Autore Topic: Lo spread  (Letto 1225 volte)

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Offline cartesio

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Lo spread
« : Venerdì 6 Marzo 2015, 16:16:34 »
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline franz_kappa

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Re:Lo spread
« Risposta #1 : Venerdì 6 Marzo 2015, 16:34:09 »
Grazie alle politiche messe in atto dalla Banca Centrale Europea, che 'forzando' e/o aggirando i margini di manovra stabiliti dai trattati ha sostenuto l'euro e l'Europa nell'ultimo triennio, una dinamica perversa - l'esplosione della percepita e in fondo oggettiva rischiosità dell'Italia e altri Paesi, grandi o piccoli, del Sud Continente - è stata progressivamente tenuta a bada e ricondotta entro livelli di assoluta gestibilità e normalità, restituendo alle finanze pubbliche italiane margini di manovra decisivi.
La sensibile riduzione del costo del rifinanziamento del debito permette alla nostra Repubblica di risparmiare un numero assai cospicuo di miliardi ogni anno e questo dà indubbio respiro al bilancio pubblico.

«Whatever it takes», affermò Mario Draghi nel luglio 2012. E' ormai acclarato che il Presidente della Bce abbia offerto un decisivo contributo, con quella semplice affermazione, al salvataggio della moneta unica, con essa preservando una parte non irrilevante di quell'Unione europea che ha visto purtroppo interrompersi il processo di una più stretta unificazione in conseguenza della mancata ratifica della Costituzione Europea in Francia e Olanda.

Le future generazioni, sui libri di storia (ammesso che nelle scuole si studierà ancora su simili supporti fisici, tra un ventennio), troveranno un capitolo dedicato a come il mondo cambiò dopo la grande crisi finanziaria del 2008 e come, nel 2012, un italiano contribuì a impedire il collasso di una parte non irrilevante di quello stesso mondo.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline cartesio

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Re:Lo spread
« Risposta #2 : Venerdì 6 Marzo 2015, 17:51:06 »
Non vorrei che qualcuno pensi - sicuramente non tu - che i nostri problemi siano finiti con lo spread sotto quota cento.

Ora dovremmo cercare di cominciare a ridurre il debito, creando le basi per una minore spesa per interessi, che attualmente è oltre 90 miliardi di euro l'anno. Se pensiamo che per tasse e imposte varie paghiamo circa 450 miliardi, si vede che un quinto di quello che paghiamo va in interessi.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline franz_kappa

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Re:Lo spread
« Risposta #3 : Venerdì 6 Marzo 2015, 18:32:16 »
Non vorrei che qualcuno pensi - sicuramente non tu - che i nostri problemi siano finiti con lo spread sotto quota cento.
Sarebbe un pensiero ben più che scellerato.
I nostri numerosi ed enormi problemi, la cui vastità, complessità e difficile risolvibilità pone una seria ipoteca sul futuro del Paese, non sono stati neanche infinitesimamente impattati dalla discesa dello spread.
Ciò detto, la determinazione di un contesto esterno 'normale', con l'apparente superamento della crisi del debito sovrano che - nell'estate 2011 - ha messo in discussione il Mondo nel quale vivevamo, pone le condizioni preliminari per avviare un processo di riforma e attacco ai principali problemi che attanagliano il Paese in condizioni di bassa (se non zero) emergenza sul fronte della tenuta dei conti pubblici.
Per una Nazione con un elevatissimo debito pubblico ciò è cruciale. Non è tutto, ovviamente. Ma è molto.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline DinoRaggio

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Re:Lo spread
« Risposta #4 : Venerdì 6 Marzo 2015, 18:53:59 »
Non vorrei che qualcuno pensi - sicuramente non tu - che i nostri problemi siano finiti con lo spread sotto quota cento.
Giustissimo. C'è da tener conto anche di questo grafico

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Lo spread
« Risposta #5 : Venerdì 6 Marzo 2015, 18:57:44 »
E soprattutto di questo:

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Frusta

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Re:Lo spread
« Risposta #6 : Venerdì 6 Marzo 2015, 19:47:03 »
Alberto Bagnai ogni tanto si diverte a scrivere qualcosa sull'argomento.
In un paio di articoli come questo http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/mr-full-monty-ovvero-i-salvataggi-che.html
o questo http://goofynomics.blogspot.it/2014/01/53-anni-di-spread.html
supera se stesso.
Sono un po' lunghetti ma vale la pena leggerli.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline cartesio

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Re:Lo spread
« Risposta #7 : Venerdì 6 Marzo 2015, 22:12:47 »
Sto praticamente dormendo, leggerò domani i due articoli che indichi.
Però approfitto per dire che non mi piace il modo di Bagnai di affrontare le questioni. Isola un aspetto della questione e sviluppa degli argomenti che risultano viziati da quel difetto iniziale.
Leggi questa frase dal primo articolo:

Per comprendere cosa realmente è successo bisogna ricordarsi il “romanzo di centro e periferia”: nei paesi periferici arrivano i capitali, l'inflazione aumenta, la competitività cala, la bilancia dei pagamenti peggiora e alla fine non si hanno più i soldi per ripagare i capitali importati e gli interessi sugli stessi: si entra insomma nella spirale del debito estero.

