspetto, però, i giudici non sciolgono il dubbio: "L'ascolto della conversazione telefonica tra Piacentini (domestica di casa Lotito, ndr) e la Mezzaroma  -  scrivono nelle motivazioni  -  in cui le donne fanno riferimento al "danno del cazzo" che avrebbero provocato (con la presunta missiva, ndr), se pure fa sorgere sospetti in ordine al preconfezionamento della lettera che Lotito avrebbe dovuto leggere, convincendosi a lasciare la Lazio", comprova comunque lo stato di "ansia" che si respirava a casa Lotito in quel periodo.

I giudici scrivono anche altro. Di fatto, Chinaglia e gli Irriducibili a un certo punto si rendono conto di essere stati usati: "Hanno creduto alla verità dell'operazione commerciale (...), hanno creduto a ciò che Di Cosimo aveva loro prospettato"
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Offline kalle

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #1 : Venerdì 20 Marzo 2015, 11:06:27 »
 " E' n'omo pubblico a da sapè sopportà" (cit.)

mortacci vostra. Merde.

Offline robylele

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #2 : Venerdì 20 Marzo 2015, 11:15:06 »
chissà se Plastino avrà rivisto alcune sue idee.    ::)
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Ceres

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #3 : Venerdì 20 Marzo 2015, 11:28:08 »
Hanno insozzato la Lazio, maledetti.
Per la Lazio, Giordano!

Offline Davide

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #4 : Venerdì 20 Marzo 2015, 11:30:06 »
Io prendo sempre con le molle le notizie dei tg e della stampa,ma se tutto ciò fosse vero,l 80% della protesta contro Lotito sarebbe aria fritta.....e lo dico io che aspetto con ansia il messia da anni....

roma merda


Offline cartesio

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #5 : Venerdì 20 Marzo 2015, 12:15:27 »
Vorrei anche sapere se un trattamento simile è stato riservato a quelli delle radio. Si può capire il timore di mettersi contro qualche delinquente, visto cosa accadde a Teotokris.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Alex_K

Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #6 : Venerdì 20 Marzo 2015, 12:18:17 »
Scherzi? Non ti ricordi del povero Alessandro Palcidi?

Offline Fabio70rm

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #7 : Venerdì 20 Marzo 2015, 15:33:01 »
Grottesco, nell'articolo, il passaggio secondo cui gli irr avrebbero "creduto" alle parole dei vari Chinaglia e Bellantonio...ma dai, davvero erano così ingenui costoro??

 ::)
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Aquilatina

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #8 : Venerdì 20 Marzo 2015, 16:21:01 »
Se ve volete divertì e ciavete un pò de tempo da perde, leggeteve da chi semo governati in curva. da:il Giornale.it
Irriducibili, la Spa del tifo da 1 milione di euro
Gli inquirenti: «Il salto di qualità si è avuto con la registrazione del marchio Original Fans»
Gian Marco Chiocci - Mer, 18/10/2006 - 00:00
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Gian Marco Chiocci

