Autore Topic: Bologna, Fioravanti e Mambro risarciranno 2,1 miliardi di euro  (Letto 7613 volte)

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Offline WombyZoof

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Re:Bologna, Fioravanti e Mambro risarciranno 2,1 miliardi di euro
« Risposta #40 : Martedì 25 Novembre 2014, 10:25:13 »
Womby, davvero hai letto 80.000 pagine?

sinceramente non le ho contate, seguii  negli anni  tutta la vicenda processuale in forma cartacea.

ora quasi tutto è disponibile al link dell'associazione familiari delle vittime. stragi.it

mi ci vorrebbero paginate intere di forum,  e sinceramente non ho tempo e voglia di convincere chi è prigioniero di un pregiudizio,  per esporre gli incredibili errori sia storici che giudiziari che hanno portato alla condanna, e di come altre piste sono state sistematicamente insabbiate.

dico solo che il testimone principale sparti, è stato smentito dagli stessi familiari, addirittura la testimonianza del figlio non è stata ammessa- ha mentito per scampare la galera, e infatti è stato premiato. è tutto agli atti. tramite izzo, il "prezioso" izzo, mancuso è arrivato a ciavardini. 

i vari depistaggi, tra cui la bomba al treno, miravano nientemeno che a confermare la tesi dell'accusa. che strani depistaggi! 

c'è anche ampia scelta bibliografia in merito, proveniente da storici e giornalisti di ogni provenienza politica. 

Zapruder :  Le modalità dell'attentato sono una firma. Nell'ambiente di chi prestava mano d'opera a certe firme, era già trapelato qualcosa sull'imminenza di "qualcosa di grosso". Gli indizi e le testimonianze si inseriscono in questo quadro, non vanno considerati a sé stanti.

No, la giustizia non funziona così.  Non si dipingono i quadri, le modalità non sono firme. Non vi sono neanche indizi, solo la testimonianza di Sparti.
 
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Zapruder

Re:Bologna, Fioravanti e Mambro risarciranno 2,1 miliardi di euro
« Risposta #41 : Martedì 25 Novembre 2014, 11:06:25 »
Il pregiudizio lo intravedo io, nel ritenere non attendibile Sparti e attendibile il figlio che lo smentisce trent'anni dopo, per esempio.

C'è sempre un sacco di gente che sa la "verità" su attentati, stragi, omicidi, missioni spaziali. Tutti, tranne i giudici e le commissioni d'inchiesta, che toppano sistematicamente o confezionano verità a tavolino. Un po' strano, no?

E questi scenari "precostituiti" hanno sempre buchi enormi in cui si infilano i dubbi - legittimi, ci mancherebbe - dell'opinione pubblica. Eppure, bastava così poco: al mentitore Sparti bastava mettere in bocca un "Hai visto che botto che abbiamo fatto?" invece del "Hai visto che botto?" riferito; bastavano un altro paio di "testimoni" che avessero visto i tre gironzolare attorno alla stazione, e magari transitare nella sala d'aspetto.

Come Womby, immagino, sa bene, bastò l'ordine di un guappo per far convergere contro Enzo Tortora una decina di testimonianze. Uno Stato che invece costruisce verità di comodo e in-pistaggi, non riesce a preconfezionarne nemmeno tre. I manipolatori sono nello stesso momenti capaci di costruire castelli complessi e articolati, e di commettere errori marchiani facilmente sputtanabili da chiunque. Un classico, secondo gli schemi delle "verità alternative".

Offline Wild Bill Kelso

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Re:Bologna, Fioravanti e Mambro risarciranno 2,1 miliardi di euro
« Risposta #42 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 21:35:26 »


Mancava solo chi facesse i nomi e la "verità" era servita.
Nel 1980, tra febbraio e settembre i NAR si lasciarono dietro una scia di sangue a colpi di arma da fuoco e tutti i componenti del gruppo avevano già accumulato reati per diversi ergastoli, ci sarà la sentenza definitiva che gli attribuisce anche la Strage del 2 agosto ma la sensazione è che quelli che vengono identificati come colpevoli siano stati usati come comodi capri espiatori.

Quindi, la prima pagina de l'Unità ha sancito la colpevolezza di Fioravanti & Co.
Peccato che Cossiga, il 4 agosto del 1980, ovverosia a due giorni dalla Strage, parla in Senato di matrice fascista. E non parlava da privato cittadino, ma da Presidente del Consiglio. Il giorno dopo, il 5 agosto, partecipando ad una riunione in cui ci sono tutti i capi dei Servizi (civile e militare) al consiglio interministeriale per l'informazione e la sicurezza, Cossiga invita i partecipanti ad evitare rapporti diretti con i magistrati. Non proprio un invito alla trasparenza.
Per la cronaca sarà proprio Cossiga che cominciò a nutrire per primo dei dubbi sulla responsabilità del gruppo Fioravanti.
Perché?! Glielo aveva confidato Anna Laura Braghetti (cioè la brigatista che all'Università aveva sparato alle spalle a Vittorio Bachelet) che durante la sua detenzione, a detta di Cossiga, erano diventati amici dopo una serie di corrispondenze epistolari.
La Braghetti aveva condiviso la proprio cella nella sezione di massima sicurezza di Rebibbia proprio con Francesca Mambro di cui era naturalmente diventata amica (e confidente).

Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.