Perché arrivano i capitali? Per farsi una vacanza? O perché c'è un debito in crescita che non si sa più come coprire? Come è nato questo debito, e perché hanno bisogno dei capitali esteri? Non ha voglia di chiederselo, anche perché le risposte smonterebbero l'atteggiamento moralista-colpevolista che sta dietro la maggior parte dei suoi post: è colpa dei più ricchi.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

ThomasDoll

Re:Lo spread
« Risposta #8 : Venerdì 6 Marzo 2015, 23:20:59 »
Capisco che Bagnai deve essere un gran fico dalle arie che si dà, ma del contenuto dei pezzi non afferro niente.
Sembra sette volte più snob di Monti. Probabilmente parla a una platea di iniziati e non si preoccupa di fare un minimo di divulgazione. Se potete spiegate quello che dice, grazie.

Offline franz_kappa

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Re:Lo spread
« Risposta #9 : Sabato 7 Marzo 2015, 01:40:08 »
È un po' tarduccio e sono assai stanco. Ho letto al volo il primo articolo: mi pare fili, tutto sommato.
Fra tutti mi convince il passaggio che la crisi del debito sovrano dell'estate 2011, che ha rischiato di riscrivere la storia di una parte del Mondo (l'Europa), è stata causata da un inatteso e imprevedibile deflusso di capitali, rientrati in breve tempi dall'altro lato dell'Atlantico con conseguente paralisi dell'interbancario (fu attacco all'euro e all'Europa? Tesi avventurosa ma non indebita, a mio avviso). Da lì il blocco del sistema bancario, incapace di mantenere in equilibrio i flussi di raccolta e impieghi. Da lì l'incapacità delle banche di sottoscrivere i titoli del debito pubblico, con conseguente impennata degli spread.
Il sistema, vicino all'anticamera del collasso, fu salvato dalla Bce grazie alla Ltro, che fornendo liquidità a termine alle banche riuscì a mettere le banche nelle condizioni di rifinanziare i debiti sovrani. Un piccolo capolavoro di coraggio e inventiva.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Lo spread
« Risposta #10 : Sabato 7 Marzo 2015, 06:40:58 »
Non vorrei che qualcuno pensi - sicuramente non tu - che i nostri problemi siano finiti con lo spread sotto quota cento.

Certo che no.
Diciamo anche però che un malato che pareva terminale comincia a dare dei segnali di risveglio e che si può cominciare ad adottare la frase di Roosvelt
"L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa"
per far rialzare del tutto il paziente.
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:Lo spread
« Risposta #11 : Sabato 7 Marzo 2015, 08:33:44 »
Sto praticamente dormendo, leggerò domani i due articoli che indichi.
Però approfitto per dire che non mi piace il modo di Bagnai di affrontare le questioni. Isola un aspetto della questione e sviluppa degli argomenti che risultano viziati da quel difetto iniziale.
Praticamente stai dicendo che  :) ex falso quodlibet sequitur.
Però, avendo confrontato i suoi vecchi post con quello accaduto dopo ho potuto constatare che spesso e volentieri i fatti gli hanno dato ragione. Quindi può anche usare metodi che non piacciono o atteggiarsi a gran fico  ;) come dice TD, però il fatto che il più delle volte ci azzecca mi fa seguire il suo blog piuttosto volentieri.


Per comprendere cosa realmente è successo bisogna ricordarsi il “romanzo di centro e periferia”: nei paesi periferici arrivano i capitali, l'inflazione aumenta, la competitività cala, la bilancia dei pagamenti peggiora e alla fine non si hanno più i soldi per ripagare i capitali importati e gli interessi sugli stessi: si entra insomma nella spirale del debito estero.
Questa frase viene completata da quella successiva.
Questa dinamica era ben presente ai nostri finanziatori, che, ricordiamoci, finanziano innanzitutto il debito privato, sì, la tua BMW (comprata con il convenientissimo prestito a tasso zero) e sì, pure la tua casa, che hai preso col mutuo.
Il resto del post, poi, allarga il concetto.
Considerando questo punto ad esempio possiamo vedere che le case automobilistiche francesi rateizzano l'acquisto attraverso finanziarie francesi, quelle tedesche con le tedesche eccetera, senza contare che spesso i mutui per l'acquisto delle case (addirittura le poste italiane lo fanno attraverso una banca tedesca, praticamente agendo da procacciatore) vengono fatti con finanziamento straniero. Se ci aggiungiamo anche il credito al consumo otteniamo un l'aumento aumento costante del debito privato esterno impensabile solo pochissimi anni fa.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.