Irriducibili Spa. Lo screening finanziario che la Digos fa dei tifosi laziali protagonisti dell’inchiesta per aggiotaggio ed estorsione è la diretta conseguenza di quel che la «Sezione Tifoserie» della Direzione Centrale della polizia di prevenzione aveva preannunciato sul finire del 2004 allorché denunciava «la vocazione commerciale» di alcune frange organizzate «in particolare quella degli Irriducibili della Lazio» specializzata «in una particolare attività di merchandising». Nelle informative che irrobustiscono l’ordinanza d’arresto dei quattro capi ultrà, la Digos si sofferma sulla florida attività economica del gruppo che dal 1987 - soppiantati gli Eagles Supporters - detta legge in Curva Nord. Il salto di qualità «è stato la registrazione del marchio commerciale Original Fans attraverso il quale - scrive la Digos - il Direttivo dei tifosi è riuscito a sviluppare una attività economica di distribuzione di abbigliamento e gadgets andandosi a inserire in uno spazio di mercato lasciato vuoto dai vertici della società calcistica capitolina, allora guidata dalla famiglia Cragnotti, probabilmente per errate scelte commerciali della stessa e, comunque, con il consenso espresso con canali tutt’altro che ufficiali». Il riferimento va ai 15 punti vendita disseminati nella regione «la maggior parte dei quali - continua il rapporto - sono luoghi di riferimento per l’organizzazione delle trasferte e la distribuzione dei biglietti per le partite». Ritrovi commerciali che hanno «palesemente affermato la visibilità degli Irriducibili facendo scaturire una definitiva affermazione dei soggetti appartenenti al Direttivo attraverso la creazione del format radiofonico La Voce della Nord», stessa denominazione di una fanzine distribuita in curva. Dai carteggi in mano alla Digos emergono ricevute e mandati di pagamento (da parte delle precedenti gestioni) per quasi un milione di euro alla voce «coreografie» (25mila euro a partita) oltre a duemilacinquecento biglietti omaggio a domenica (rivenduti poi a prezzo intero), a tessere gratuite, ad agevolazioni per i mezzi di trasporto in occasione delle trasferte, e via discorrendo.
Prima ancora di Lotito, bersaglio privilegiato degli ultras sarebbe stata la dirigenza di Sergio Cragnotti, contestata «formalmente al solo fine di contestare i risultati calcistici della squadra, ma in realtà a scopo intimidatorio per acquisire potere nelle decisioni gestionali della società e ritagliarsi uno spazio economico nel settore, scopo raggiunto con la società Original Fans». E in questo senso la Digos ricorda lo scontro con il tour operator Francorosso per l’esclusiva dei biglietti nei match all’estero. Gli Irriducibili avrebbero poi puntato a ottenere «la gestione della sicurezza all’interno dell’Olimpico e addirittura l’affidamento dell’intera organizzazione delle trasferte della squadra all’estero, fungendo da tour operator, scopi questi ultimi non raggiunti». Con Lotito si sarebbe andati oltre perché «al di là delle restrizioni adottate nel fornire biglietti di favore», il presidente della Lazio «aveva assolutamente tagliato ogni ponte con gli Irriducibili i quali, con la gestione Cragnotti, avevano persino accesso agli impianti di Formello, seguivano la squadra in ritiri estivi e trasferte, ottenevano il pagamento del materiale per le coreografie e avevano campo libero per lo sviluppo commerciale della Original Fans, nonostante l’evidente contrasto con gli interessi della società nel commercio degli indumenti e gadget relativi alla squadra di cui la società detiene il marchio». E così, osserva la Digos, mentre si faceva più dura la protesta con striscioni e cori, al telefono i capi ultras si mostravano preoccupatissimi dalla perseveranza di Lotito che aveva già chiuso loro i rubinetti. Gli ultras della Lazio «sfruttano economicamente la sana passione della maggior parte dei tifosi attraverso le società che gestiscono per soddisfare fini personali e sempre per il proprio tornaconto personale». A costoro «non interessa tanto il risultato sportivo della squadra, quanto il riscontro finanziario delle attività commerciali» raccolte intorno al noto marchio con l’effigie di Mr. Enrich, pupazzetto ultrà con la bombetta all’inglese: sciarpe, bandiere, guanti, cappelli, accappatoi, camicie, giubbotti, t-shirt, libri, persino un cd prodotto in proprio (la canzone «Non mollare mai» ha venduto 15mila copie, oggi costa 15 euro). Gli Irriducibili si sarebbero schierati col gruppo di Chinaglia anche perché puntavano ad avere ritorni economici e un futuro in doppiopetto «così da garantirsi grosse entrate economiche - chiosa la Digos - e un miglioramento di quelle attività economiche» messe in crisi da Lotito. In questo senso vanno lette le intercettazioni su alcuni striscioni pagati dagli uomini di Long John che si preoccupano di mettere a disposizione degli Irriducibili finanche «uno studio legale a titolo gratuito» a cui rivolgersi in caso di necessità. «Allora, ok per gli striscioni a nome del Sodalizio - dice Di Cosimo all’ultrà Toffolo - stavolta sono 300 euro per uno, 150 l’altro, 75 gli altri...».

«Gli affari so’ affari nostri La squadra? E chissenefrega»
Le intercettazioni: minacce di morte a Lotito, un elenco dei giornalisti amici e la ricerca di appoggio da 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', Alemanno e Daniela Fini
Gian Marco Chiocci - Sab, 14/10/2006 - 00:00
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Gian Marco Chiocci

Ecco la strategia della tensione-ultras in chiave anti-Lotito. Nelle 107 pagine dell’ordinanza d’arresto si elencano tutte le minacce, le intimidazioni, le violenze all’ombra della società biancoceleste. Si parte da Elisabetta Cortani, presidente della Lazio Calcio Femminile, «pressata e minacciata da Fabrizio Toffolo (leader della Curva Nord) per non avere voluto dare pubblica notizia di una fidejussione non andata a buon fine con un presunto coinvolgimento di Lotito». Stesso dicasi per Teresa Iannaccone, presidente del coordinamento Lazio club Onlus, «minacciata con interventi anche fisici» solo perché non condivide la protesta degli Irriducibili. Il 21 febbraio è raggiunta da alcuni ultras all’Hotel Summit dove viene «fotografata» in compagnia di altri amici tifosi «per finire tutti schedati - scrive la Digos - al fine di future rappresaglie».
«Rossi verme! Ballotta infame»
Telefonata fra Toffolo e un altro capo, Paolo Arcivieri. Si criticano le dichiarazioni dell’allenatore della Lazio, Delio Rossi, ritenendole «stimolate da Lotito». Poi Toffolo contatta un conduttore dell’emittente-ultras «la voce della Nord» invitando a «sfondarlo (Rossi, ndr) per radio». Insieme al «collega» Yuri Alviti, poi Toffolo parla con Rossi ma l’incontro non sortisce gli effetti sperati. Così Toffolo richiama in radio: «Sfondatelo». A un radioascoltatore che invia un sms pro-Rossi, Toffolo risponde duro: «Ma che problema c’hai? A carogna. Io te vengo a pijà a casa, a infame». E poi. «A Rossi lo pijo per collo quel comunista». La contestazione si replica feroce nel ritiro di Norcia, si allarga al portiere Ballotta con una secchiata d’acqua mentre entra in albergo («è una spia de Lotito») ma qui gli ultras si spaccano. Alviti è sdegnato: «Hanno fatto un macello, il panico in tribuna. È sbagliata sta cosa, allo stadio è un conto ma lì che so tutte famiglie nun lo poi fa».
La «lista nera» dei cronisti
Fra i giornalisti osteggiati c’è l’ex giocatore Massimo Mauro di Sky, critico sulla contestazione a Lotito. Toffolo al telefono: «Mo’ famo una protesta contro ’sta tv disdicendo tutti gli abbonamenti». Poco graditi gli articoli di Roberta Amoruso, si ironizza sull’“alleato” Stefano Greco, ma il nemico giurato è l’emittente romana Radio Radio. L’8 maggio Di Cosimo riferisce a Chinaglia che l’amico Arcivieri è intervenuto in trasmissione «massacrando» il conduttore Ilario Di Giovambattista». Chinaglia: «Se (l’operazione, ndr) va in porto bisogna toglierci le nostre soddisfazioni dopo...». Arcivieri: «A Formello non facciamo entrare certa stampa, certe radio... o come faceva Cragnotti, le facciamo pagare (...)». In un’altra chiacchierata Di Cosimo arriva a ipotizzare una «lista nera» di cronisti. Tra i giornalisti considerati «non nemici» ci sono Fabrizio Marchetti e Michele Plastino, quest’ultimo una prima volta «contattato - scrive la Digos - da Piscitelli per conto di Toffolo in quanto Giorgio Chinaglia gli vuole parlare», e una seconda da Toffolo, tramite Marchetti, al fine di «fare una trasmissione con tutti i comunicatori del mondo Lazio dove ognuno dice la sua». Per non dire della trasmissione «Goal di Notte» sulla tv locale T9 del 20 febbraio dove Chinaglia, con Toffolo, dice a Plastino di fare da portavoce della multinazionale che vuole la Lazio.
'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' e Daniela Fini, la politica in gol
Il gruppo-Chinaglia e i supporters biancocelesti puntano anche sulla politica. Di Cosimo informa Chinaglia che ha incontrato «Toffolo e tutti gli altri». Spiega che è «tutto a posto... hanno parlato con Alemanno, Toffolo... quando vieni c’è l’incontro con Alemanno (...) perché adesso dalla parte tua c’è il sindaco ('giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', ndr) e anche Alemanno, sia la destra che la sinistra capito?». La Digos fa poi sapere che «in data imprecisata» gli uomini di Giorgione si sono ritrovati al Circolo Canottieri Lazio in una riunione «a cui hanno partecipato di sicuro Di Cosimo, Di Marziantonio e Daniela Fini», dove Zoltan «ha illustrato cosa volesse il gruppo».
«Presidente, ti tagliamo la gola»
Sono infinite le minacce a Lotito. Alcuni ultras gli chiedono di abbandonare la società altrimenti verrà trovato «morto, con la gola tagliata». E con lui la consorte: «Stai attento alla tua bella mogliettina - si legge in una lettera - , non sei tu l’oggetto delle nostre attenzioni ma quella bella (...) di tua moglie, hai presente il Circeo?», inteso come stupro. Alle parole seguono anche bombe carta sotto casa.
«Già mi vedo in tribuna come Bettega»
Con l’auspicato avvento di Chinaglia, Toffolo già si vede col doppiopetto: «C’ho la Lazio nelle mani mia, st’altr’anno mi vedrai in tribuna autorità, tipo alla Bettega, con il microfonino collegato in curva». Il 12 marzo Piscitelli aggiunge: «Se la cessione dovesse andare in porto sarebbe un fatto epocale in quanto i tifosi avrebbero favorito la cessione di una squadra di calcio». Chinaglia promette di tutto agli ultras, che nel frattempo, però, piangono miseria perché Lotito ha chiuso loro i rubinetti. Piscitelli fa due conti, il volume d’affari dei negozi degli Irriducibili è crollato: «Se rimane Lotito, dobbiamo rivedè tutto perché probabilmente a settembre chiudemo tutto. Manca l’euforia, ma se rimane noi dovemo continuà a fa’ la guera a sto’ bastardo». E Toffolo: «Sto bastardo c’ha levato er pane». Chissenefrega della Lazio, gli affari sono affari. E allora vai col coro: «Lotito vattene».

Tutto quanto sopra, in riferimento agli ultras che, avendo già la piazza "asroma" occupata, si sono dedicati a fare i loro interessi utilizzando l'altra società sportiva disponibile.
Per quanto riguarda, invece, i "comunicatori laziali", le motivazioni variano da caso a caso, dalle privazioni di privilegi alle paure di mettersi contro i delinquenti di cui sopra (per quello poco che si è saputo,  ricordo l'aggressione ad un fonico di Radio Jolly e ad un utente del forum Lazio.net)
Io tifo due squadre: la Lazio e chi gioca contro la riomma

Offline Skorpius

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #9 : Venerdì 20 Marzo 2015, 19:37:17 »
Grottesco, nell'articolo, il passaggio secondo cui gli irr avrebbero "creduto" alle parole dei vari Chinaglia e Bellantonio...ma dai, davvero erano così ingenui costoro??

 ::)

Non è un passaggio dell'articolo ma della sentenza
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Arch

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #10 : Venerdì 20 Marzo 2015, 21:24:28 »
Teneri e dolci ragazzi..

Offline Fabio70rm

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Re:Minacce e telefonate. Le strategie anti Lotito degli Irriducibili
« Risposta #11 : Sabato 21 Marzo 2015, 16:54:33 »
Ancora più grottesco allora se è la sentenza....

Ma le hanno lette (e ascoltate) le intercettazioni? Erano perfettamente consapevoli...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!